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Marco Montanari (PD): per la prima volta da 16 anni c’è aumento dei fumatori in Italia. “Ravenna Città libera dal fumo” è un progetto utile

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Quando si parla di lotta al fumo sembra che gli interlocutori coinvolti siano essenzialmente due: il popolo dei fumatori e quello dei non fumatori. Eppure esiste un altro interlocutore di cui raramente si parla: l’industria del fumo che investe ogni anno, a livello globale, nove miliardi di dollari in pubblicità e azioni atte a limitare gli sforzi per introdurre misure di tutela per la salute pubblica. Storicamente l’industria del tabacco ha cercato di inficiare ogni pubblicazione scientifica che andasse a descrivere le conseguenze nocive del fumo. Nel 2021 un’analisi dettagliata sulle ingerenze dell’industria del tabacco nelle politiche pubbliche ha mostrato come l’Italia sia uno dei paesi più esposti a livello globale.

Parlare degli effetti nocivi del fumo annoia ed è ridondante e di certo non è la strategia da perseguire, almeno per il soggetto adulto. Fumare rappresenta un vizio, ovvero l’abitudine radicata che provoca nell’individuo il bisogno morboso di qualcosa che può essere nocivo. E se Il singolo individuo reclama la propria libera scelta, le istituzioni hanno invece il dovere di orientare le buone pratiche.

“Città libera dal fumo” è dunque un ulteriore passaggio in un percorso culturale che nasce da lontano e di cui abbiamo bisogno.

Per la prima volta da 16 anni c’è un aumento dei fumatori in Italia. Si parla di un fenomeno che riguarda il 24,2% della popolazione con 800.000 fumatori in più in Italia (+2%) secondo la più recente indagine dell’Istituto Superiore di Sanità. Il numero dei fumatori in Italia era sempre calato dal 2005, anno in cui la Legge Sirchia aveva vietato il fumo nei luoghi pubblici e al chiuso. Fu una legge all’avanguardia che suscitò reazioni contrastanti nell’opinione pubblica e incontrò l’opposizione delle lobby degli esercenti e dei produttori. Eppure nel giro di poco accendere una sigaretta in un luogo chiuso è stato considerato un comportamento universalmente condannato.

Questo è l’invito che rivolgo ai nostri concittadini fumatori di fronte a questo percorso per “Ravenna, città libera dal fumo”: fare in modo che quello che oggi può sembrare non condivisibile sia presto, e con piccolo sforzo, abitudine e consuetudine. Per una città più bella, più pulita, più salubre e abitata da cittadini che riconoscono il valore delle buone pratiche e del ruolo delle istituzioni nel determinarle.

Ognuno può liberamente essere un fumatore e, nello stesso tempo, orgoglioso di una città che combatte l’adesione a questo vizio.

Marco Montanari – consigliere comunale PD e medico presso l’ospedale di Ravenna

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Commenti

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  1. Scritto da armando

    E’ unA vergogna vedere ragazzini all’uscita delle scuole con la sigaretta in mano: ma i genitori ??? assenti come sempre !!!! poi sulle spiagge ??? una porcheria vedere la gente che fuma e nasconde sotto la sabbia la cicca !!!! ma non era obbligatorio il divieto di fumo sulla battigia ??? oppure l’obbligo del portacicche sotto ogni ombrellone ???un po’ di colpa la do anche agli stabilimenti balneari: lo sanno chi fuma e allora ?? obbligo di acquistarlo e usarlo !!!

  2. Scritto da Maria

    Le scuole dovrebbero accompagnare gli studenti in ospedale, nel reparto oncologico. Sono tanti gli ex fumatori che si sono ammalati e le terapie sono lunghe, forse qualcuno dei ragazzi capirà che non vale la pena mandare in fumo la salute.