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Porto sicuro tra controlli della temperatura al varco e dispositivi di sicurezza. Sapir Ravenna raddoppia il bonus ai dipendenti

Anche Gruppo Sapir, principale Terminal Operator del porto di Ravenna, come TCR -Terminal Container Ravenna, ha disposto tutti i dispositivi di sicurezza, richiesti dal Governo dopo l’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19, per permettere ai dipendenti di lavorare in tutta sicurezza. E questo fin da subito, essendo quello commerciale marittimo, un traffico cruciale, a cui è stato richiesto di mantenere continuità nelle operazioni di scambio merci.

“Abbiamo disposto tutte le misure previste dai protocolli di sicurezza governativi, da ultimo quelle del protocollo dello scorso 14 marzo specifico per gli ambienti di lavoro come il nostro settore, che hanno dovuto garantire la continuità delle operazioni anche durante l’emergenza – spiega Nicola Rambelli, direttore della sicurezza e responsabile risorse umane Sapir -. Oltre alle informative distribuite a tutto il personale sulle modalità comportamentali da assumere sul posto di lavoro, prioritario è stato disporre misure di garanzie e di controllo degli accessi al terminal dall’esterno, vista la grande affluenza di camion che ogni giorno fa tappa in azienda per il carico e scarico merci. Camion che appunto provengono da tutta Italia. In questo caso, oltre ad aver adottato provvedimenti specifici di coordinamento con le diverse aziende, che variano in base al contesto lavorativo, abbiamo istituito al varco di ingresso apposite corsie diversificate, in cui personale addetto si occupa di misurare la temperatura a chi entra. In questo modo, con la dislocazione delle consegne e dei carichi, si riescono a prevenire assembramenti.”

“Una volta misurata la temperatura e quindi superato il varco, agli operatori esterni vengono consegnate mascherine, guanti e igienizzanti – aggiunge Rambelli – . Per quanto riguarda il personale interno a Sapir, abbiamo attivato turnazioni e modalità di smart working, compatibilmente con le competenze e le esigenze operative dell’azienda. Una volta a settimana, inoltre, tutti gli ambienti di lavoro sono sottoposti ad operazioni di sanificazione e da subito abbiamo attivato una specifica copertura assicurazione per ogni dipendente, valida a seguito di infezione da virus accertata e per tutti gli eventuali ricoveri successivi.”

Spostando l’attenzione sul traffico marittimo e quindi sugli accessi in banchina via mare, sempre Rambelli fa sapere che dalle navi che attraccano al porto non scende nessuno e che comunque se riescono ad arrivare, vuol dire che hanno già superato il controllo preventivo di disposizione e di presenza all’interno dell’imbarcazione delle necessarie misure di protezione, effettuato dalle autorità portuali. Chi accede all’interno delle navi, lo fa ovviamente indossando tute, mascherine, guanti, visiere e nel caso anche calzari messi a disposizione dal personale dell’imbarcazione.

“Rispetto ai 100 euro in più in busta paga garantiti dal governo a chi si reca sul posto di lavoro, Gruppo Sapir ha raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali, in cui è stata fissata la somma raddoppiata. Dal mese di aprile e credo si proseguirà anche a maggio e giugno, i nostri dipendenti percepiranno 200 euro in più, a prescindere dalle eventuali nuove direttive che saranno disposte dallo Stato. Questa è il riconoscimento dell’azienda al personale, che fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ha dimostrato sempre serietà, professionalità e continuità nelle prestazioni di lavoro.”

“Sicuramente si lavorerà in queste condizioni e con queste misure ancora per molto tempo. Ovviamente sono disposizioni che richiedono costi aggiuntivi, a partire dal personale assunto appositamente per fare i controlli in entrata e in uscita. Speriamo almeno, nei prossimi mesi, di poter ridurre lo smart working perché, come dicevo prima, in Sapir l’80% del lavoro è operativo; spesso avere il personale in azienda è essenziale per lo svolgimento delle varie attività” conclude Rambelli.

Per quanto riguarda l’andamento del traffico merci, “c’è da dire che l’intera filiera della logistica sta risentendo della crisi generale che ha investito le imprese del nostro Paese ed estere in questo particolare momento storico dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19. La circolazione delle merci è ridotta, di conseguenza diminuisce anche il lavoro di scambio merci al porto” afferma il presidente del Gruppo Sapir, Riccardo Sabadini.

“Fino a marzo abbiamo lavorato bene – spiega Sabadini – adesso, com’era prevedibile, il traffico registra un calo, specialmente in alcuni settori. Altri invece resistono abbastanza bene, ad esempio quelli legati alle imprese alimentari. Continuiamo ad importare dall’estero e a livello nazionale oli alimentari, prodotti agricoli, come fertilizzati e materiali ferrosi. Le argille invece, destinate al mondo della ceramica, sono quelle che stanno più scontando la crisi. Diciamo che c’è una sorta di compensazione tra i materiali tecnici/ferrosi che mantengono un trend abbastanza alto e costante e le argille che sono in calo. Si sta lavorando un po’ meno, ma siamo ancora sereni. Il secondo e il terzo trimestre saranno determinanti per capire se il porto è riuscito a reggere l’emergenza o se ne risentirà in modo grave.”

“La preoccupazione per il futuro c’è – dichiara Sabadini -, ed è normale che ci sia, viste le attuali condizioni. Come Gruppo Sapir al momento siamo abbastanza soddisfatti, perché si riesce a gestire l’emergenza in modo utile. Non abbiamo ancora attivato la cassa integrazione, ci stiamo riflettendo e comunque, se le cose dovessero peggiorare, siamo pronti ad avviare anche questa misura. Tutto dipende da come la situazione si evolverà nelle prossime settimane”.