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Ecco la Jolly Vanadio la più grande nave mai attraccata a Ravenna. Gruppo Sapir accoglie un colosso del mare

La soddisfazione del Presidente Sapir Riccardo Sabadini e del Presidente dell'Autorità Portuale Daniele Rossi

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A memoria degli operatori è la nave più imponente mai entrata nel Porto di Ravenna. La Jolly Vanadio, che ha attraccato stamattina 16 maggio al Terminal Nord del Gruppo Sapir, misura infatti 239 metri di lunghezza (280 con la rampa di poppa estesa) e 37,5 di larghezza. Appartiene alla flotta della Ignazio Messina, storica compagnia di navigazione genovese. La Jolly Vanadio è stata varata nel 2015 e rappresenta, insieme alle altre sette unità gemelle di proprietà del Gruppo armatoriale, uno dei fiori all’occhiello della società: queste navi, battenti tutte bandiera italiana, sono le navi Ro-Ro portacontenitori più grandi mai costruite al mondo, sono state progettate interamente in-house, sono dotate delle più sofisticate tecnologie e impianti per la salvaguardia dell’ambiente e, per questo, hanno ottenuto dal RINA la certificazione Greenplus.

La Italteam Shipping, agenzia marittima rappresentante a Ravenna della Ignazio Messina, ha individuato nel Terminal Nord la migliore opzione per il trasporto in Iraq di 30 sottostazioni elettriche prodotte a Lodi; si tratta di trailer di peso variabile tra le 30 e le 80 tonnellate. Il carico è completato da altri 20 colli, tra cui due presse prodotte dalla SACMI di Imola, da 125 tonnellate di peso ciascuna. Le operazioni di imbarco saranno svolte lunedì con modalità ro-ro utilizzando carrelli della Compagnia Portuale.

L’imbarco sarà reso possibile grazie alle particolari caratteristiche della nave e alla sua grande versatilità nel trasportare qualsiasi tipologia di merce – contenitori, rotabili, merce varia, project cargo, pezzi eccezionali, yacht … – e in particolare alla rampa poppiera, che ha una portata di 350 tons. e una larghezza massima di 12,5 metri. L’operazione si giova della collaborazione della Società Traghetti & Crociere, che ha messo a disposizione le proprie aree per lo stoccaggio temporaneo dei colli da imbarcare.

“È un onore per noi lavorare con una compagnia così prestigiosa, che per la prima volta approda nel nostro porto – commenta Riccardo Sabadini, presidente di Sapir e di Terminal Nord – Terminal Nord ben si presta all’accoglienza di navi anche di grandi dimensioni in quanto ne consente la manovra, essendo sito in un ampio bacino in prossimità dello sbocco del canale. Una nave così non avrebbe potuto attraccare al terminal Sapir in Darsena San Vitale. La disponibilità di terminal in diverse posizioni è un altro punto di forza dell’offerta del nostro Gruppo. Considerando anche Terminal Container Ravenna, noi siamo in grado di trattare le più varie tipologie di merci con la massima efficienza, grazie ad un parco mezzi di sollevamento moderno e performante, ad ampi spazi e magazzini per movimentazione e stoccaggio delle merci e soprattutto alla professionalità del personale che è la migliore garanzia per i clienti”.

“La movimentazione di carichi eccezionali, project cargo, come quello di lunedì prossimo – commenta Daniele Rossi, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna – è una operazione portuale di indubbia complessità, non solo per le dimensioni non convenzionali ma anche per la tipologia ed il valore dei materiali che si trasportano. Il Porto di Ravenna è storicamente in grado di effettuare questo genere di operazioni in assoluta sicurezza sia per le merci che per i lavoratori. E oggi dimostra di esserlo anche in questo momento, a riprova della capacità dei porti di mantenere la propria operatività ed essere in grado di tutelare la salute pubblica e continuare a garantire la massima sicurezza dei lavoratori e delle operazioni portuali, così come è stato fatto a Ravenna sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria legata al COVID-19. Ciò è possibile perché nel porto di Ravenna si dispone di mezzi, tecnologie e soprattutto maestranze specializzate che hanno raggiunto un livello di competenza e professionalità nello svolgimento, anche di questo tipo di movimentazioni, del quale dobbiamo andare orgogliosi. Credo che l’arrivo, questa mattina, della Jolly Vanadio, e le attività che si svolgeranno nelle prossime ore, rappresentino, con più di 30 lavoratori impiegati e oltre 20 aziende coinvolte, un bel segnale di quale straordinaria leva il sistema portuale ravennate nel suo insieme possa rappresentare in futuro per la ripresa economica di questo territorio”.

Porto Ravenna Jolly Vanadio
Porto Ravenna Jolly Vanadio
Porto Ravenna Jolly Vanadio
Porto Ravenna Jolly Vanadio
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Commenti

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  1. Scritto da Danilo

    35 metri di larghezza è un barcone di ultima generazione, le imbarcazioni moderne arrivano fino a 60 metri!!
    Questo però mette in evidenza il problema dei limiti del porto non solo per profondità ma anche per la larghezza!

  2. Scritto da lorenzo

    msc gulsun. 400 metri di lunghezza larga 61,5 porta 23.756 teu, comandante Somma Lauro, italiano, costruita in sud corea cantieri samsung, di cosa stiamo parlando?

  3. Scritto da Gigetto

    Caro Danilo, se piove perché non c’è il sole, se c’è il sole perché non piove… Sempre la solita storia, per la prima volta entra in porto una nave del genere e bisognerebbe gioire ma…. è un barcone di ultima generazione. Non credo fosse una battuta ironica anche se mi auguro di sbagliare. Noi ravennati siamo sempre e solo capaci di criticare (il più delle volte inutilmente). L’alternativa alla larghezza del canale rientra nella categoria opere fattibili? In caso contrario accontentiamoci del tost, mei de gnit

  4. Scritto da Giorgio

    Gigetto, hai ragione, a Ravenna siamo sempre i migliori a lamentarci di tutto, appena si ha un bel risultato, guardiamo sempre con invidia a quello non raggiunto. Poi ci si lamenta se ci dicono che abbiamo una mentalità provinciale. Va bene così tanto siamo stati tre volte capitale 1500 anni fa… giusto pensare a questo e non crescere mai o non sfruttare a pieno ciò che di buono abbiamo. Il porto è una risorsa che ha un potenziale enorme non ancora sfruttato a pieno… Tra l’altro capisco la critica sul concetto di navi di nuova generazione, ma onestamente per come è formato il nostro porto nato negli anni 60 ci può anche stare che non si fosse previsto he nel 2019 entrasse in azione la gulsun, che facciamo tiriamo giù Porto Corsini per farla passare?