Sciopero Sgb per prove Invalsi: “Minacce ai docenti che vogliono aderire in molte scuole ravennati”

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Come ogni anno, ritorna a primavera la somministrazione delle prove Invalsi nelle scuole e come ogni anno si riaccende la polemica tra chi è favorevole e chi invece le contesta aspramente, invitando a disertarle e a scioperare, considerandole un sistema di valutazione “oramai obsoleto e da superare”.

È il caso della protesta messa in piedi da Sgb, Sindacato Generale di Base, che sottolinea la “massiccia adesione” allo sciopero convocato per il 3 maggio scorso, primo giorno di somministrazione delle prove. La protesta continua comunque anche con il rifiuto dei docenti a collaborare alle conseguenti operazioni di correzione e tabulazione delle prove stesse.

Nel ravennate, secondo quanto riferito da SGB, i sindacalisti sono stati contattati da moltissimi docenti soprattutto di scuola primaria, che insegnano in tutti gli istituti comprensivi del territorio provinciale.

“La forte adesione – spiegano dal sindacato in una nota – ha evidentemente infastidito i Dirigenti Scolastici di Ravenna. Malgrado la nota del MIUR e i chiarimenti forniti da SGB, in diversi hanno tentato e continuano a tentare (per i prossimi scioperi delle correzioni e tabulazioni) di impedire l’esercizio del diritto di sciopero dei docenti. Con una circolare, a firma di questi dirigenti, in molte scuole di Ravenna i docenti che intendevano aderire allo sciopero sono stati minacciati di sanzioni disciplinari. Circolare che non è stata ritirata neanche dopo la diffida inviata da SGB”.

“A causa di questa Circolare  – aggiunge Francesco Bonfini di SGB – molti docenti hanno deciso di non aderire allo sciopero per non rischiare di essere sanzionati. Da parte di molti Dirigenti Scolastici di Ravenna c’è stata un’evidente condotta antisindacale, tesa ad impedire l’esercizio del diritto di sciopero. Con il loro comportamento questi Dirigenti hanno di fatto ritenuto che la regolamentazione del diritto di sciopero previsto per legge non valga per le loro scuole”.

“Nessun problema da parte nostra – prosegue -: anche a noi non piace la legge che regolamenta lo sciopero. Non vale per loro e quindi non vale neanche per noi e ci riterremo liberi di promuovere qualsiasi iniziativa, senza alcun preavviso. Ci è sempre sembrato eccessivo dipingere i Dirigenti Scolastici come sceriffi, ma sbagliavamo: sono sceriffi che pensano alla scuola come un Far West. Bene allora noi saremo gli indiani che escono dalle riserve”.

Secondo quanto si legge sul sito del sindacato di base SGB, “le prove INVALSI non hanno mai avuto nulla da spartire con l’articolazione della didattica in Italia e costituiscono soltanto una burocratica ingerenza nel lavoro quotidiano di centinaia di migliaia di docenti, il cui delicatissimo operato dovrebbe essere misurato da questa sorta di “Indovinelli” completamente slegati dalle programmazioni disciplinari. In questi ultimi anni migliaia di docenti, sotto indebite pressioni di solerti dirigenti scolastici, hanno sacrificato il lavoro di trasmissione di contenuti importanti sull’altare delle prove INVALSI con danni incalcolabili per le future generazioni, in termini di preparazione generale e capacità di analisi e di rielaborazione”.

“Se i Dirigenti Scolastici non ritireranno le loro circolari  – conclude Bonfini – promuoveremo le necessarie iniziative sindacali. Per ora, se non arriverà alcun riscontro dai Dirigenti, invitiamo tutti i nostri iscritti a portare solidarietà ai docenti per il diritto di sciopero, presidiando le scuole di Ravenna nella giornata di sabato 11 maggio”.

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