Università. Festa Summer break con balli cingalesi, per un Campus Ravenna sempre più internazionale

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A fine maggio il Punto Ristoro di Palazzo dei Congressi, è stato trasformato, per un pomerigigo, in “un’isola cingalese”. In occasione della festa, organizzata dal Campus di Ravenna per il Summer break, (Pausa estiva per gli studenti internazionali) una dottoranda originaria dello Sri Lanka ha voluto riunire alcune amiche per dare vita ad una festa con musiche e balli cingalesi.

“La studentessa ed alcune sue amiche, che fanno parte della comunità cingalese a Ravenna, hanno lavorato per mesi alla realizzazione dell’ambiente per replicare una festa tipica del loro Paese – spiega Elena Fabbri, coordinatrice del Campus -. La sala ristoro è stata decorata con ornamenti e lanterne fatte con cannucce e carta velina. Le ragazze hanno indossato abiti tradizionali e ballato danze cingalesi“.

“È stato davvero molto bello – sottoliena la Fabbri – perchè grazie a questo tipo di iniziative gli studenti stranieri, presenti nel nostro Campus, fanno conoscere agli altri studenti un pò della propria cultura.”

Ed è infatti ogni anno più numerosa la comunità degli studenti stranieri che scelgono di iscriversi ai corsi attivati a Ravenna. Su 3206 studenti iscritti, nell’anno accademico 2018/19, gli stranieri sono 366, circa l’11%. Numeri in crescita rispetto all’anno passato, che confermano il trend positivo che sta caratterizzando l’università ravennate e la vocazione sempre più internazionale grazie alle nuove lauree magistrali ed alcuni nuovi curricula.

“Tra i nostri iscritti ci sono 366 studenti stranieri, rappresentanti 65 Paesi. La comunità più numerosa è quella cinese, con 76 giovani, interessati per la maggior parte ai corsi di beni culturali – sottoliena la Fabbri -. Circa il 40% degli studenti stranieri sono europei (159), mentre 42 provengono dall’Asia Occidentale, 33 quelli dalla Africa Subsahariana; 20 dall’America Latina; 18 dal Medio Oriente; 8 dagli Stati Uniti e 2 dall’Oceania. 
La prospettiva internazionale del Campus passa anche attraverso la capacità di richiamare studenti stranieri dall’estero, proponendo delle lauree internazionali in lingua inglese”.

In lingua inglese, il campus di Ravenna propone corsi sul “mare”( Wacoma – Water and Coastal Management e Off Shore Energy Technologies ) e sul “patrimonio culturale” (SCoRe – Science For The Conservation Restoration of Culturale Heritage e HBR – Historic Building Rehabilitation oltre a I-contact – International Cooperation on Human Rights and Intercultural Heritage).

A Ravenna, da alcuni mesi, è stato attivato il Visiting professor, nuova convenzione sottoscritta dall’Istituto di Studi Avanzati (ISA) dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, dalla Scuola superiore di Studi sulla Città e il Territorio e da Fondazione Flaminia, che rappresenta un’importante occasione per ospitare docenti e ricercatori d’eccellenza provenienti da tutto il mondo.

“L’internazionalizzazione è uno degli obbiettivi dell’università di Bologna e del Rettore in carica, Francesco Ubertini. Il futuro è questo – ha sottolineato la Fabbri -, sopratutto per dare agli studenti italiani la possibilità di vivere in una realtà universitaria sempre più internazionale”.

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