Giurisprudenza a Ravenna: grande successo per la 12^ Lex Summer School

È in corso nella sede di Giurisprudenza a Ravenna, la dodicesima edizione della Lex Summer School diretta dalla professoressa Monica Palmirani, docente di Informatica giuridica all’Università di Bologna. La summer school include una giornata aperta a tutta la cittadinanza e gratuita, in programma domani sabato 14 settembre, per presentare i casi di successo e i progetti operativi già in uso nel mondo in merito alle tecnologie digitali adottate dai parlamenti. All’evento di inaugurazionehanno preso parte Lanfranco Gualtieri, presidente di Fondazione Flaminia, Cristina Franchini e Marisa Lippi per la Camera di Commercio di Ravenna e Fabrizio Righini per l’Ordine degli Avvocati.

La scuola ha l’obiettivo di fornire conoscenze e competenze in merito alle tecniche di gestione dei documenti giuridici digitali che devono permanere validi, integri, autorevoli nel tempo quali leggi, disegni di leggi, sentenze, atti amministrativi.

“Nell’era della società dell’informazione dove i big data alimentano intelligenze artificiali, – spiega Monica Palmirani – le fonti del diritto e i documenti giuridici sono risorse fondamentali per fornire informazioni autorevoli e rigorose al dialogo fra macchine (Internet of Things). Le norme che regolano diritti e doveri nel mondo reale vengono digitalizzate in modo che anche i computer possano elaborarle e aiutare gli operatori del diritto a prendere decisioni. Per fare questo occorre tutelare i principi della teoria del diritto per garantire autenticità, integrità e certezza specie ora che vediamo quanto le fake news possono entrare nella nostra vita quotidiana.

Tuttavia le norme sono anche la somma di cultura giuridica e costume sociale. La scuola insegna come utilizzare gli strumenti tecnologici del Semantic Web secondo una metodologia rispettosa delle regole giuridiche e delle tradizioni legislative di ogni paese. L’obiettivo è di semplificare le fasi dell’iter legislativo, di aiutare i giudici a decidere meglio avendo a disposizione le informazioni correte che servono e di favorire la digitalizzazione della pubblica amministrazione per fornire servizi sempre più efficienti, trasparenti e di qualità. Le tecnologie possono rendere comprensibili testi che spesso sono di difficile lettura e facilitare i cittadini a comprendere gli effetti delle norme. Gli effetti benefici di queste tecniche portano maggior rispetto della legge (a esempio tasse), maggior capacità da parte delle imprese di cogliere occasioni di mutamento (a esempio privacy), possibilità da parte dei cittadini e delle associazioni di partecipare attivamente alla definizione delle leggi e al governo del territorio (e.g., consultazione pubblica dei regolamenti)”.

In particolare la Scuola insegna ad utilizzare due standard tecnologici XML globali, approvati quest’anno a livello mondiale (OASIS, un passo sotto ISO) per modellare i testi giuridici (AkomaNtoso) e le regole normative (LegalRuleML) in modo da rendere le informazioni giuridiche riusabili in rete specie nella filiera composta dai diversi attori coinvolti, ma anche verso le aziende che desiderano sviluppare nuovi servizi per il mondo degli avvocati, delle banche, delle assicurazioni, etc..

“Questa summer school – prosegue Palmirani – ha sempre avuto un taglio internazionale. In questa edizione abbiamo avuto un forte aumento di iscritti. I partecipanti provengono da paesi in forte sviluppo(Sud Africa, Parlamento del Ghana), paesi dell’Europa Continentale (Senato spagnolo, Parlamento austriaco), paesi appartenenti alle tradizioni di common law (The National Archives of UK, ScottishGovernment, House of Representatives USA) e del medio oriente (rappresentanti del Ministero della Giustizia dello Stato di Israele). Quest’anno possiamo anche contare su due importanti delegazioni provenienti dal parlamento dell’Albania e dal parlamento della Tunisia grazie al supporto di istituzioni internazionali quali OSCE e UNPD. Partecipano anche istituzioni sopranazionali quali il Publication Office Europeo, la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, le Nazioni Unite e le agenzie WHO e FAO.L’incontro di tante realtà diverse in ambito legislativo, giuridico, parlamentare, culturale e linguistico(incluso l’arabo e l’ebraico) consentono uno scambio di esperienze uniche basate su casi di successo e la creazione di occasioni di cooperazione fra istituzioni, ricerca e imprese”.

Negli ultimi anni si è aggiunto un ulteriore modulo dedicato agli sviluppatori software e alle aziende che intendono applicare questi standard globali allo sviluppo di prodotti software o di servizi informatici. Si creano così nuove figure professionali esperte di tecnologie applicate ai documenti giuridici con l’obiettivo di preservare il diritto secondo conciliando tradizione e innovazione.

Il modulo ha trovato largo gradimento anche da parte dei mercati uscendo così dalla zona di ricerca ed entrando nel settore di interesse delle imprese.