Ravenna. Liceo Oriani: dove c’era una scritta discriminatoria, ora è dipinto un grande murales fotogallery

Sul muro della palestra del liceo scientifico Oriani di Ravenna, imbrattato qualche mese fa con una scritta discriminatoria rivolta al dirigente Gianluca Dradi, qualcosa è cambiato: dove c’era la scritta discriminatoria ora campeggia un grande murals, una matita con i colori dell’arcobaleno, realizzata dallo street artist Davide D’Angelo in arte Urka, opera artistica legata al tema del superamento dell’omofobia e di ogni discriminazione.

murales Liceo Oriani

L’inizio dell’anno scolastico 2019/2020, si è aperto proprio con l’inaugurazione ufficiale del grande murales, alla presenza del sindaco Michele de Pascale, del dirigente del Liceo Oriani Gianluca Dradi, dell’assessora all’Istruzione Ouidad Bakkali e del direttore dell’Ufficio scolastico territoriale Agostina Melucci.

Durante il saluto agli studenti, il dirigente scolastico ha comunicato di aver ricevuto una lettera a firma del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, che si è voluto complimentare con il liceo e con tutta la comunità ravennate: ” Questo murales è il simbolo della vostra capacità di reagire e di accogliere e aiutare chi ha pensato che le parole fossero solo parole, che una scritta fosse solo una scritta. La vostra comunità ha dimostrato che è possibile trasformare in bellezza persino un gesto inaccettabile” 

Il progetto
Davide D’Angelo ha vinto una chiamata pubblica per street artist promossa dal liceo scientifico Oriani, dall’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune e dalla Provincia, in collaborazione con l’Università di Bologna. Il tema del murales, legato al superamento dell’omofobia e di ogni discriminazione, è stato individuato e scelto dagli studenti del liceo. La proposta di Urka si è classificata prima tra quelle provenienti da 18 concorrenti, di cui uno russo.

Commenti

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  1. Scritto da eddaie

    Meno male che qualcuno ha scritto sul muro, si parla più del Liceo ora che negli ultimi dieci anni. Inizialmente doveva rimanere a memoria delle future generazioni…ritengo che a volte parlarne meno sarebbe più idoneo, considerato che oramai qualsiasi affermazione viene definita omofoba, sessista, razzista, discriminatoria.
    Un appunto, magari scrivete in lingua Italiana prossimamente, oppure riscrivetelo, l’inglese lasciamolo in Inghilterra.
    Denghiu…