Gran Galà dei Diplomi: lancio del ‘tocco’ in stile college all’Istituto Oriani di Faenza

Più informazioni su

In un’aula magna gremita, sabato 7 dicembre, la comunità scolastica dell’Istituto Tecnico ‘Oriani’, sotto la Dirigenza di Fabio Gramellini, in collaborazione con il corpo docente della Scuola, ha rinnovato una tradizione ultradecennale per la grande festa della consegna dei diplomi. Gli studenti neo diplomati con la consegna della pergamena di Diploma, completano dunque i loro studi superiori. “La cerimonia – fanno sapere dalla scuola – è sempre molto suggestiva, partecipata da una platea emozionata di studenti, insegnanti e famiglie, in attesa del momento più emozionante della matinée con il lancio del tocco. A dare valore, giusto e doveroso riconoscimento a studenti validissimi, premiandone lo studio e l’impegno e gioire per i loro risultati, sono state le più eminenti autorità civili, religiose e scolastiche del territorio”.

Preceduti dall’appello di tutte le classi, tenuto dal vicepreside Marco Lega, a voler sottolineare ancora il legame identitario con la propria classe e più in generale con il mondo scolastico, un’emozione che ogni anno riverbera sui volti dei ragazzi pronti a ricevere la pergamena, i saluti del Preside hanno accolto i convenuti, congratulandosi con i neo diplomati per «la fatica spesa nel percorso scolastico, un investimento notevole non fine a sé stesso. Se pensate che l’istruzione sia costosa — cita esplicitamente Derek Bok, quando era rettore di Harvard — provate con l’ignoranza. Questo non è un traguardo — conclude — ma una tappa importante, che è stata una scelta vincente per il futuro, superando con la perseveranza ogni ostacolo».

Sono state particolarmente cariche di emozione le parole del Sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, ricalcando i suoi anni giovanili come ex studente dell’Oriani, quando è stato impegnato attivamente nella vita scolastica quale rappresentante d’istituto. Il primo cittadino nostalgicamente ha ricordato che quella di sabato è anche l’ultima occasione che lo vede in qualità di amministratore della città a conferire ai giovani neodiplomati la pergamena di maturità, l’anno prossimo lo farà un altro sindaco. Il suo intervento è stato molto apprezzato dalla platea degli alunni e delle famiglie, ruotando intorno al significato che ha la maturità, che equivale a segnare il confine oltre cui c’è una vita per la quale vale la pena impegnarsi nella comunità, negli studi universitari o nel lavoro, «grazie al carattere e alle qualità potenziate per essere cittadini del domani. La comunità si aspetta molto da voi — conclude Malpezzi —, da un punto di vista professionale ma soprattutto come uomini e donne capaci di mettere a frutto con l’impegno attivo tutta l’esperienza maturata lungo i cinque anni di studio, ridonandola nelle varie forme del volontariato e nell’impegno civile, aprendosi agli altri in modo solidale e produttivo».

Particolarmente grato è stato anche il Presidente della Provincia Michele de Pascale, che non ha mancato di rivolgersi ai giovanissimi maturi sottolineando il suo rapporto molto bello con i ragazzi delle scuole superiori di Ravenna in qualità di sindaco della città, invitandoli «a non farsi deprimere dalla tristezza e dalla sfiducia diffuse, impegnandosi con forza a compiere una missione, ricostruendo questo Paese, ridando speranza, fiducia e futuro all’Italia, perché si parla di una generazione che ha tutte le carte in regola per farlo».

Giungono anche i saluti e gli auguri del vescovo emerito Claudio Stagni, che invita i ragazzi a far tesoro della giovinezza, citando un passo del Libro di Isaia (55, 10-11), che dice che la pioggia e la neve scendono dal cielo irrigando la terra, fecondandola e facendola germogliare, dando il seme al seminatore e pane da mangiare. Un’immagine bella, se viene accostata al lavoro dei ragazzi, che hanno posto un seme, lo hanno coltivato durante i cinque anni, «avendo fatto esperienze e fatiche senza perder tempo, costruendo una parte di voi stessi che vi seguirà nel futuro e mettendo a frutto quanto avete seminato», soprattutto per la «forza trainante nell’impegno e nella progettazione, nel guardarsi attorno e vedere ciò che è giusto, bello e necessario per noi e per gli altri».

Particolari auguri sono stati formulati anche dalla Responsabile Ufficio Studi e Integrazione Doris Cristo a nome dell’ex Dirigente in pensione dell’Ambito territoriale di Ravenna, Agostina Melucci. Presenti in sala come ospiti d’onore l’Assessore all’Istruzione del Comune di Faenza Simona Sangiorgi e la Presidente del Consiglio dell’Unione della Romagna faentina Maria Luisa Martinez, l’ex dirigente scolastico Alberto Ragnetti ed l’ex vicepreside Enrico Ghinassi. Non sono mancati anche quest’anno gli auspici del responsabile della rete commerciale della BCC ravennate, forlivese e imolese, Giacomo Severi. Erano presenti anche Francesco Carugati, direttore di Confcommercio Ascom Faenza; Giampiero Zama, presidente della CNA di Faenza; Filomena Gottarelli, della Fondazione Banca del Monte di Faenza; Roberto Panico, dell’Ordine dei commercialisti del ravennate; Bruna Camurani, del Collegio provinciale dei Geometri.

Il culmine della mattinata è giunto con la consegna della pergamena e del tocco, il cappello che richiama il tradizionale copricapo dei college americani, con una foto ricordo a quanti hanno superato la prova di maturità nella scorsa estate. Tutti insieme, alla fine della cerimonia, con il simbolico lancio del tocco, hanno fatto vibrare ancora una volta nella sala, commossi, i segni di sincera gratitudine nei confronti dei loro insegnanti, che si sono dedicati nel corso del quinquennio all’armonizzazione di conoscenze, esperienze e competenze sociali, in situazioni di lavoro e di studio, per dar vita allo sviluppo professionale e personale di ognuno.

Lo sport integrato fa tappa all’Istituto ‘Oriani’

Una mattinata intensa quella di sabato 7 dicembre, anche per un altro motivo: ha fatto tappa all’Istituto Tecnico Oriani la Carovana dello sport integrato, un progetto realizzato con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (D. Lgs. 117/2017). Si tratta di un viaggio-esperienza avviato a Marzo 2019 e sta proseguendo attraverso tutta l’Italia in un percorso della carovana lungo 6mila km, facendo tappa in ogni Regione, per portare il messaggio dell’integrazione sociale della persona disabile e dell’accoglienza delle diversità attraverso lo sport.

L’iniziativa, sotto gli auspici dell’assessore allo Sport, Claudia Zivieri, è stata presentata alle classi con alunni disabili nell’aula magna dell’Oriani, quale occasione di incontro e di scambio, che ha avuto come obiettivo la conoscenza di un modo nuovo di avvicinarsi e integrarsi intelligentemente al mondo della disabilità, del volontariato e dello sport. Il pulmino della Carovana è formato da 18 atleti disabili e non, accompagnati da educatori sportivi, formatori, arbitri e accompagnatori volontari e in ogni città viene accolta con un evento di benvenuto, per passare il messaggio di accoglienza della diversità e di sostegno all’integrazione.

Dopo i saluti iniziali a scuola, gli atleti della carovana hanno raggiunto il Tennis Club Faenza di Via Medaglie d’Oro e hanno esposto lo striscione ‘Carovana dello sport integrato – solidarietà, integrazione, partecipazione’, dando inizio all’evento dimostrativo di football integrato, sport appositamente nato per favorire la partecipazione di atleti di ogni tipologia e livello. Molto apprezzato dagli alunni anche l’evento formativo e divulgativo sul football integrato e sulla ‘Carta dei valori dello Sport Integrato’, promossa dal C.S.E.N. — Centro Sportivo Educativo Nazionale, che è stata indirizzata alla platea di alunni delle classi coinvolte per diffondere più nozioni possibili a tutte le persone, associazioni, scuole e istituzioni interessate ad approfondire l’argomento e a sottoscrivere la dichiarazione dei principi ispiratori e dei valori fondanti dell’integrazione sportiva.

I valori indicati nella ‘Carta’ vanno intesi in forma circolare e non sussiste alcuna priorità tra loro, ciascuno anzi valorizza e moltiplica le potenzialità dell’altro. Il processo di identificazione si è sviluppato in maniera partecipativa e i valori emersi rappresentano i contenuti, le intenzioni, le attenzioni e le interazioni dei tanti ragazzi che si sono incontrati e confrontati. La ‘Carta’, nel suo insieme, apre uno spazio di pluralismo, di possibilità attraverso il processo di inclusione, inteso non come processo atto a mettere dentro chi prima era fuori o chi è a rischio di esclusione, ma di rendere inclusivi tutti i contesti di vita, da quelli sportivi a quelli sociali, culturali, organizzativi, territoriali e istituzionali.

 

 

 

Più informazioni su