Liceo Scientifico Oriani verso la riapertura, DS Gianluca Dradi: tutto per la sicurezza, anche il Referente Covid

La fatidica data del 14 settembre 2020, occasione per la ripartenza del mondo scolastico anche in provincia di Ravenna, sarà un importante quanto delicato banco di prova essendo purtroppo la pandemia Covid-19 ancora lontana dall’essere debellata. Nella giornata di ieri, intanto, Miur e Istituto Superiore di Sanità hanno dato ufficialmente il via alla formazione a distanza per la nuova figura di “referente Covid-19”. Un percorso formativo online rivolto al personale scolastico, agli insegnanti e ai professionisti sanitari chiamati a monitorare e gestire possibili casi di Coronavirus all’interno di luoghi scolastici. L’obiettivo del supporto maturato dall’alleanza Miur e ISS è quello di fornire un supporto operativo nelle fase decisionale degli operatori scolastici e nei Dipartimenti di Prevenzione. Considerando l’anno scolastico 2019-2020, decisamente anomalo per via del lockdown intercorso tra marzo e maggio, la ripartenza fissata al 14 settembre segna un punto di svolta per una gestione inedita nell’annata scolastica 2020-2021, con l’introduzione di nuovi dispositivi atti a prevenire e gestire eventuali casi e un regime di controllo assolutamente scrupoloso. Di tutto questo abbiamo parlato con il dirigente scolastico del Liceo Scientifico Oriani di Ravenna Gianluca Dradi. 

liceo scientifico oriani

Liceo Scientifico Oriani

L’INTERVISTA

Il tema sicurezza è ormai un mantra consolidato. Tante sono le ansie emerse da parte di docenti, personale ATA e studenti (e loro rispettive famiglie). Il distanziamento sociale e l’utilizzo di mascherine saranno regolarmente controllati?

“Premetto che non ho ancora avuto modo di leggere integralmente il verbale della riunione del Comitato Tecnico Scientifico. Tuttavia, da ciò che si legge sulla stampa, non sembrano esserci particolari novità per quanto riguarda il distanziamento sociale, che rimane quello di un metro tra studente e studente in condizione statica e di due metri tra il docente e gli studenti che sono nei banchi siti in prima fila. In queste situazioni il Comitato Tecnico Scientifico avrebbe rimarcato la possibilità di togliere la mascherina a meno che, l’azienda AUSL locale, non attesti la presenza di un tasso di circolazione del Coronavirus troppo alto. In quest’ultimo caso saranno i dipartimenti di sanità pubblica (singole AUSL) a fornire indicazioni diverse. In una situazione dove vengono garantite le misure di distanziamento fisico sarà possibile quindi togliere la mascherina. In tutte le altre circostanze, invece, la mascherina va assolutamente indossata, soprattutto quando il personale è in movimento all’interno della scuola. Il Consiglio d’Istituto è chiamato ad approvare un regolamento che disciplina in modo puntuale tutto ciò che deve essere fatto (indossare mascherine, pre condizioni per accedere a scuola, non avere temperatura sopra i 37,5 gradi, ecc)”. In ogni classe sarà presente gel disinfettante e all’interno degli edifici scolastici vige l’obbligo di circolare ‘tenendo la destra’ nei corridoi seguendo percorsi obbligati, segnati fisicamente in modo orizzontale sul pavimento (come accade nei mezzi di trasporto o nei bar delle stazioni per intenderci). Qualora queste segnalazioni non venissero rispettate, sono previste sanzioni disciplinari. Accanto alle regole principali sono state introdotte regole particolari per l’accesso al bar onde evitare assembramenti. Anziché il solito intervallo classico previsto dopo la terza ora di lezione saranno previsti quattro intervalli di durata più breve. Questa modalità fornirà l’occasione per arieggiare le aule (arieggiamento obbligatorio ad ogni ora) e consentirà di evitare che, gli studenti, affluiscano alle macchinette erogatrici, al bar e ai servizi igienici provocando assembramenti”.

Riguardo ai termoscanner cosa può dirci?

“La nostra scuola ha due termoscanner (uno per sede, rispettivamente nella sede principale e nella succursale). Entrambi sono riservati principalmente al personale pubblico che accede a scuola che, ricordiamo, deve fornire auto dichiarazione che attesti le pre condizioni per l’accesso al liceo. Tuttavia, ci riserviamo di misurare anche la temperatura in loco nel caso si presenti un minimo dubbio di positività al Covid-19. Ribadisco l’obbligo di indossare mascherina quando si è in movimento e anche quando gli studenti si recano nei laboratori, dove sarà richiesto anche l’uso dei guanti”.

Torniamo un attimo al bar. Non si rischiano comunque assembramenti nonostante le nuove norme?

“Per quanto concerne il bar interno presente nella nostra sede principale, posso dire che gli studenti stanno mettendo a punto l’elaborazione di un’App scaricabile sul telefonino attraverso la quale, i ragazzi, potranno prenotare la merenda al bar. Il barista consegnerà i pacchi alla classe in base alle ordinazioni e non al singolo studente. Valuteremo se sarà il barista che si muoverà dal bar per raggiungere le classi o se sarà un singolo rappresentante per classe che si recherà al bar nel momento in cui verrà dato un segnale che il pacco è pronto. A muoversi non saranno più quindi i 600 studenti soliti ma al massimo 49 rappresentanti”.

Come funzionano gli ingressi plurimi al Liceo Scientifico di Ravenna?

“Non abbiamo previsto scaglionamenti all’ingresso principale, optando piuttosto per percorsi obbligati e plurimi d’ingresso e di uscita. In sede ci saranno 5 ingressi e 5 uscite specificamente dedicati agli studenti che devono avere accesso alle rispettive aule, in modo da evitare assembramenti. Sono sospesi sino a cessazione dell’emergenza sanitaria i ricevimenti generali dei genitori in presenza e le assemblee studentesche d’istituto dove, necessariamente, sono presenti tante persone. Confermate le assemblee di classe e i ricevimenti individuali dei genitori”.

Quanto ai test sierologici facoltativi per bidelli e docenti ci sono novità?

“I test sono limitati a far circolare l’eventuale notizia tra il personale e so che, alcuni membri, avevano appuntamento presso l’azienda sanitaria per fare il test sierologico. Non aggiungo altro per il momento”.

Veniamo all’aggiornamento più recente, ovvero all’introduzione della nuova figura del “referente Covid”…

“Innanzitutto, ricordo che la scuola non ha potestà di auto organizzarsi, ma deve seguire sempre i protocolli nazionali. Il rapporto d’istituto superiore di sanità stilato a fine agosto disciplina quattro ipotesi di fondo: alunno che presenta aumento temperatura corporea o sintomo Covid a casa, l’alunno che presenta aumento temperatura corporea o sintomo Covid a scuola e lo stesso vale per i membri del personale. Qualora il sintomo venisse rilevato a scuola fondamentalmente dovremo accompagnare lo studente in un’aula dedicata (sono previste due aule di confinamento, una in sede e una in succursale) attraverso il referente Covid nominato nel collegio docenti (svoltosi l’1 settembre 2020). Il referente si interfaccerà con il servizio sanitario nazionale per venire a prendere l’alunno e dovrebbe venire anche un’ambulanza del 118 in modo da effettuare il test. Nel caso il test risulti positivo, sarà il dipartimento di prevenzione a fornirci indicazioni volta per volta. Tutta la classe sarà messa in isolamento / quarantena per 14 giorni ma questo, ribadisco, non sarà la scuola a deciderlo”.

Quali tipologie di banchi saranno introdotti al Liceo Scientifico Oriani?

“Innanzitutto, va ricordato che abbiamo 1.200 studenti. Ho fatto una richiesta molto limitata di 189 banchi piccoli (la misura standard dei banchi singoli a Ravenna è di 70 x 50 cm, i banchi doppi non esistono ndr). In alcune classi più piccole dovremo contemperare la misura di distanziamento fisico di un metro con la normativa già esistente sulle vie di fuga dentro alle aule in caso di incendio o terremoto. In alcune classi le misure del banco rendono difficile ottenere misure adeguate in merito alle vie di fuga ma con 189 banchi piccoli e 70 sedie con rotelline confido che riusciremo a mediare. Il vantaggio dei banchi con le rotelline è che hanno ingombro pari a zero, perché sostanzialmente si tratta dell’ingombro del corpo. In alcuni punti strategici avremo anche meno di 70 banchi, ma questi ci permetteranno di garantire la presenza degli studenti con garanzie Covid pur rispettando la normativa normale sulla sicurezza”.

E sulla pulizia degli ambienti, come la mettiamo?

“Accanto al suddetto lavoro abbiamo adottato una disciplinare per la pulizia degli ambienti che dovrà essere svolta con particolare cura una volta al giorno. I laboratori e le palestre non vengono utilizzate giornalmente da una singola classe ma prevedono turni, quindi occorrerà una pulizia costante nel corso della giornata.  È previsto infatti un registro pulizie che attesti dove e quando le pulizie saranno eseguite. È stata nominata oggi una commissione che avrà il compito di verificare che tutte le misure previste siano concretamente rispettate”.

Come gestirete il tema della didattica? 

“Abbiamo elaborato un progetto che consentirà a tutti gli studenti di essere presenti nonostante nove delle nostre aule non lo consentano sulla carta. Per evitare il problema della didattica a distanza, alla quale abbiamo dovuto ricorrere lo scorso anno scolastico per garantire il nostro servizio, ora creeremo due pluriclassi – due classi composte da 4/5 studenti provenienti da queste 9 classi – che si alterneranno alle 20 classi più numerose, in modo che gli studenti possano seguire da scuola con computer e connettività forniti da noi, annoverando anche la sorveglianza da parte di un docente. Il punto maggiormente delicato del progetto è che occorrerà personale docente organico Covid che tra luglio / agosto è stato aggiunto al normale organico delle scuole per far fronte alle situazioni d’emergenza. Per il momento abbiamo richiesto quattro docenti e quattro bidelli aggiuntivi, ma allo stato attuale non so ancora se ci verranno forniti”.

Potranno seguire le lezioni a distanza tutti gli studenti che per motivi medici risulteranno ammalati?

“Sì. Covid o non Covid, se si tratta di una malattia vale chiaramente la giustificazione. È previsto un servizio per gli studenti ammalati (come accade spesso durante l’inverno) perché ogni classe è dotata di computer implementando il servizio con videocamera e microfono. In questo modo gli studenti malati possono seguire le lezioni anche da casa. Si tratta di una situazione emergenziale, perché da casa effettivamente si possono perdere alcuni passaggi, ma almeno garantiamo un servizio in più”.

I dirigenti scolastici sono caricati di troppe responsabilità nel dover attuare protocolli nazionali?

“Indubbiamente il tema Covid-19 angoscia molto i dirigenti scolastici, che hanno la responsabilità di organizzare tutto il servizio scolastico nel pieno rispetto delle normative. Nel corso dell’estate, in sede di conversione di uno dei tanti decreti legge emanati in epoca Covid, è intervenuta una norma che, sostanzialmente, recita quanto segue: “il dirigente che attua i protocolli nazionali previsti ha assolto il suo onere organizzativo”. Da un lato ciò è confortante, ma dall’altro lato questi protocolli contengono prescrizioni generiche del tipo: “Adeguata segnaletica o adeguata areazione”. Con l’aggettivo “adeguato” ci può stare di tutto. Per intenderci: sarà sufficiente areare ogni ora le aule? Speriamo di sì! (sorride)”.

Commenti

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  1. Scritto da Claudio

    Buongiorno
    Quindi il referente covid nominato dall’istituto ha la responsabilità di allertare il ssn per prendere l’allievo ed eventualmente somministrare il test.
    Ma è cosciente il responsabile covid che in caso di minore con questa modalità non vengono avvisati i genitori? E’ consapevole delle responsabilità legali? Nonchè dei risvolti fisici e psicologici che possono accusare i ragazzi con questa forzatura?

  2. Scritto da M.

    Caro signor Dirigente,
    dalle sue parole sembra tutto super efficiente ed organizzato.
    Dimentica di dire che fine anno scorso ci sono stati accorpamenti di classi, che hanno portato quindi ad un maggior numero di alunni in aula, che ora devono essere distanziati facendo didattica online in un’altra aula.
    Dimentica di dire avete deliberato l’inizio attività per tutti a partire dal 7 settembre, senza che nessuno fino ad oggi ne fosse avvisato.
    Dimentica di dire che non vorreste libri cartacei negli zaini perché non siano troppo ingombranti, ma piuttosto un tablet o un pc portatile che però con adeguata borsa non è molto meno ingombrante di qualche libro.
    Dimentica di dire se anche i docenti eventualmente sottoposti a quarantena, saranno tenuti a fare lezione a distanza agli studenti presenti in aula.
    Signor Preside, non è tutto efficiente come trasparirebbe delle sue parole.

  3. Scritto da roberta

    Gia da oggi gli autobus non sono riusciti a far salire i ragazzi.E per chi abita nel forese è un vero delirio.

  4. Scritto da S.B.

    Sempre piacevole leggere le efficienti manovre del liceo scientifico per bocca del suo preside. Tuttavia, ci piacerebbe conoscere anche qualcosa sulle altre scuole superiori frequentate da tantissimi studenti e per le quali non è mai stata fatta una considerazione alcuna circa le modalità di rientro e l’organizzazione interna.Sono forse scuole e studenti di serie B?

  5. Scritto da Direttore

    Gentile lettore, molto, anzi moltissimo dipende anche dalla disponibilità del Preside a parlare con la stampa. Quindi onore al merito di Gianluca Dradi. Altri non sono sempre così disponibili. LA REDAZIONE

  6. Scritto da Marco O.

    Professor Dradi, la conosco di fama come dirigente preparato e disponibile al dialogo.
    Le chiedo con cortesia una risposta a questi quesiti:
    1) Come gestirà l’aggregazione dei ragazzi durante le pause? Supponiamo che un ragazzo voglia scambiare affettuosità con la fidanzatina della stessa classe o di una adiacente. Sarà loro proibito? E la stessa cosa varrà anche per fratelli conviventi o per ragazzi legati fra loro da una frequentazione abituale? Gli insegnanti dovranno tenere un registro dei contatti “consentiti”? Avranno indicazione di sorvegliare e punire i contatti?
    2) Assolto il compito giuridico di preservare gli ospiti della scuola dalla possibilità di contagio con il formidabile protocollo di precauzioni esposto in questo articolo come si porrà moralmente di fronte alla ovvia circostanza che i ragazzi (e anche gli insegnanti), un minuto dopo il suono della campana, tornino ad aggregarsi per studiare, giocare, amarsi, fare sport assieme, vivendo le “precauzioni” come ridicole, inutili, costose e fuorvianti rispetto ai tradizionali valori educativi e morali che la scuola deve trasmettere?
    3) Trova equo il dispiegamento di mezzi che vi viene richiesto a fronte di una malattia che viene definita da questa testata “lontana dall’essere debellata” ma che, nella nostra città, non comporta malattie significative da oltre tre mesi? Secondo lei quale dato sarà necessario attendere per mettere in condizione i suoi insegnanti e i suoi studenti di fruire pienamente dell’esperienza scolastica?

  7. Scritto da S. B.

    Gentile Direttore, non ho puntato il dito né sul Suo giornale, né sul preside del liceo che personalmente e da genitore di uno studente, apprezzo moltissimo. La mia era una provocazione verso altri istituti silenti, o comunque carenti nella condivisione delle decisioni e delle strategie, nei confronti dell’intera e ampia comunità scolastica.

  8. Scritto da gianluca dradi

    In merito alle domande poste da alcuni lettori, mi preme precisare che non sono in cerca di visibilità, ma semplicemente ritengo giusto, quando un giornalista mi chiama, rispondere alle domande poste perché le pubbliche amministrazioni devono (dovrebbero) ispirarsi al principio dell’accountability.
    Quindi, sig. M, io non dimentico di dire nulla, rispondo alle domande e peraltro l’intervista è forse già sin troppo lunga. Quello che lei afferma corrisponde a verità, tranne che per le attività iniziate dal 1 settembre (per le quali i genitori sono stati informati il 21 agosto), ma non mi pare possa tradursi in un giudizio di inefficienza.
    Al Sig. Claudio: certamente i genitori verranno avvisati, non l’ho precisato perché mi pareva scontato e perché quanto esposto é una sintesi di ció che si fa.
    Quanto alle domande del sig. Marco, non mi sembra che davvero sia in cerca di una risposta: sono -e lo dica senza alcun intento polemico- domande retoriche che servono a motivare una posizione vagamente negazionista (o comunque a manifestare un’intolleranza alle misure anti Covid), legittima come ogni opinione. Io però sono un dirigente dello Stato e non posso che dare applicazione alle disposizioni normative.

  9. Scritto da Marco O.

    Professor Dradi, stralciamo le mie opinioni che non interessano a nessuno. Centinaia di studenti (migliaia, se la consideriamo rappresentate dei suoi colleghi di altri istituti) e le rispettive famiglie vogliono sapere se un bacio, una parola all’orecchio, un abbraccio, una pacca sulla spalla, scambiati all’interno della scuola saranno considerati comportamenti disciplinarmente perseguibili e quale tipo di sanzioni essi comportino. La domanda non è retorica ed è assolutamente in cerca di una risposta.

  10. Scritto da gianluca dradi

    Rispondo (come ultima volta perchè capirete che non posso seguire all’infinito le repliche varie), perchè mi dispiacerebbe se qualcuno pensasse che intendo eludere per scortesia le domande, anche se preferirei interloquire con persone note e non con anonimi.
    E dunque gli abbracci: ovviamente, se la misura cardine che le autorità sanitarie ci indicano è quella del distanziamento fisico, baci e abbracci devono essere evitati. Oltre alla logica, peraltro, sul sito del Ministero della Salute -come nei DPCM che hanno caratterizzato illungo periodo di lockdown- si trova ancora l’indicazione espressa di “evitare abbracci e strette di mano” http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=235
    L’importanza di seguire questi comportamenti, che tra l’altro denotano senso di responsabilità, verrà spiegato nei primissimi giorni di scuola. La sanzione disciplinare è un’eventualità estrema nel caso in cui qualcuno volontariamente si sottragga a regole che provengono dal Governo e che, come tutte le norme, possono non essere condivise, ma anzichè disattenderle occorre chiedere di modificarle a chi ha il compito istituzionale per farlo.