Faenza. Studenti in piazza contro il ritorno alla Dad: “Il sonno dell’istruzione genera mostri” foto

Gli studenti faentini si sono mobilitati contro il ritorno alla didattica a distanza. Nel pomeriggio di ieri, domenica 8 novembre, sono scesi in piazza  per ribadire che “la chiusura delle scuole è inutile e dannosa, inutile perché le scuole non sono luogo di diffusione del contagio, ma anzi in questo momento quello più sicuro per gli adolescenti che in nessun’altra parte della città sono così monitorati e sottoposti a misure precauzionali anti-contagio” .

Secondo “Priorità alla Scuola Faenza” ( movimento nato nella primavera 2020 e che aveva riunito le tre anime della scuola, studenti, genitori e docenti) la chiusura imposta dal Governo oltre che essere inutile è anche dannosa per il benessere psicofisico degli studenti, per la costruzione della loro personalità che non può prescindere dalla relazione con l’altro e con i coetanei. “I danni sul piano psicologico, didattico e formativo, che ci trasciniamo dalla perdita dello scorso anno scolastico, con questo nuovo provvedimento produrranno una ulteriore “regressione” relazionale, culturale, di competenze basilari e di saperi, non indennizzabile con alcun bonus” hanno sottolineato gli studenti.

Per questi motivi è stata organizzata “una veglia per la scuola”, nella centralissima piazza del Popolo, una riunione silenziosa perché “non ci sono più parole per descrivere l’abbandono, l’isolamento e la solitudine in cui si costringono gli studenti faentini e quelli di tutte le città italiane”.

L’obbiettivo che si erano posti i partecipanti alla manifestazione era quello di sensibilizzare le istituzioni affinchè la scuola venga riaperta e vengano potenziati i trasporti scolastici, al fine di garantire un diritto costituzionalmente sancito: “La scuola è aperta a tutti” (art.34).

Al termine della manifestazione, sulla pagina facebook di Priorità alla Scuola Faenza, è stato postato il commento: “una potenza che non è “muscolare”, ma è fatta di narrazione, di pensiero critico, di vulnerabilità allo scoperto. La forza di una lotta che passa direttamente dai corpi e dalle storie di chi vive in prima persona la chiusura delle scuole, la limitazione dello spazio di relazione e confronto. Al termine della manifestazione abbiamo portato le nostre parole davanti alle scuole della città. Unite e uniti perché la Scuola è una Priorità.”

Commenti

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  1. Scritto da Emilia

    Bisognerebbe tenere conto anche della solitudine e dell’isolamento delle persone anziane che ,visto l’aumento notevole dei contagi dovuti all’apertura delle scuole ( Bucci,Don Milani), sono costretti a starsene sempre più in casa per evitare il contagio.