Anche la docente ravennate Livia Santini aderisce al Comitato IdeaScuola: “Irrazionale riaprire senza la giusta sicurezza”

Da ieri, lunedì 12 aprile, sono tornati in classe anche gli alunni di seconda e terza media, e delle superiori in presenza al 50%, notizia che ha rallegrato alcuni mentre ha fatto storcere il naso ad altri. Ma al di là della logica del riaprire o non riaprire le scuole, si schiera il Comitato Nazionale IdeaScuola (del quale fanno parte, oltre a genitori e docenti, varie personalità del mondo accademico), al quale ha deciso di aderire anche la ravennate Livia Santini, insegnante e personalità culturale cittadina, che critica “la logica irrazionale di aprire in queste condizioni senza una preventiva e sostanziale modifica del protocollo di sicurezza”. Il Comitato auspica infatti “che si esca dal dualismo scuole aperte/in presenza-chiuse/in remoto e che si ridia più presto dignità al dibattito sulla scuola, parlando ed intervenendo immediatamente sulla sicurezza oggi per gettare le basi per la scuola di domani”.

“Noi, genitori e docenti – scrivono dal Comitato Nazionale IdeaScuola – in collaborazione con esponenti del mondo accademico, assistiamo da tempo attoniti ad un dibattito ideologico sulla scuola italiana che non si è tradotto ancora in azioni concrete per garantire, con giusto senso di responsabilità, il bene delle nuove generazioni: i fondamentali diritti all’istruzione e alla salute loro e dei propri familiari. Il Comitato Nazionale IdeaScuola nasce proprio dall’esigenza di dare un contributo fattivo per creare sin da subito un ambiente scolastico veramente moderno e sicuro, aperto all’innovazione didattica e tecnologica, all’inclusione reale e alla collaborazione di tutti coloro che la scuola la vivono: alunni, famiglie, personale scolastico e istituzioni, alla trasparenza all’integrazione e allo sviluppo delle reti afferenti al sistema istruzione“.

Il Comitato si pone dunque “il fine di contrastare, nell’immediato, gli impatti dell’epidemia di Covid-19 in corso, perseguendo le condizioni ottimali per la tutela della salute di tutte le componenti della Scuola Italiana: studenti, famiglie, personale docente e non docente, utilizzando senza alcuna preclusione pregiudiziale ogni risorsa disponibile per garantire il contemporaneo rispetto dei diritti fondamentali alla salute e all’istruzione”. A tal proposito il Comitato ha reso pubblica “un’analisi sulla sicurezza scolastica, la cui stesura è avvenuta con la cortese collaborazione di Cristiano Corsini, Professore di Pedagogia Sperimentale Università Roma Tre; Roberto De Vogli, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione UNIPD – Ricercatore onorario presso Dipartimento Epidemiologia e Salute Pubblica, University College London; Alessandro Ferretti, Ricercatore dip. Fisica Università degli Studi di Torino; Davide Tosi, ricercatore presso l’Università degli Studi dell’Insubria, Dipartimento di Scienze Teoriche ed Applicate (DiSTA)”.

Il documento del Comitato “consta di 7 pagine, corredate da grafici, e di una ricca bibliografia internazionale a supporto della necessità di una profonda revisione non più procrastinabile del protocollo di sicurezza previsto per l’ambiente scolastico. In considerazione delle evidenze scientifiche e fattuali riportate nel documento è necessario non cedere alla logica irrazionale di tornare in aula in queste condizioni senza una preventiva e sostanziale modifica del protocollo di sicurezza; non è negando la necessità di cautela che affermiamo il diritto all’istruzione. Non occorreva e non occorre scegliere tra salute e istruzione, perché senza la prima non c’è la seconda“.

“Si abbatta decisamente il contagio con misure restrittive adeguate per intensità e durata, si proceda a lavorare seriamente per accelerare la campagna vaccinale, si pianifichi l’uso delle abbondanti risorse destinate alla scuola per arrivare al più presto a mettere in sicurezza le aule: inserendo ufficialmente nelle disposizioni di sicurezza meccanismi di aerazione meccanica e di sanificazione dell’aria e procedendo alla loro installazione; redigendo un nuovo protocollo che preveda un piano di screening settimanale, disponibilità di DPI adeguati (FPP2) e l’applicazione delle nuove disposizioni INAIL-ISS in merito al distanziamento; istituendo un protocollo unico nazionale di gestione dei casi Covid scolastici che preveda tracciamento e comunicazioni tempestive Asl-scuola-famiglia nonché creando un database nazionale completo e pubblico. Si inizi a lavorare sin da oggi per istituire i presìdi sanitari scolastici, per diminuire il numero di alunni per classe, per mettere in sicurezza le scuole anche da un punto di vista infrastrutturale per la ripartenza di settembre. Auspichiamo che si esca dal dualismo scuole aperte/in presenza-chiuse/in remoto e che si ridia più presto dignità al dibattito sulla scuola, parlando ed intervenendo immediatamente sulla sicurezza oggi per gettare le basi per la scuola di domani“ conclude il Comitato Nazionale IdeaScuola.

 

 

Commenti

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  1. Scritto da bi

    ed allora chiedete più attenzione alla sanificazione – quanti insegnanti finito
    il loro orario di lezione sanificano il loro posto di lavoro con disinfettante?
    insegnando a fare lo stesso anche ai ragazzi- aiutiamoci- anche nei trasporti
    diamo la possibilità quando entriamo di sanificarci le mani –

  2. Scritto da Lucio

    Queste mi sembrano parole piú serie e concrete rispetto ai vari cartelli già visti, del tipo: NO DAD! / I NOSTRI FIGLI HAN BISOGNO DI RELAZIONI / e via discorrendo, che lasciano il tempo che trovano.