Scuola. Cgil denuncia: “In provincia di Ravenna si inizia con 1.359 docenti supplenti e 266 Ata con contratti a termine”

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Dopo due anni di retorica sul ruolo centrale della Scuola, impegni assunti e siglati sul rafforzamento degli organici, sulla riduzione degli alunni per classe e sulla copertura di tutti i posti liberi, anche questo anno scolastico la campanella suonerà in provincia di Ravenna con numeri impietosi: circa 1.359 docenti supplenti in cattedra e 266 Ata con contratto a tempo determinato.

Per i docenti, l’analisi della distribuzione dei posti concessi in ruolo è la seguente: 15 nella scuola dell’infanzia; 40 nella scuola primaria; 39 nella scuola secondaria di primo grado; 60 nella scuola secondaria di secondo grado e 102 nel sostegno. Dopo le immissioni in ruolo sono rimasti liberi, sui diversi ordini di scuola, 164 posti che saranno coperti con assunzioni di personale a tempo determinato e altri 196 sono destinati al delicatissimo ruolo di insegnante di sostegno. A questi numeri si aggiungono quelli che derivano dall’adeguamento degli organici, che tra posti interi e spezzoni orari, raggiungono circa 306 posti distribuiti fra i diversi ordini di scuola, cui si sommano i 563 posti sul sostegno. Infine, saranno da coprire, sempre con contratto a tempo determinato, 131 posti accantonati per il concorso straordinario bis che in Emilia Romagna non è stato ancora avviato.

“In una logica del risparmio – commenta la segretaria generale della Flc Cgil Ravenna, Sara Errani -, come accade ormai da troppi anni, avremo docenti precari che, invece di essere stabilizzati, lavoreranno senza poter garantire alcuna soluzione di continuità didattica. Per il personale ATA sono stati 69 i posti autorizzati nella nostra provincia per il conferimento di contratto a tempo indeterminato. Percentuali molto basse rispetto al reale fabbisogno delle nostre istituzioni scolastiche, considerando, anche, che quasi tutte le segreterie sono al collasso: poco personale, spesso precario, senza la possibilità di formarsi per gestire il complesso lavoro da fare e una mole di lavoro sempre crescente”.

I ruoli concessi sono stati così distribuiti sui diversi profili: 17 assistenti amministrativi, 3 assistenti tecnici e 49 collaboratori scolastici. Dopo le immissioni in ruolo sono rimasti liberi 116 posti, cui si aggiungono 149 posti che derivano dall’adeguamento degli organici. Saranno, quindi, 266 i posti ricoperti con contratto a tempo determinato ai quali si aggiungeranno quelli derivanti dalle richieste di part-time.

“Questi numeri impietosi, sia per il personale docente che per quello Ata – dice Sara Errani – confermano problemi che si rincorrono da anni e che si sono amplificati smisuratamente a causa della pandemia”.

A completare il quadro ci sono anche altri dati. Su 44 istituti scolastici della provincia di Ravenna, ben 11 sono senza un direttore dei servizi generali e amministrativi e dovranno ricorrere ad assistenti amministrativi che si faranno carico di ricoprire tale ruolo come facenti funzione.

Saranno tre le scuole senza un dirigenze scolastico che andranno a reggenza.

“Per due anni la scuola ha resistito all’onda d’urto della pandemia – conclude Sara Errani -, nonostante le mille mancanze e le difficoltà estreme che si è vista costretta ad affrontare in solitaria. Senza la stabilizzazione del personale precario e una sostanziale riduzione dell’elevato numero di alunni per classe non si garantisce il diritto allo studio né il diritto alla salute e alla sicurezza. Nonostante gli innumerevoli proclami di chi ci governa, la scuola continua a essere mortificata e sacrificata. Se volessimo tracciare la distanza esatta tra la politica e i cittadini, l’unità di misura sarebbe il lavoro. Più l’occupazione è precaria più il solco si allarga. Chi fa finta di non vedere la realtà, è corresponsabile di questa deriva”.

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Commenti

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  1. Scritto da bi

    cari sindacati dove siete quando si parla di riforma della scuola quando ancora abbiamo scuole che chiudono per tre mesi dove ancora non esiste il tempo pieno ovunque –
    tutto il periodo estivo i genitori si devono barcamenare x trovare sistemazioni ai bimbi o devono spendere perche nelle scuole non si riesce a fare una adeguata attività sportiva o ludiche ?