Un grande affresco del Messico nel nuovo romanzo di Evangelisti

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Valerio Evangelisti
Il collare spezzato
Mondadori
Euro 16,00

L’ultimo periodo della dittatura di Porfirio Diaz, la rivoluzione messicana del 1910, la lenta instaurazione di uno Stato autoritario che ha resistito per quasi un settantennio. In assoluta sintesi è questa la traccia del nuovo romanzo dello scrittore bolognese, ‘Il collare spezzato’, che conclude l’itinerario storico del precedente, intensissimo ‘Il collare di fuoco’ (Mondadori, 2005).

Un grande affresco che porta il lettore dal 1891 al 1940, con al centro il rapporto quanto meno burrascoso fra il Messico e gli Stati Uniti d’America. Ancora una volta passano nelle pagine di Evangelisti i protagonisti ‘noti’ della Storia (da Pancho Villa a Emiliano Zapata), ma soprattutto i meno conosciuti alla maggior parte dei lettori, fino a quelli, immaginati ma reali nel loro rapporto con le vicende storiche, che hanno rappresentato le gambe e le braccia di un momento fondamentale nell’evoluzione di quel paese americano. E c’è, ancora una volta delineata con precisione e con una documentazione ineccepibile, la vicenda di un movimento operaio, appunto quello messicano.

Evangelisti, maestro della letteratura di genere, creatore di personaggi straordinari come l’inquisitore Eymerich e il pistolero stregone Pantera, aveva già dimostrato con ‘Noi saremo tutto’ come si possano rileggere le vicende del secolo scorso da prospettive diverse da quelle abituali, omogeneizzate e rassicuranti. ‘Il collare spezzato’, oltre a ricordare il difficile (e per i più sconosciuto) cammino di un popolo verso la democrazia, riflette nuovamente, appunto come Eymerich e Pantera, sull’essenza stessa della parola ‘libertà’, con riverberi spesso espliciti sulla situazione internazionale di oggi.

“Per gli americani, dovunque si voti, là c’è democrazia. Purché il risultato assecondi i loro interessi. Altrimenti anche una dittatura va benissimo”, dice Gabriel Tepepa, agguerrito ‘zapatista’ a Francisco Ignacio Madero, liberale e futuro presidente del Messico. Se qualcuno ‘sente’ in quella frase qualche riferimento all’attualità, ha buon fiuto. E il poderoso impianto storico e narrativo trova come sempre sostegno e rafforzamento nella scrittura lineare, precisa e apparentemente semplice (in realtà estremamente raffinata) di Valerlo Evangelisti.

Nevio Galeati

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La segnalazione

Autori vari
La vita addosso
Fernandel
Euro 13,00

L’antologia racconta il mondo pressoché invisibile degli emarginati che quotidianamente lottano per mantenersi a galla. Arrabbiate, amareggiate, ma anche piene di speranza, le voci di questi uomini e donne impressionano per l’umanità che comunicano e per la loro naturalezza. Sono storie di chi ha salvato la pelle, raccontate in una disperata ricerca di ‘normalità’. Eccellente la carrellata di autori: Valerio Aiolli (A rotta di collo, e/o); Enzo Fileno Carabba (Pessimi segnali, Marsilio); Leonardo Gori (L’angelo del fango, Rizzoli); Emiliano Gucci (Sto da cani, Lain); Gianluca Morozzi (Blackout, Guanda); Divier Nelli (Falso binario, Passigli); Daniele Nepi (Agosto è il mese più crudele, Marsilio); Giampaolo Simi (Il buio sotto la candela, Dario Flaccovio); Marco Vichi (Il commissario Bordelli, Tea). Illustrazioni di Danijel Zezelj.

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