CGIL, CISL e UIL Emilia Romagna su “scuole chiuse”: “chi starà a casa coi bambini? Subito congedi straordinari”

Cgil, Cisl, Uil Emilia Romagna intervengono in merito alle conseguenze legate alla decisione di sospendere l’attività didattica in presenza di tutte le scuole (tranne i servizi 0-3 anni e le scuole dell’infanzia) nelle zone dove è stata istituita “zona arancione rafforzata” in seguito all’aumento dei contagi da Sars-Cov-2 : “nessuno si fa carico delle istanze e delle difficoltà delle famiglie”.

“La tutela della salute deve essere la priorità di tutti. Detto questo, nel momento in cui si decide di intervenire per scongiurare l’incremento dei contagi da Covid-19 in determinate aree a rischio, bisogna accompagnare le misure di lockdown con adeguati interventi, sia per quanto riguarda i ristori delle attività economiche sospese o limitate, sia per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie” dichiarano i sindacati in una nota a firma congiunta.

“Per due settimane le attività economiche proseguiranno come da zona arancione “semplice”, ma chi starà a casa con i bambini che saranno in dad? – si domandano -. Non tutti i genitori possono lavorare in smartworking e attualmente non sono previsti congedi straordinari per le zone arancioni. Non possiamo dimenticarci dei bambini e non possiamo mettere in difficoltà le famiglie”.

Secondo i sindacati “il vuoto normativo deve essere immediatamente colmato, i congedi straordinari devono essere reintrodotti. Con l’ordinanza regionale che coinvolge da domani e fino all’11 marzo quattordici comuni della nostra Regione e istituisce una zona arancione rafforzata, verrà sospesa l’attività didattica in presenza di tutte le scuole, tranne i servizi 0-3 anni e le scuole dell’infanzia. Tuttavia nessuno si fa carico di istanze e difficoltà delle famiglie, genitori e lavoratori”.

“Abbiamo già denunciato la mancata proroga per il 2021 dei congedi straordinari Covid nei casi di quarantena e sospensione della scuola in presenza per singole classi con casi positivi, frequenti anche in zona gialla. Ora ci troviamo di fronte ad un provvedimento, legittimato dall’andamento epidemiologico, che va a restringere ulteriormente le misure anche della zona rossa “classica”, che dispone la chiusura solo a partire dalla seconda e terza media. delle istanze e delle difficoltà dei genitori” concludono i sindacati.