L’associazione di volontariato Letizia racconta l’esperienza de “La Macina” a Roma

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“Disabili al lavoro e sport nuove prassi e nuove frontiere” il tema dell’incontro che si terrà martedì 19 gennaio dalle ore 10.00 alle 13.00, presso la Sala degli Atti Parlamentari del Senato.

All’iniziativa delle senatrici Josefa Idem, Elena Ferrara e Laura Bignami è stata invitata anche l’associazione Letizia, di Ravenna, che opera nell’ambito delle disabilità minorili e non. Delle diverse attività svolte in questi anni, sarà La Macina il progetto che il presidente Giovanni Santoro porterà come esperienza all’evento.

“Felice per i ragazzi/e, genitori, volontari e consulenti esterni che hanno investito e creduto nel progetto La Macina, contento perché significa che siamo nella direzione giusta” – le parole di Santoro.

La Macina nasce nel 2012 e grazie alle sue caratteristiche è lo strumento prediletto per l’applicazione dell’art 2 dello statuto dell’associazione che recita “opportunità per ragazzi/e disabili, famiglie e adolescenti“ con un’attenzione a strumenti, modalità, logiche e sistemi in linea con i grandi cambiamenti culturali, sociali ed economici.

La Macina è un casolare alle porte di Ravenna con un parco di 2500 mq animato nel periodo estivo, al piano terra due saloni di ampie dimensioni, una stalla e una cucina industriale attrezzata di 35 mq. Al piano superiore, tre stanze di diverse metrature, un salotto, due bagni e una segretaria.

La struttura è suddivisa in due macro aree.

Alcuni giorni della settimana sono dedicati alla “Quotidianità Individuale”, centro di aggregazione giovanile per coloro che necessitano di un luogo dove sperimentare nuove relazioni o per coloro che frequentano la scuola.
Il centro di aggregazione giovanile la Quotidianità Individuale gestito da volontari e tecnici esterni offre laboratori come gite, cinema, sport presso le strutture pubbliche e private, aiuto compiti, week end esperienziali dove si dorme assieme presso la struttura.

Altre giornate sono dedicate a “Incontriamoci a Tavola e Conosciamoci“, un progetto di impresa sociale. Giornate legate a formazione e lavoro per coloro che terminando l’iter scolastico si affacciano al mondo del lavoro. Grazie a questa area la Macina è in grado di offrire servizi quali compleanni, feste, spazi per presentazione di libri e dibattiti, pranzi e cene, comunioni, matrimoni, riunioni, coffe break, buffet.

Questi servizi possono essere offerti chiavi in mano o semplicemente si può mettere a disposizione un singolo spazio al casolare a chi ne fa richiesta. Ogni attore coinvolto ha specifiche mansioni e responsabilità. Chi deve aprire la casa, chi organizzare le pulizie, chi l’amministrativo, chi la cucina, chi ai tavoli chi le richieste pervenute, chi alle manutenzioni.
In relazione all’attività commissionata, essa sia una cena, un compleanno o evento, ad ogni ragazzo/a disabile che ha lavorato viene riconosciuta un’indennità economica per il lavoro svolto. A oggi sono 10 i ragazzi/e impegnati nel progetto di impresa sociale Incontriamoci a Tavola e Conosciamoci.

“La Macina è un osservatorio – conclude Giovanni Santoro. – Una piattaforma che ci permette di osservare le abilità all’interno della stessa disabilità. Capacità che vanno lette, stimolate e perfezionate. Non abbiamo la presunzione di sostituirci a chi deve occuparsi di temi come la scuola o il lavoro, ma bensì stimolare ipotesi e sistemi nuovi in grado di fortificare quanto già fatto in questi anni dagli enti preposti e incitare a nuove collaborazioni per restare in linea con i grandi cambiamenti che la disabilità sta chiedendo. Siamo una ONLUS, sorretta dal volontariato per la maggior parte delle attività, in quanto ONLUS auspichiamo una collaborazione con le cooperative sociali che hanno a cuore il tema della disabilità e con tutte le istituzioni coinvolte nel coordinamento della stessa”.

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