Contro gli stupri: a Ravenna arriva la mostra-denuncia “Com’eri vestita?”

Quest’anno in occasione della giornata mondiale per la lotta alla violenza contro le donne, l’Associazione Linea Rosa, con il patrocinio del Comune di Ravenna, ha organizzato un percorso di sensibilizzazione inserito nella rassegna “Una società per relazioni 2019”, che avrà inizio sabato 16 novembre alle ore 11 con l’inaugurazione della mostra “Com’eri vestita”/“What Were You Wearing” presso la Stazione Ferroviaria di Ravenna. La mostra prende avvio da un progetto di Jen Brockman del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e da Mary A. Wyandt-Hiebert del Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas, dove la mostra è stata esposta per la prima volta nella primavera del 2013. L’evento è portato in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Libere Sinergie di Milano ed è proposta per la prima volta in Romagna dall’Associazione Linea Rosa.

L’idea alla base del lavoro è di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne partendo da una domanda ricorrente posta a chi subisce molestie o violenza sessuale: “Com’eri vestita?”. È una domanda che sottende importanti stereotipi e possiede pesanti implicazioni per la donna che ha subito violenza, poiché presuppone l’idea che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti diversi. La mostra si propone di smantellare tale pregiudizio partendo dal breve racconto di una serie di storie di abusi poste accanto agli abiti in esposizione, che rappresentano in maniera fedele l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza. “Non veniamo stuprate per l’abito che indossiamo ma per l’incrollabile idea che «ce la siamo un po’ cercata».”

Commenti

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  1. Scritto da maria teresa

    Certi uomini dovrebbero capire che le donne hanno il diritto di vestirsi come vogliono.Se una gira in modo provocante NON è detto che cerchi “compagnia”,ma lo fa perché le piace punto e basta.Le donne non sono oggetti da valutare a seconda del loro abbigliamento, sono persone pensanti da rispettare.