In tanti a Cervia per l’incontro “BenEsser-Ci per prenderci cura”: prossimo appuntamento il 23 novembre

C’è stata una buona partecipazione all’incontro pubblico “BenEsser-Ci per prenderci cura” che si è tenuto sabato 12 ottobre a Cervia, alle ore 10.00, presso la Casa del Volontariato in Via Villafranca. Diverse sono le proposte che seguiranno per costruire sempre più un welfare di comunità che riconosce e supporta l’associazionismo e il volontariato per le persone in difficoltà, con fragilità e/o disabilità.

L’incontro è stato promosso dalla Consulta-Coordinamento del Volontariato di Cervia, dall’Associazione Diritti Anziani con… Di Ravenna-APS che promuove e gestisce la Banca del Tempo di Cervia, in collaborazione con “Per Gli Altri” – CSV Ravenna. L’iniziativa rientra nel programma del Caregiver Day 2019 previsto dalla legge regionale che riconosce le Giornate del caregiver familiare dedicate a coloro che si prendono cura di una persona non autosufficiente, realizzate e coordinate dall’Associazione Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare – Sezione di Ravenna in collaborazione con la Cooperativa Solidarietà Intrapresa.

Oriano Zamagna, Presidente della Consulta del Volontariato che ha promosso per il terzo anno il Caregiver Day, ha rilevato come oltre metà dei partecipanti non era già stato presente alla Casa del Volontariato. Visto che l’inaugurazione è stata la settimana precedente: “se questo è il trend vuole dire che sempre più persone potranno avere un luogo in cui incontrarsi, ricevere aiuti e opportunità grazie a un investimento che per è tutti e che tuttora ha bisogno dell’aiuto e risorse da parte di tutti coloro che possono”.

Bianca Maria Manzi, Assessore al Welfare e Servizi alla persona del Comune di Cervia riconosce l’importanza del programma degli eventi dedicati ed è in piena sintonia con le politiche sociali per la fragilità già avviate negli anni includendo altre persone che hanno bisogno di aiuto.

Fabiola Gardelli, Presidente ASP Ravenna Cervia Russi ha manifestato l’impegno a collaborare attivamente con le iniziative che si svilupperanno informando e valutando il coinvolgimento degli operatori, delle persone anziane nelle strutture e dei familiari.

Loretta Lacchini, Coordinatrice della Banca del Tempo, ha presentato il percorso del progetto di contrasto alle solitudini involontarie evidenziando l’importanza non solo di essere in rete, ma di sviluppare effettive collaborazioni per rispondere ai bisogni reali delle persone. Con la Banca del Tempo si vogliono costruire relazioni come nel buon vicinato di un tempo. La solitudine non voluta comporta paura ma se si affronta insieme e si scambia un bene prezioso come il tempo, alla pari tutti coloro che partecipano costruiscono una comunità coesa, in cui riconoscersi.

Aristide Savelli, Presidente Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare-Sezione di Ravenna e Vice Presidente della Consulta di Cervia ha spiegato come oltre al servizio di trasporto sociale è sempre più richiesto il sostegno psicologico, non solo alle persone con disabilità ma agli stessi familiari. Con le poche risorse si cerca di rispondere ai bisogni, ma avendone di più e sviluppando progetti e collaborazioni sul territorio si potrebbero ampliare le attività.

Carlo Pantaleo, Formatore, Coordinatore progetti generativi e Caregiver Day ha presentato le cause e i bisogni delle persone anziane e dei caregiver in solitudine, individuando le criticità su cui intervenire in relazione anche alle richieste e disponibilità rilevate con questionari. Il programma delle giornate del caregiver familiare che prevede quest’anno un appuntamento anche a Castiglione di Ravenna il 18 ottobre presso Complesso Sacro Cuore di Solidarietà Intrapresa, non può ridursi a improvvisazioni e a soli incontri pubblici, se questi non rispondono e non vedono anche nella progettazione la partecipazione diretta di coloro che ne beneficiano, oltre a quella di operatori e volontari, verificando l’effettiva utilità.

La presentazione che segue, si legge nella nota degli organizzatori, delle esperienze per contrastare la solitudine della persona anziana e dei caregiver sono documentate nei libri, ma sono anche degli strumenti utili e accessibili sia per ricevere informazioni e riferimenti, per approfondire sia per apprendere e sviluppare buone prassi. “Non si possono pretendere da parte dell’ente pubblico servizi che non si possono offrire, ma come in questa giornata di certo si possono costruire strategie di rete per percorsi supportivi (e non sostitutivi) di autonomia e benessere nelle scuole (didattica inclusiva, sostegno ai giovani caregiver, alternanza scuola lavoro), nella società, nel lavoro, nello sport, e nello stesso volontariato. Visti gli effetti della solitudine subita sulla salute delle persone, se il problema si fosse presentato in modo così rilevante all’origine dello stato sociale certamente se ne sarebbe tenuto conto come obiettivo primario da contrastare insieme e trasversalmente agli altri. Se non si affronta la solitudine diventerà la peggiore nemica di sé stessi: una ragnatela che un po’ alla vota ci soffocherà non solo nelle relazioni e reazioni, ma anche emotivamente, cognitivamente e nella salute biopsicosociale, compresa la dimensione esistenziale-spirituale.”

“Persona, progetti e processi generativi nelle relazioni di cura devono generare contesti adattivi dinamici in cui non bisogna confondere il concetto di adattamento con quello di accettazione passiva. Per raggiungere questo obiettivo – proseguono gli organizzatori – che non si limita a erogazione di prestazioni predefinite ma servono maggiore umanizzazione e personalizzazione degli interventi e delle cure, integrazione socio-sanitaria che sia circolare per il benessere sia della persona non autosufficiente che del caregiver, formazione esperienziale di tutti i soggetti coinvolti inclusi i volontari che si vorrebbero esperti, ma per i quali non si investe quasi mai, azioni di intervisione, valutative d’impatto e correttive in itinere delle attività. Fondamentale è che la rendicontazione non si fermi a una relazione scritta o letta, ma preveda la disseminazione dei risultati conseguiti e il sempre possibile riesame del progetto per la comunità che si prende cura”.

Bernadetta Ranieri, autrice del libro “Fattore F: fratelli per sempre” ha spiegato come l’interesse scientifico verso le famiglie di una persona con disabilità è molto recente e quindi anche i servizi si devono ancora aggiornare. Si passa a considerare la famiglia non più come patologica, ma come nucleo capace di adattarsi e modellarsi in base alle sopravvenute esigenze conseguenti alla nascita di un bimbo disabile. Tra le figure famigliari vi sono i fratelli e le sorelle che si trovano a convivere con un diversamente abile come dato senza averlo scelto. Fattore F è dunque la relazione fraterna che risulta essere la più duratura nell’arco della vita degli individui e quella caratterizzata da una complessità tale che le variabili che entrano in gioco sono tante, diverse e possono influenzare la qualità della stessa.

Manuela Graziani, Responsabile Servizi alla Persona ASP-Valloni Marecchia Rimini, Insegnante Metodo Hobart® Co-Autrice di “Riconoscersi ancora. Identità e relazione come strumenti per l’assistenza domiciliare”, ha posto la questione di come può la persona con problemi di memoria riconoscersi ed essere riconosciuta ancora dai familiari e da coloro che se ne prendono cura. L’esperienza trattata nel libro del Gruppo Validation all’Associazione “Al Confine” di Milano dimostra come creare condizioni di incontro adatte alle persone con demenza anche quando la compromissione è avanzata. C’è bisogno di un clima di accettazione per quello che l’anziano è, per quello che può essere ponendosi in un linguaggio diverso, ma con naturalezza.

L’altra esperienza che promuove il benessere delle persone e porta a riscoprire la gioia nel movimento riguarda il metodo Hobart® utilizzato all’Amarcord Cafè (caffè Alzheimer) e al Meeting Center di Rimini. Il metodo nasce nel contesto delle disabilità fisiche e mentali, dalla danza come arte aperta a tutti e attraverso il movimento danzato valorizza l’espressione personale, superando così le difficoltà del linguaggio verbale, del movimento, della relazione. Nell’incontro rivolto alle persone anziane vengono proposti movimenti delicati e calibrati per favorire la concentrazione e il coinvolgimento, ma anche lavoro a specchio, in coppia, in gruppo. Il clima accogliente facilita la comunicazione e il contatto fra le persone; le proposte di movimento stimolano il senso del ritmo e l’espressione di sé, la musica come attivatore del ricordo favorisce la partecipazione e la creatività. Nell’incontro si genera una gioia che passa da persona a persona.

“In seguito alle risposte alle domande e tra gli impegni presi, si ritiene di intervenire – aggiungono in nota – nella comunità sul fronte educativo in particolare per l’educazione civica affinché nelle scuole e nella società non si limiti a conoscenze teoriche ma sia esperienza di cittadinanza attiva. Il convegno riguarderà “la nuova legge n.92/2019 per l’educazione civica: attualità ed esperienze” e si terrà sabato 23 novembre ore 10.00 al Magazzino del sale in occasione della Festa del Volontariato 2019 organizzata dalla Consulta del Volontariato del Comune di Cervia. Inoltre, visti i temi trattati sul prendersi cura, si vogliono sperimentare attività per il benessere delle persone anziane e con disabilità e di altre che potranno essere proposte”.