Michele de Pascale, Sindaco di Ravenna: Pasqua a casa, rispettando le regole, non si deve abbassare la guardia… e non sarà subito tutto come prima

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Calano i contagi. Tutti parlano di picco raggiunto e di curva della pandemia Covid-19 prossima a scendere. Per molti è l’ora più difficile. Quando si vede la luce in fondo al tunnel c’è la concreta possibilità che molti si mettano a correre per uscire dal tunnel. Fuor di metafora, il timore è che tanti cittadini ora pensino di potersi rilassare e di rispettare un po’ meno le regole. Non è così. Bisogna fare anche il tratto di strada che resta e farlo bene. Fra l’altro, la lunghezza di questa strada dipenderà anche dalla nostra bravura nel rispettare le regole. L’emergenza non è affatto passata. Ce lo spiega il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale. 

Sindaco de Pascale, di fronte alle buone notizie sulla flessione nel numero dei contagi c’è il rischio di un rilassamento generale. Questa è una fase molto pericolosa, non crede?

“Esatto. Tutto il contrario del rilassamento. Possiamo riuscire a invertire la tendenza negativa e a far sì che il territorio ravennate non segua lo stesso trend drammatico di altre realtà del nostro paese, ma solo se adesso continuiamo nelle azioni che abbiamo intrapreso. È l’ora X per noi. L’ora della verità. Se continuiamo a fare le cose giuste potrà andare meglio, potremo evitare le conseguenze peggiori. Se invece ora commettiamo errori, vanifichiamo quello che abbiamo fatto finora e possiamo pagare cari questi errori. Quindi non si deve abbassare la guardia.”

Oltretutto occorrerà preparare le persone anche al dopo, quando progressivamente si potrà uscire e diverse attività ora chiuse potranno riprendere. Non sarà tutto come prima, dobbiamo saperlo e deve essere chiaro per tutti.

“Assolutamente, è proprio così. Ci sono tanti lavoratori che stanno continuando a lavorare anche ora, in questi giorni, ma lo possono fare esclusivamente perché si sono introdotte le necessarie misure di sicurezza. Questo vale anche per le attività e per le persone che torneranno a lavorare dopo questa fase di chiusura: non c’è un colpo di spugna che fa tornare tutto come prima. Non è possibile.”

Tutte le aziende devono riorganizzarsi, il lavoro e le varie attività devono fare i conti con la nuova necessità di sicurezza posta dal Coronavirus.

“Io l’ho detta così alla riunione con i sindacati e le organizzazioni economiche: il Dpcm del Governo non stabilisce chi deve stare aperto, stabilisce chi può stare aperto, perché poi per potere lavorare non basta svolgere quella certa attività sulla carta, bisogna svolgerla garantendo la sicurezza a chi lavora, ai clienti, a tutta la catena di persone legate a quella attività. Questo deve essere chiaro.”

Queste settimane vanno utilizzate per pensare e riorganizzare, perché non si ricomincia da dove ci eravamo lasciati.

“Sì. Certo. Bisogna applicare in maniera ferrea ciò che è previsto nei protocolli di sicurezza. Le misure che oggi valgono per il porto o per il settore alimentare devono valere anche per gli altri settori. E poi il tutto va monitorato. Perché se ci accorgiamo che quanto abbiamo previsto non è sufficiente bisogna subito intervenire. Deve essere chiaro che non possiamo far ripartire l’epidemia per negligenza o per incapacità di adeguarci alle novità.”

Probabilmente potranno esserci in questo quadro anche attività e manifestazioni che per un lungo periodo difficilmente potranno riprendere.

“Questo è sensato. Ma non corriamo troppo avanti. Né in un senso né in un altro, cioè non dobbiamo essere troppo ottimisti – come qualcuno ha già fatto – né troppo pessimisti. In questo Paese c’è sempre il rischio dell’estremismo, un minuto prima si dice che bisognava chiudere di più e il minuto dopo si dice adesso è tutto finito. Insomma, andiamo avanti monitorando la situazione, usiamo il buon senso, teniamo una posizione di equilibrio. È pur vero che se dovesse rimanere una latenza del virus, anche se limitata, sarebbe molto difficile tenere manifestazioni con grandi assembramenti. Come ha detto il Ministro Speranza oggi in Parlamento a debellare il virus potrebbe essere solo il vaccino. Quindi dobbiamo imparare a convivere con il virus per un tempo medio lungo. L’altra cosa che ci porteremo dietro, e non è per forza negativa, anzi, è la maggiore attenzione da prestare ovunque alla sicurezza e all’igiene – dalla scuola al lavoro alla vita privata. Infine, forse abbiamo finalmente capito tutta l’importanza di avere un sistema sanitario pubblico che funzioni e quindi mi aspetto che, domani, invece di guardare ai 50 euro di bonus in tasca al singolo si guardi agli investimenti pubblici per potenziare gli ospedali, il personale, la medicina di base.”

Le misure del Governo sono prorogate fino al 13 aprile, Lunedì dell’Angelo compreso. Quindi Pasqua a casa. Fino ad allora tutti ligi alle regole senza sgarrare: è questo il messaggio?

“Assolutamente sì. Tutti a casa, anche per rispetto di chi a casa non può restare perché deve andare a lavorare per mandare avanti il paese, a partire dai nostri sanitari. Stare a casa ancora due settimane non è poi un sacrificio così grande, se pensiamo alle condizioni in cui lavorano oggi medici e infermieri nei nostri ospedali. Facciamolo per loro e per tutti quelli che lavorano.”

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Commenti

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  1. Scritto da armando

    Personalmente mi auguro, so che faro’ dispiacere a qualcuno, che nei 3 giorni di Pasqua il tempo sia negativo, cioè pioggia che ce n’è tanto bisogno, cosi la gente sta a casa. se dovessero essere giorni assolati e tiepidi, poveri noi…ci vorranno Forze dell’Ordine fuori norma per fermare la gente che va a fare pic nic e in spiaggia.-

  2. Scritto da Ale76

    Spero che tutti tengano duro e non allentino la presa.
    Ne vale della salute di tutti, anche della vostra

  3. Scritto da Antonio Associazione Volontariato San Rocco

    Questa è una delle poche volte che riconfermerei il mio vota al sindaco e alla giunta tutta.
    Un abbraccio a tutti