Da Ravenna a Londra, da Milano… a Cervia: ecco la storia di Mr Beto, stilista che ama la fantasia, i tessuti vintage, i colori foto

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Roberto Milano in arte Mr Beto ha 49 anni. È nato a Ravenna, a Ponte Nuovo, nell’aprile del 1971. E da alcuni anni disegna e produce moda in maniera rigorosamente artigianale ed estremamente accurata. A Milano, nel cuore della moda italiana. Ma lui non fa sfilate e nemmeno lo trovate online, perché non gli piace vendere così (“i miei vestiti bisogna toccarli, indossarli, sentirli” dice “non li puoi capire fino in fondo solo attraverso un video o una fotografia”). Mr Beto ha un piccolo atelier in Via Paolo Frisi 3 a Milano, in zona Porta Venezia, quasi nascosto, ma a settembre – quando tornerà nella capitale del fashion made in Italy – sta pensando di trasferirsi in uno spazio più grande, anche se ancora una volta non in una zona di passaggio, piuttosto in un luogo intimo “in cui possa prendermi cura dei miei clienti” precisa. Fa moda praticamente su misura. Pochi capi, a volte capi unici. Usa tessuti e materiali di altre stagioni e li va a scovare nei luoghi più impensati. E poi realizza i suoi pezzi con un mix pieno di fantasia fra il modello che ha disegnato e il tessuto che ha trovato. L’importante è che ci siano colori, ricerca, cura. Spesso quel tocco di stravaganza che rispecchia molto la personalità di Roberto Milano, un po’ dj e ora stilista self-made-man, a Milano, a metà strada fra la Romagna e l’Inghilterra. Realizza anche alcuni accessori come borse, cinture e cappelli, ma non le scarpe. Da sabato 11 luglio ha aperto un temporary shop in pieno centro a Cervia, in Corso Mazzini. Fateci un salto e scoprirete un mondo di stoffe e fantasia, sorprendente. Lui vi accoglierà con il suo largo sorriso.

L’INTERVISTA

Cominciamo da alcuni dati biografici: lei, Milano, giovanissimo, si trasferisce in Inghilterra. A che età e per fare quali esperienze?

“Avevo 21 anni. Desideravo fare nuove esperienze e volevo scoprire me stesso.”

E in Inghilterra fa tutta una serie di mestieri, quelli tipici che fanno i ragazzi che cercano di scoprire se stessi e di far fortuna all’estero.

“Esatto. Volevo capire qual era la strada giusta per me.”

Poi però decide di tornare in Italia, perché la strada giusta non si era ancora fatta strada completamente. E…

“Avevo trascorso molti anni nel Regno Unito e fatto tante esperienze interessanti. Nel 2002 tornai in Italia e, insieme a un amico inglese, nelle splendide colline della Garfagnana mettemmo in piedi un b&b che si chiamava e si chiama tuttora Settimo Cielo. Si trova a Casoli. Fu un investimento di successo, il b&b ha lavorato tantissimo soprattutto con il turismo inglese, perché ai sudditi di Sua Maestà piaceva molto la posizione isolata, il fatto di essere in un borgo senza auto, immerso nel verde, con una vista magnifica.”

Poi c’è stata la svolta, quando è nato il Roberto Milano che disegna, crea e vende moda che conosciamo oggi?

“In realtà questa passione c’è sempre stata. Ho sempre seguito da lontano i grandi maestri della moda – per me Gianni Versace, Yohji Yamamoto, Alexander McQueen – li ho ammirati, mi sono esercitato a disegnare. Quando mi vestivo cercavo un mio stile personale, senza copiare nessuno.”

Già, ma poi lei è passato dal vestirsi al vestire, al fare moda, un bel salto. Quando è avvenuto?

“È cominciato tutto 7 anni fa. Ero su a Casoli nel mio b&b, tiravo giù degli schizzi, disegnavo, e mi sono detto adesso vado a Milano, voglio vedere che aria tira, voglio capire se c’è modo di buttarmi in questa avventura della moda, che è poi ciò che in realtà mi sarebbe sempre piaciuto fare.”

E lì a Milano ha capito che c’era posto anche per lei?

“Sì. Sono andato e dopo un po’ sono partito per questa nuova avventura. Sono stato fortunato perché ho conosciuto anche alcune persone giuste dell’ambiente, che mi hanno dato una mano. E ho messo in piedi questo mio laboratorio di moda di nicchia, tutti i miei pezzi sono in numero molto limitato. Se disegno una giacca non ne faccio mai più di 11 pezzi. Perché il mio cliente non vuole vedere la stessa giacca indossata da un altro in metropolitana al mattino quando va al lavoro o da qualche altra parte. In più sono legato ad alcune persone per la ricerca di vecchi tessuti, tessuti degli anni Sessanta difficili ormai da trovare.”

La moda di Roberto Milano è basata su una ricerca meticolosa, quasi spasmodica, dei materiali.

“Ho una passione e una cura maniacale per i tessuti. Quelli di oggi e quelli del passato. Io parto con i miei disegni a tavolino, poi trovo delle stoffe che non hanno nulla a che fare con i disegni da cui sono partito. Mi innamoro del tessuto e cambio tutto, improvviso, per creare una nuova armonia partendo dalla stoffa. Mi piace questa ricerca che non finisce mai.”

Il brand di Roberto Milano è Mr Beto. Ha un significato?

“Sì. Mr sta per Mister ed è la mia parte inglese. È la storia e l’accumulo di esperienze di quei 10 anni e più trascorsi nel Regno Unito, è il legame con quel mondo, sono gli amici che ho ancora lì. È uno degli amori della mia vita. Beto invece è la mia parte romagnola, sono le mie radici. Quando i miei nipoti erano piccoli, non riuscivano a pronunciare bene e per intero il mio nome: per loro ero semplicemente Beto. Da qui Mr Beto.”

Come definirebbe lo stile che propone?

“Più che uno stile è un mood. La mia è una ricerca continua a partire dai disegni che ho in testa e dai tessuti di cui mi innamoro. Amo esprimermi attraverso i miei vestiti e voglio condividere quest’amore con i miei clienti. La mia etichetta è creativa, divertente, originale, anche stravagante, ma alla fine molto wearable, cioè assolutamente indossabile.”

La sua sartoria è esclusivamente artigianale.

“Assolutamente. Realizzo pochi pezzi, come dicevo prima, con il lavoro di alcuni artigiani e soprattutto di una sarta. Pochi pezzi però fatti bene, curati nei minimi particolari. Voglio il massimo della soddisfazione da parte della mia clientela, molto selezionata.”

Più moda uomo o moda donna?

“Entrambi. Ma preferisco vestire le donne. Sono più divertenti. Le donne più degli uomini sanno andare oltre gli schemi e apprezzare la fantasia o la stravaganza.”

Quest’estate 2020 a partire da sabato 11 luglio Mr Beto è sbarcato a Cervia, nel centralissimo Corso Mazzini. Perché?

“Ho aperto un temporary shop a Cervia fino alla fine di agosto, perché Cervia ha un qualcosa di speciale per me. Sono romagnolo e mi piacciono molto le nostre località della riviera, Cesenatico, Milano Marittima, ma ho una predilezione per Cervia, il suo centro storico. Secondo me per la clientela che cerco io Cervia ha una marcia in più. Mi sono accorto di questo venendoci anno scorso in vacanza. Da qui ho cominciato a pensare che dovevo portare la mia moda anche a Cervia. Anno scorso non c’è stato tempo. Quest’anno, appena c’è stata la riapertura dopo il Coronavirus mi sono mosso per realizzare questo progetto.”

Nella Milano dei grandi nomi della moda, come si sente Mr Beto al secolo Roberto Milano? È un appartato, un integrato, fa parte di qualche cordata?

“Mi sento prima di tutto metà inglese e metà italiano, anzi metà romagnolo. Non sono milanese, ma a Milano sto benissimo. Ho tanti amici. E Milano mi sta dando tanto. E poi la Romagna mi ha sempre dato tanto, per questo ho scelto Cervia. Ho la mia nicchia. Non propongo sfilate. La mia moda è più vicina al su misura. Faccio qualche evento per presentare le mie nuove collezioni ai clienti selezionati, prima di mettere i capi in vendita in negozio. Tutto qui.”

Progetti? Sogni?

“Oltre a Milano, vorrei portare la mia moda a Bologna con la sua tradizione universitaria, i giovani, c’è un qualcosa che mi piace. E non mi dispiacerebbe arrivare a Firenze su cui mi sto interrogando. E poi senza ombra di dubbio c’è Londra, che ama sempre il made in Italy, Londra dove la mia passione per la moda è cominciata e dove mi piacerebbe tornare per dire, ecco, questi sono i vestiti che amo, comprateli! (ride, ndr)”

Mr Beto
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