Casola Valsenio riscopre i suoi frutti dimenticati alla Festa della seconda e terza fine settimana di ottobre foto

Un graditissimo ritorno fra i tradizionali appuntamenti autunnali è costituito dalla Festa dei frutti dimenticati di Casola Valsenio che celebra nel 2021 la trentesima edizione.

Nei pomeriggi di sabato 9 e 16 ottobre e per le intere domeniche 10 e 17 ottobre il centro storico del paese cosiddetto “delle erbe e dei frutti dimenticati” della valle del Senio ospita oltre cinquanta bancarelle addobbate con i colori dell’autunno e composizioni con oggetti domestici e da lavoro che rimandano al mondo delle campagne romagnole del passato. Si trovano mele rosa, mele limoncelle, pere volpine, pere angeliche, nespole, cotogni, sorbe, corbezzole, giuggiole, mele gelate, pere more, prugnoli, e così via. Frutti proposti direttamente dagli agricoltori casolani al naturale o cotti nelle tante maniere sollecitate dalla fame ed anche lavorati, come il brodo di giuggiole, la salsa di prugnoli, la confettura di rosa canina o la gelatina di melograno

Oltre ai frutti sono in esposizione e in vendita le piante che offrono la possibilità di poter raccogliere direttamente i loro frutti nel proprio orto o giardino. Sono piante che un tempo si trovavano presso le case coloniche o sparse nei campi. Piante che producevano frutti consumati al momento o conservati nei solai per l’inverno: pere scipione, uva albana, pere volpine, mele durelle, nespole e pere broccoline. Frutti che sono stati spazzati via nell’ultimo dopoguerra dall’affermarsi di un consumo di massa e “dimenticati” dagli stessi contadini perché ricordavano i tempi della fame e della fatica.

“Si può dire che quella della seconda e terza fine settimana di ottobre è ormai la ‘festa dei frutti ritrovati – afferma Massimo Isola, casolano d’origine, sindaco di Faenza e presidente dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina -. Non è una mostra-museo anche se racconta di una civiktà che non c’è più, perché le sue radici sono nei primi Anni ’50 del secolo scorso, quando Casola aveva 6.000 abitanti e non meno della metà come oggi. L’evento che ritorna nella sua pienezza in questo 2021 è molto importante per tutta l’Unione per la ricaduta turistica che può affermarsi con i prodotti tipici del territorio; è una festa che si accinge a compiere il salto di qualità, anche sul piano economico”.

Dalla sua nascita, nel 1992, la Festa casolana ha ottenuto un immediato successo, alimentato inizialmente dai frutti di piante “sopravvissute” e poi da nuove coltivazioni da parte di produttori che si sono costituiti in associazione. Un successo tuttora inalterato, con visitatori provenienti da tutta Italia, attenti, curiosi e desiderosi di gustare e conoscere quanto la natura sapeva offrire un tempo e che non trova più in commercio.

“Nella nostra Festa c’è dell’autenticità – sottolinea Flavio Sartoni, assessore comunale a turismo, cultura, associazionismo, politiche e servizi ambientali -: basti pensare che il Regolamento del mercato vieta la vendita di prodotti che non c’entrano e privilegia le famiglie contadine locali che esibiscono con orgoglio il frutto del loro lavoro. La novità di quest’anno è una maggiore presenza di spettacoli di strada per tutti ma in particolare per bambini, che in passato ci sono sembrato un po’ ‘distanti’: ecco quindi il ‘Borgo dei Saltimbannchi’ e i ‘giochi dimenticati’ come trottole e biglie. Altre iniziative collaterali che accentuano la specializzazione e la qualità della Festa sono: mostre pomologiche, concorsi di confetture e per la bancarella e vetrina più belle, conferenze, degustazioni guidate, laboratori di cucina e la proposta di interi menu di piatti in tema sia nell’ambito delle Festa che nei ristoranti del paese”.
La Festa dei frutti dimenticati e del marrone di Casola Valsenio si svolgerà nel rispetto delle normative per il contenimento del SARS-CoV-2: si accederà al centro storico solo muniti di Certificazione Verde Covid-19 (in italiano “green pass”…), oppure presentando la certificazione di avvenuto tampone con esito negativo entro le precedenti 48 ore; la mascherina andrà indossata, coprendo naso, bocca e mento, in caso di situazioni con distanziamento da altre persone inferiore a un metro.

“La Festa è un momento attuale ‘di recupero’ di tradizioni – dice Bruno Boni, presidente della Pro Loco casolana -. In paese si ristrutturano vecchie abitazioni in sasso ai fini dell’accoglienza turistica. Nel recupero dei frutti dimenticati sono impegnati giovani agricoltori che hanno scommesso su queste colture e alla Festa giungono fotografida tutta Italia per immortalare le bancarelle del mercato”.

Collegandosi ai siti internet “casolaromatica.it” e “comune.casolavalsenio.ra.it” è possibile consultare il programma completo e dettagliato della Festa.