Conselice. Sabato mattina la presentazione del libro su Eleuterio Felice Foresti, curato da Rizieri Fuzzi

Sabato 27 novembre alle 11, all’auditorium comunale, il Comune di Conselice – in collaborazione con l’ANVRG nazionale (Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini) e la Famiglia Romagnola di Roma – ricorderà il 160° anniversario dell’Unità d’Italia con la presentazione del libro “Eleuterio Felice Foresti – L’uomo, il patriota”. Il volume è una “raccolta documentaria”, redatta e curata da Rizieri Fuzzi, che attinge prevalentemente a documenti conservati presso la Biblioteca-Archivio del Museo Civico del Risorgimento di Bologna.

Il programma prevede il saluto del sindaco Paola Pula e, a seguire, gli interventi di Anita Garibaldi Jallet (presidente nazionale onorario di ANVRG), di Ferdinando Pellicciardi (presidente della Famiglia Romagnola di Roma) e di Lorenzo Cottignoli (Consigliere del Museo del Risorgimento di Ravenna).
Alle 11.30, quindi, Mirtide Gavelli, del Museo Civico del Risorgimento di Bologna, presenta il libro.

Chi era Foresti

Eleuterio Felice Foresti nasce a Conselice nel 1789, all’età di sedici anni si arruola nell’esercito Napoleonico, nel 1809 si laurea Dottore in Legge all’Università di Bologna, nel 1811 viene nominato da Napoleone Giudice di pace in Crespino (Ro) e confermato Pretore dagli Austriaci nel 1818.

Nel 1817 entra nella Carboneria, nella Vendita di Ferrara, ricevendo tutti i Gradi iniziatici. Scoperto ed arrestato dalla polizia austriaca assieme ad altri carbonari, il 24 dicembre 1820 viene condannato a morte, pena poi commutata in 20 anni di carcere duro.

Il 12 gennaio 1821 viene trasferito nel carcere dello Spielberg, in Moravia, dove condivide la prigionia con Giorgio Pallavicino, Silvio ed altri Carbonari italiani.

Nel 1835 la restante pena carceraria gli viene commutata nell’esilio negli Stati Uniti; sbarca a New York un anno e sette mesi dopo assieme ad altri ex carcerati.

Nel 1841 viene nominato da Mazzini presidente della Congrega Newyorkese della Giovine Italia ed avvia una capillare opera di penetrazione nell’ambiente della emigrazione e degli esuli italiani.

Dopo eventi del periodo 1846-49, la sua volontà di azione e la sua concretezza lo spingono a guardare a Garibaldi, come il futuro “Uomo” dell’Unità d’Italia.

Foresti prepara, col generale Avezzana e Quirico Filopanti, l’arrivo di Garibaldi a New York. Garibaldi sbarca nel 1850 a New York e durante questa lunga permanenza consolida una amichevole rapporto con Foresti.

Nel maggio 1853 il Presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce nomina Felice Foresti Console degli Stati Uniti presso la sede di Genova; purtroppo non riconosciuto dal Regno di Sardegna, perché considerato ancora seguace di Mazzini.

Nel maggio 1856 lascia New York diretto a Genova ed aderisce assieme all’amico Marchese Giorgio Pallavicino alla Società Nazionale, organizzazione fondata da Daniele Manin che mira ad una Italia Unita sotto la Monarchia di Sardegna.

Il 17 giugno 1856 giunge a Genova; il suo obiettivo è di convincere Garibaldi ad incontrare Cavour. Sempre più vede in lui l’Uomo dell’Unità d’Italia e preme per questo incontro; incontro al quale lui stesso lo avrebbe accompagnato.

Nel maggio 1858 viene rinominato “Console degli Stati Uniti a Genova” con l’exequatur del Governo Sardo.
Muore a Genova il 14 settembre 1858.