Comune di Ravenna. Il pedagogista Andrea Canevaro ricordato dal servizio Nidi e Scuole dell’infanzia

Il servizio Nidi e Scuole dell’infanzia del Comune di Ravenna ricorda con commozione e affetto il pedagogista Andrea Canevaro, morto ieri, giovedì 26 maggio, sottolineando che la perdita di Andrea Canevaro lascia profonda tristezza e un grande vuoto in tutti coloro che si occupano di educazione, insieme alla consapevolezza che i doni che il suo pensiero lucido e profondamente moderno ed innovativo ha lasciato continueranno a guidare le azioni di chi, come educatore, insegnante, pedagogista, dirigente, amministratore… continuerà la propria opera nei servizi educativi e nelle scuole.

Nella nota stampa si legge che “Per molti anni, Andrea Canevaro è stato una vera e propria guida illuminata per il Comune di Ravenna, in una molteplicità di esperienze di ricerca, di formazione e di sperimentazione di strade nuove da percorrere, sempre con l’obiettivo di dare corpo e significato autentico e concreto all’inclusione di bambini/e e ragazzi/e; in particolare dal 2006 al 2012 è stato consigliere del Consiglio di Amministrazione dell’Istituzione “Istruzione e Infanzia”, mettendo a frutto le sue visioni, i suoi pensieri, oltre che le sue immense competenze, guidato dal desiderio costante di innovare l’educazione, attraverso un’idea di bambino/a con bisogni speciali come “lente di ingrandimento” dei bisogni di tutti ed una didattica aperta, flessibile, in cui il cambiamento non è solo di chi apprende, ma anche di chi insegna, in una dimensione di co-evoluzione.

Andrea Canevaro, maestro della pedagogia speciale, fondatore dell’inclusione in Italia e faro a livello internazionale in tale campo, ha lasciato queste parole nel Progetto Pedagogico del servizio Nidi e scuole dell’infanzia del Comune di Ravenna: “inclusione, un termine “bello e affascinante”, che apre lo sguardo verso una prospettiva ecosistemica ampia, dove esiste la capacità di contaminarsi, di cogliere più opportunità e più contributi, dove il contatto e l’accoglienza della diversità mette in gioco quello che c’è intorno a noi, per risolvere dei problemi non basandosi unicamente sulla specializzazione degli strumenti.. . Cancellare lo stigma collegato alla patologia, che rischia di identificare il soggetto con la sua malattia, aggiornare ed integrare le competenze professionali, sostenere l’apporto delle tecnologie – considerate mediatori facilitanti.., passare da una “logica dell’individuo” ad una  “logica strutturale”, contestuale, dove l’individuo si senta capace di partecipare ad una possibilità di sviluppo dentro una società, sono obiettivi che, grazie all’inclusione, possono produrre veri cambiamenti e benessere per la comunità”.

Andrea Canevaro ha accompagnato il servizio Nidi e Scuole dell’infanzia del Comune di Ravenna in un vero e proprio processo storico di crescita culturale che ha permesso di passare, nella concretezza dei contesti educativi e scolastici, dalla prospettiva dell’inserimento, cioè della mera accoglienza della disabilità, all’integrazione, come “progetto da vivere, come un cambiamento ed un adattamento reciproco, processo aperto e correlato con il riconoscimento e l’assunzione delle identità e delle reciproche conoscenze che comportano inevitabilmente dei cambiamenti, sottolineando l’importanza del continuo interagire e riconoscendo che la presenza dell’altro è il segnale della reciproca incompletezza.” Ed infine all’inclusione, basata sul sostegno diffuso, cioè sul valore della corresponsabilità educativa di tutti gli attori ed interlocutori, che, a molti e diversificati livelli, educativo, familiare, sociale e sanitario, concorrono alla concretizzazione dei processi inclusivi e di vita di bambini/e e ragazzi.

Se a tutt’oggi, nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali, si accolgono circa novanta bambini/e con bisogni speciali e nelle scuole circa quattrocento bambini/e e ragazzi/e è anche grazie agli insegnamenti di Andrea Canevaro, che hanno aiutato a comprendere appieno il valore della reciproca contaminazione e di quella rete di collaborazioni ed apporti, che costruiscono l’intreccio della complessità, ma, al tempo stesso, consentono strumenti e modalità educative – organizzative, che favoriscono la comprensione delle unicità”.