Flying Children. Presentato a Faenza l’itinerario educativo per l’avviamento dei piccoli allo sport

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Ieri mattina, Martedì 5 Giugno, nella sala Bigari del Comune di Faenza è stato presentato alla stampa e alla città il progetto “Flying Children: itinerario educativo per l’avviamento allo sport i piccoli amici dai 5 ai 10 anni”. Hanno partecipato alla conferenza stampa Claudia Zivieri, assessore allo sport del comune di Faenza,Claudia Subini, Delegata Coni Point Ravenna, e gli ideatori del progetto:Gian Paolo Zauli, Medico di Medicina Generale Area Vasta Romagna,Giuliano Zauli, Preparatore atletico, personal trainer e mental coach,Ortes Parini, Preparatore atletico professionista e docente di economia,Gaia Nonni, Biologa nutrizionista, e Mario Marescotti, rappresentante AIAC.

 

IL PROGETTO DESCRITTO DAGLI ORGANIZZATORI:

Premessa

In seguito ad un attento esame della letteratura scientifica prodotta negli ultimi anni, si può concludere che, prima di indirizzare il bambino ad una qualsiasi attività sportiva, sarebbe indispensabile un attento esame iniziale di tipo auxologico e antropometrico-posturale (Dal Monte A., Bracci C., Calderone G., Angella F., Santilli G., 1969), unito ad una valutazione volta ad evidenziare l’eventuale presenza di carenze a livello degli schemi motori di base. Senza questa valutazione ci sarebbe una compromissione delle abilità motorie e le successive specializzazioni verrebbero a mancare, o sarebbero comunque compromesse (Fancello M. L., Bruscoli F.,2000).

Inoltre, a qualsiasi livello l’attività venga praticata, il modo di alimentarsi risulta fondamentale per una buona riuscita della performance sportiva, ma soprattutto per garantire la salute dell’atleta (rischio di sviluppare malattie).

Occorre prestare più attenzione quando poi si parla di sport nella fanciullezza e nell’adolescenza, periodi nei quali alle esigenze legate all’attività sportiva si sommano quelle relative alla crescita e alle altre attività ludiche dei bambini.

Le società sportive diventano così agenzie di educazione e di promozione della salute, favorendo una politica che preveda un lavoro sinergico e integrato fra le diverse figure professionali coinvolte: allenatori, preparatori atletici, medici, psicologi e  nutrizionisti.

 

Obiettivi

Gli obiettivi del progetto sono: promuovere la cultura di corretti stili di vita aumentando il consumo di frutta e verdura e riducendo il consumo del sale e di bevande zuccherate; promuovere lo sviluppo di tutti gli schemi motori di base; ridurre il tasso di abbandono dell’attività fisica; favorire le relazioni fra società sportive, allenatori, genitori e bambini; ridare valore sociale allo sport.

 

Materiale e metodi

Il progetto è indirizzato ai bambini dai 5 ai 10 anni che si avvicinano per la prima volta alla pratica di una attività sportiva. Vengono effettuate valutazioni antropometrico-posturali e tecniche sugli schemi motori di base, si distribuiscono questionari sugli stili di vita del bambino e viene realizzato un sito web dove i dati raccolti sono elaborati e condivisi  e dove si illustrano gli obiettivi principali del progetto.

 

Risultati

Ad oggi sono stati seguiti 258 bambini e l’analisi dei dati raccolti ha messo in evidenza che un bambino su due presenta stili di vita scorretti, il 31% dei bambini ha dismorfismi soprattutto localizzati agli arti inferiori, il 30% evidenzia capacità motorie non acquisite e il 51 % le ha acquisite solo parzialmente.

 

Conclusioni

Per un corretto sviluppo psicomotorio è importante mangiare bene in modo vario e sano, riposare il necessario, fare sport, o forse ancora meglio giocare e condividere il gioco con i compagni e i propri genitori.

Occorre riflettere attentamente su ciò che si vuole e definirne bene gli obiettivi, occorre disegnare una “road map” in cui le decisioni che vengono prese siano indirizzate esclusivamente alla salute del bambino.

Capire quali sono i reali bisogni dei bambini, il che non necessariamente  coincide con quello che vogliono, ci permetterà di aiutarli a crescere meglio e in armonia, e a sviluppare al massimo le loro potenzialità.

“La nostra sfida sarà quella di creare una società in cui tutti noi, fin che viviamo, possiamo dare un contributo e fare la differenza per noi stessi e per gli altri”. (Kathleen Kennedy).

  

info@flyingchildren.it

 

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