Nasce Porto Robur Costa 2030, la compagine societaria che porta Ravenna alla SuperLega

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Ravenna sarà al via della SuperLega anche per la stagione agonistica 2020/21. E il decimo anno consecutivo della città romagnola nel massimo campionato sarà affrontato da una nuova compagine societaria, il Porto Robur Costa 2030, costituitasi ufficialmente il 5 giugno, che ha rilevato il titolo sportivo dal vecchio club.

Il presidente del nuovo Porto Robur Costa 2030,  che potrà contare sulla sponsorizzazione del gruppo Consar, che ha rinnovato per altri due anni l’accordo, è Daniela Giovanetti, 51enne commercialista di Cervia, ma con uno studio in centro a Ravenna, che guiderà un cda che annovera anche Veniero Rosetti, presidente del gruppo Consar e anima ispiratrice del nuovo progetto societario, Simone Bassi, Piero Roncuzzi e Antonio Venturini.

“Abbiamo lavorato con grande impegno e tanta energia per arrivare a questa giornata – ha detto la neo presidentessa – e sono particolarmente orgogliosa di questo incarico, per il quale darò il massimo, così come darà il massimo tutto il gruppo dirigenziale di questa nuova società. E’ un incarico che pesa perché so quanta storia e quanto blasone si porta dietro Ravenna nel mondo del volley. E poi, essendo una tifosa di pallavolo, andando spesso a vedere con mio figlio le partite, ho avuto modo di apprezzare quel clima da grande famiglia, di amicizia, di affiatamento che ha caratterizzato il nostro ambiente pallavolistico. Questa è un’identità che non dovremo smarrire; tenendo conto di questo abbiamo allestito una società che lavorerà ad un progetto ad ampio raggio, richiamato anche dal nome, con quel 2030 che guarda ovviamente lontano, con una struttura organizzata, consolidata, motivata e appassionata, che duri appunto nel tempo e che possa, nel suo percorso, coinvolgere i nostri impagabili tifosi e il più ampio numero di aziende del territorio”.

Concetti, questi, ribaditi anche da Veniero Rosetti. “Partiamo con un progetto di ampio respiro, che nelle sue intenzioni dovrebbe allinearsi a un progetto polisportivo della città. E’ un bel progetto, ne sono convinto, e per crescere e consolidarsi ha necessità di essere supportato e aiutato da persone e aziende che credono nello sport di Ravenna, credono, come hanno fatto il gruppo Consar e gli amici consiglieri di questa nuova società, nella possibilità di costruire qualcosa di rilevante e che abbiano voglia di investire. Partiamo con un investimento che ha economie ristrette e con una squadra giovane, poi vedremo strada facendo come evolverà il campionato e come si consoliderà questo progetto”.

Nuova società, ma immutata filosofia: quella di puntare sempre sui giovani prospetti e di continuare a fare di Ravenna il laboratorio per la crescita e valorizzazione dei talenti. E qui entra in ballo Marco Bonitta, confermatissimo coach e ds anche nella nuova società, per la quale rivestirà pure l’incarico di responsabile del settore giovanile. “Abbiamo chiuso un’annata che, dal punto di vista del piazzamento, è stata la migliore dei nove anni di massima serie: eravamo sesti a fine andata – ricorda coach Bonitta – e sesti, con un calendario che ci dava possibilità di fare punti, anche al momento della sospensione. Abbiamo così guadagnato il diritto di partecipare alla nuova Supercoppa aperta alle prime otto dello scorso campionato. La prossima stagione, per la quale cominceremo a lavorare da mercoledì prossimo, 8 luglio, se ci saranno le condizioni per entrare in palestra, partirà da questo orgoglio. Adesso non è corretto parlare di obiettivi perché c’è un roster da completare”.

Un roster nel quale accanto ai confermati Batak, Stefani, Recine, Grozdanov e Kovacic, si aggiungono i primi due acquisti: il centrale Stefano Mengozzi, che all’età di 35 anni torna a Ravenna, nella squadra della sua città e dove ha giocato già per 10 stagioni, e lo schiacciatore Giulio Pinali, 23 anni, reduce da quattro annate in SuperLega con Modena.

Bonitta commenta così l’arrivo dei due nuovi giocatori. “Stefano lo conosciamo tutti, ha 35 anni e nell’ultimo campionato, dove ha sempre giocato, ha dimostrato di essere ancora fisicamente a posto e competitivo. In un organico molto giovane ci darà quel contributo di esperienza, oltre all’entusiasmo di giocare per la squadra della sua città, indispensabili. Sarà il capitano. Pinali è un ragazzo in gamba, ha ancora di fronte a sé margini di miglioramento piuttosto evidenti. E’ un giocatore che ha fortemente voluto venire a Ravenna, è stato attento spettatore delle vicende della vecchia società ma non ha mai dubitato della sua scelta di venire a giocare qua. Porta qui quelle motivazioni che cercherò in tutti i giocatori per formare una squadra che abbia agonismo, che sia combattiva, che non molli mai, che sappia che, se l’anno scorso abbiamo scalato il Monte Bianco, quest’anno dovrà scalare l’Himalaya”.

Quanto a Pinali, l’ex schiacciatore modenese ha confermato il suo “entusiasmo di essere qui a Ravenna” e la “voglia di cominciare questa esperienza. Darò il 100% per la squadra e per questa società, che mi ha dato fiducia: spero di ricambiarla e di essere all’altezza della situazione”.

Nel giorno della sua presentazione ufficiale, al Porto Robur Costa 2030 arrivano anche gli incoraggiamenti e gli auguri dell’Amministrazione Comunale attraverso le parole dell’assessore allo sport Roberto Fagnani. “Un grande in bocca al lupo a queste persone che hanno messo la faccia per portare avanti la pallavolo in città, che hanno accettato di mettersi in gioco con questo progetto sportivo in un momento molto difficile e drammatico. Ravenna è la città dove più di 100 anni è stato alzato il primo pallone da volley, la città che ha vinto il primo scudetto maschile e ha dato alla nazionale italiana il primo allenatore, a conferma di una simbiosi stretta: il volley non può fare a meno di Ravenna e Ravenna non può fare a meno della pallavolo”.

UNA PRECISAZIONE DELLA SOCIETÀ

Al fine di garantire la massima trasparenza nei confronti degli organismi federali e di tutti coloro a qualunque titolo interessati all’iter intrapreso dalla società in liquidazione Porto Robur Costa, corre l’obbligo di precisare che tale società ha in cassa le risorse finanziarie necessarie per far fronte al pagamento dei creditori sulla base di quanto disporrà il liquidatore dott. Roberto Bordini. La Porto Robur Costa ha infatti ceduto il titolo sportivo per la partecipazione al campionato di A1 di Volley alla società Porto Robur Costa 2030 e ha messo il corrispettivo economico a disposizione dell’iter liquidatorio. 

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Commenti

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  1. Scritto da Aldo

    Ma i vecchi debiti chi li paga?

  2. Scritto da C.

    Rispondendo al Sig. Aldo: sul blog della Gazzetta di oggi la società precisa che in cassa ci sono i fondi per pagare i debiti.
    Allora domando anch’io: se ci sono i soldi perché dichiarare fallimento e fare una ” nuova” società?