È morto Goffredo Gaeta. Il mondo della ceramica e Faenza perdono un grade Maestro

È morto Goffredo Gaeta artista, ceramista e scultore italiano, nato a Faenza nel settembre 1937.  A dare la notizia della scomparsa di Gaeta è stato il sindaco di Faenza, Massimo Isola, porgendo le condoglianze alla famiglia: “Addio Maestro, grazie, è stato un piacere collaborare in questi anni”. Le esequie del maestro Gaeta saranno celebrate sabato 26 febbraio alle 11 in Cattedrale a Faenza, presiedute dal vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, S.E. monsignor Mario Toso.

Gaeta si formò tra l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza, l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l’Istituto d’Arte di Firenze, seguendo i corsi di decorazione e affresco; interessato a nuove tecniche e a nuove applicazioni, le ha poi messe in pratica e trasmesse per oltre vent’anni in qualità di insegnante presso la Scuola di Disegno “T. Minardi” di Faenza.

La conoscenza di diverse tecniche ha fatto in modo che Gaeta si esprimesse con svariati materiali, come la ceramica, le fusioni in bronzo, le lavorazioni in marmo, i murali e le vetrate d’arte, talvolta fondendo più tecniche in una medesima opera. Numerose sono le sue opere di arte sacra, presentate anche a Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI.

Innumerevoli i premi ricevuti da Gaeta e le mostre a lui dedicate in Italia e all’estero. Le sue opere fanno parte di collezioni private e musei di tutto il mondo tra cui, il Museo d’Arte Ceramica di Kyoto e il MoMA di New York.

Anche l’automobilismo sportivo faentino piange la morte all’età di 85 anni di Goffredo Gaeta, grande maestro dell’arte ceramica e navigatore in ambito rallystico.
Negli anni ’80 Gaeta affiancò il marradese Scarpelli su una Alfetta Gtv 2000 per i colori del Faenza Racing Team; la coppia ottenne varie vittorie assolute, in particolare nei rally di seconda serie dove, in alcuni casi, riuscì a contrastare con successo lo strapotere di Edo Ottaviani, protagonista dei rallysprint di quel periodo.

Scarpelli-Gaeta

Gaeta ha inoltre realizzato diversi premi dello storico Trofeo Lorenzo Bandini, assegnato a personalità di spicco del motorsport a Brisighella.

Il ricordo di Gaeta nelle parole di Monsignor Mariano Faccani Pignatelli 

“Goffredo Gaeta, la bellezza dell’arte per esprimere il messaggio evangelico. Chi percorre la via Firenze, tratto Faenza-Brisighella, nota senza dubbio un significativo resto di “archeologia industriale” ossia la vecchia Cartiera di Errano. Quel notevole complesso è stato anche una centrale elettrica grazie all’antico genio del canale per gli orti, con tanto di ciminiera e un’aquila nella facciata verso monte, che costituisce appunto un tocco tipico dell’era delle prime grandi fabbriche.

Spazi e luce all’interno ritmano oggi la studio di un genio versatile in molte tecniche, ceramica, vetro, bronzo, che negli ultimi anni ha profuso la sua ricerca di colore e di forme in questo luogo di forgiatura: Goffredo Gaeta.

Nato a Faenza ha vissuto però la giovinezza nell’Egeo portando il profumo del mare e dei colori mediterranei nella sua arte, riprendendo i colori accesi dei villaggi dei pescatori e della natura tersa della Grecia, terra degli dei.

La barca sulla spiaggia è uno dei suoi temi ricorrenti, come qualcuno che torna da un lavoro ma che anche come qualcuno che riparte per gettare la rete.

Veramente instancabile ha percorso tecniche e plastiche insieme a ricerca intellettuale. Apprezzato da insigni studiosi gesuiti, da Papi o da semplici sacerdoti che hanno cercato un messaggio sacro per i nostri tempi, Goffredo Gaeta fu ricercato dal Cardinale Silvestrini per dare corpo a un’arte rappresentativa anche ad alto livello, che esprimesse appunto il messaggio della fede per i doni a personalità mondiali.

Ci mancherà molto, come ci mancherà molto quell’odore delle terre che diventavano forma e colore tra le sue mani. Di lui in effetti rimane molto nelle sue opere e nella luce che continuerà a filtrare tra le sue vetrate, ormai innumerevoli”.

 Il sindaco di Faenza, Massimo Isola esprime il cordoglio personale e a nome della città.

“Goffredo Gaeta rappresenta un punto di eccellenza ceramico non solo per la nostra città ma a livello italiano. Un Maestro che ha dedicato decenni al lavoro della ceramica e del vetro rappresentando una linea di congiunzione tra il Novecento e il nostro tempo. Ha prodotto lavori di grande intensità costruendo uno stile identitario riconoscibilissimo, quasi inconfondibile e le sue opere sono in tutto il mondo, in collezioni private e luoghi pubblici. Goffredo Gaeta però non è stato solo un ceramista ma un grande animatore e valorizzatore del sistema ceramico, così come un organizzatore di eventi, occupandosi anche di editoria il tutto nel suo meraviglioso studio. Il Maestro Gaeta ha sempre avuto la grande capacità di fare sistema mettendo a disposizione il suo talento comprendendo l’importante valore della collaborazione e del lavoro di squadra. Con la scomparsa di Gaeta perdiamo un grande punto di riferimento, anche se le tracce lasciate in tanti anni di lavoro sono molto profonde”.

Biografia di Goffredo Gaeta dal sito personale dell’artista

Da fanciullo ha vissuto per diversi anni nelle isole del mar Egeo, dove ha avuto i primi contatti con l’arte. Trasferitosi in Italia nel 1946 ha compiuto gli studi presso l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza; ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bologna ed ha frequentato, presso l’Istituto d’Arte di Firenze, i corsi di decorazione e affresco. Si è sempre interessato a nuove tecniche e a nuove applicazioni, che poi ha messo in pratica e trasmesso durante oltre vent’anni di insegnamento presso la prestigiosa e antica Scuola di Disegno “T. Minardi” di Faenza.
La conoscenza di diverse tecniche artistiche fa sì che Gaeta attualmente si esprima con materiali differenti, come la ceramica, le fusioni in bronzo, le decorazioni murali e le vetrate d’arte. Ciò non toglie che a volte queste tecniche vengano applicate assieme e fuse anche in un’unica opera per dare maggiore risalto alla costruzione artistica, oppure vengano inserite una a compendio dell’altra, in un unico ambiente, come ad esempio nell’arte sacra.

Negli anni ’70 e ’80 mette a punto una tecnica personalissima per la realizzazione di vetrate d’arte montate su vetro antisfondamento, e quindi realizzabili su grandi superfici. Inoltre si specializza prevalentemente in arte sacra. Non dimenticando l’arte della fusione realizza opere significative, come ad esempio: il calice fuso in argento e oro raffigurante le tre virtù teologali, ora al Museo del Tesoro della Diocesi di Rimini; le porte e la Cappella del Santissimo del Duomo di Sarsina in bronzo; un grande complesso che raffigura la Madre con il Cristo Risorto per la Cappella delle Ancelle dell’Immacolata al Cimitero Monumentale di Parma, sempre in bronzo.

In tutti questi anni, pur lavorando sempre su commissione, Gaeta non ha tralasciato, quando riceveva lo stimolo giusto, di realizzare mostre personali in Italia e all’estero; ne ricordiamo alcune: nella città di Fiume-Rijeka e Zagabria (1967); a Canazei (1969); alla Galleria “Turska” di Bakar (1970); alla Galleria “Il Vicolo” di Genova (1970); alla Galleria “La Pigna” di Roma (1972); alla Galleria “Nuove Muse” di Bologna (1973); alla Galleria “Il Diamante” di Ferrara (1974); ad Essen, Germania (1980). Tra le ultime mostre personali meritano di essere menzionate, nel 2000 a Bagnacavallo, una mostra dal tema “Viaggio a Creta”, nel 2001 una mostra a Lugo di Romagna sul tema “Gli Angeli”, nel 2002 a Firenze presso l’Istituto Stensen in occasione del cinquantesimo anniversario della scoperta della molecola del DNA dal titolo “Dal caos all’ordine”. Nel 2004 presso il Parlamento Europeo di Strasburgo, dal titolo “Mediterraneo”.

Nel 2006 a Bruxelles presso “Au Caprice”. Nel 2007 al MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza. Nel 2010 presso il Kammerhof Museen di Gumden (Austria). Opere di Gaeta sono in numerose collezioni private e musei di tutto il mondo fra cui: nel Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, nel Museo della Ceramica di Gubbio, nel Museo di Gualdo Tadino, nel Museo K-HOF di Gmunden (Austria), nel Muzej za umjetnost i obrt di Zagabria, nel Muszej primenjene umetnosti a Belgrado, nel Museo del Mare di Fiume, nel Museo d’Arte Ceramica di Kyoto, nel MOMA di New York. Nel 2010 è stata pubblicata una monografia dedicata al suo lavoro “GOFFREDO GAETA, l’arte della ceramica”, che partendo dagli anni Cinquanta attraversa la sua produzione artistica sino ai giorni nostri.