Al via i test sierologici in Emilia-Romagna per aziende e privati. Costo medio di 25 euro. Ai privati serve ricetta medica. No al test ‘fai da te’

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Il piano della Regione Emilia-Romagna sui test sierologici è stato varato ieri 11 maggio e presentato dall’Assessore alla Sanità Raffaele Donini. Come era stato anticipato, ci sono nel piano chiare indicazioni per evitare una corsa indiscriminata e per certi versi inutile al test sierologico, che di per sé non sancisce alcuna immunità e non dà al cittadino alcuna patente. Infatti, il test può stabilire solo se il soggetto testato è venuto oppure no a contatto con il virus Covid-19 sviluppandone gli anticorpi. Ma – allo stato attuale delle conoscenze sul virus – la presenza degli anticorpi in una persona infettata dal virus e rimasta asintomatica, non significa che la persona non possa poi ammalarsi. Se una persona risulta positiva al test, deve poi fare obbligatoriamente il tampone per verificare la presenza della malattia e della pericolosità infettiva e deve entrare in un periodo di quarantena.

I PRIVATI CITTADINI

Il piano della Regione conferma il no al fai da te per i privati cittadini, che potranno sottoporsi al test solo con prescrizione medica e a pagamento; a carico del sistema sanitario rimane invece il costo dell’eventuale tampone di verifica per la positività. Solo il medico di fiducia, infatti, può valutare l’appropriatezza dell’esame – che deve essere richiesto dal paziente senza presentarsi in ambulatorio, ma telefonicamente – e quindi decidere l’effettiva necessità di effettuare il test ed il momento opportuno. In questo caso il cittadino entrerà in un percorso strettamente regolato e controllato dal sistema sanitario pubblico, a tutela e garanzia della sicurezza come è stato sin da inizio emergenza. E se il test sarà positivo, scatterà da subito l’isolamento precauzionale, in attesa dell’effettuazione del tampone oro-faringeo di verifica, a cura del Servizio sanitario regionale.

Il piano regionale indica un costo di riferimento medio, 25 euro, per tutte le tipologie di test effettuati (rapido, standard IgC e standard IgM). Su questo la Regione si impegna ad assicurare un monitoraggio costante per individuare, e denunciare, eventuali episodi e andamenti speculativi.

LE AZIENDE

Per quanto riguarda le imprese, il Piano conferma la massima semplificazione burocratica. I datori di lavoro che volontariamente decidono di effettuare lo screening sierologico sui propri dipendenti (ad oggi 600 le aziende che hanno fatto richiesta), devono semplicemente comunicare alla Regione l’avvio del programma, indicando il laboratorio scelto tra quelli autorizzati (la lista è costantemente aggiornata a questo sito). Chi ha già fatto domanda, non deve fare ulteriori comunicazioni, se ha già individuato come riferimento un laboratorio autorizzato.

In questo caso, considerando la volontarietà dei programmi di screening nell’esercizio della loro responsabilità d’impresa, nonché a supporto del riavvio delle attività, i datori di lavoro si fanno carico di tutti i costi, compreso l’eventuale tampone.

Infine, sotto il profilo tecnico il Piano stabilisce che la verifica dello stato immunitario possa essere condotta con una sola delle due tipologie presenti, test sierologico rapido (pungidito) o test sierologico standard (con prelievo venoso), senza la necessità di conferma con secondo test.

IL RUOLO DEL MEDICO DI FIDUCIA

I privati cittadini devono rivolgersi al proprio medico di medicina generale, che svolge un ruolo centrale perché deve valutare caso per caso la richiesta dei propri assistiti, rilasciando la ricetta bianca nei casi ritenuti pertinenti. Oltre alla valutazione clinica del paziente, il medico valuterà ad esempio, se ha avuto contatti stretti recenti con un soggetto positivo, se vive in un condominio dove abitano persone positive.

CHE SUCCEDE SE IL TEST SUGLI ANTICORPI È POSITIVO?

In caso di negatività del test, significa che il soggetto testato non è venuto a contatto con il virus e quindi deve continuare a proteggersi come sempre. Le persone positive al test sierologico, sia privati cittadini sia dipendenti delle aziende che hanno richiesto lo screening, devono invece fare il tampone naso-faringeo, che sarà a effettuato dalla sanità pubblica o da laboratori privati (il tampone non è a pagamento). Chi risulta positivo al test sierologico dovrà anche sottostare all’isolamento precauzionale, in attesa del tampone.

In particolare, in caso di positività, il direttore sanitario del laboratorio deve avvisare il Dipartimento di Sanità Pubblica della necessità di eseguire il tampone da parte del cittadino o dei risultati del tampone stesso, nel caso il cittadino ritenga di eseguirlo a proprio carico presso il medesimo laboratorio. Al tempo stesso, deve comunicare al cittadino con esito positivo la necessità di contattare il numero telefonico di riferimento per fissare il luogo e il momento nel quale recarsi, con le necessarie protezioni, presso le strutture aziendali per eseguire il tampone e di porsi da subito in isolamento precauzionale a domicilio in attesa dell’appuntamento per l’esecuzione e del risultato del tampone.

I risultati dei test sierologici, sia sui privati cittadini che sui dipendenti di aziende, sono trasmessi direttamente dal laboratorio al Servizio di Igiene pubblica e caricati sul sistema Sole e sul Fascicolo sanitario.

L’ELENCO DEI LABORATORI DI ANALISI AUTORIZZATI IN ROMAGNA (AGGIORNATI ALL’11 MAGGIO)

  • Nuova Ricerca Clinica S.r.l. (Comune di Rimini)
  • Casa di Cura E. Montanari (Comune di Morciano di Romagna)
  • Laboratorio analisi IS.M.A.C. S.r.l. (Comune di Gatteo)
  • Laboratorio analisi Sistema 2000 SNC (Comune di Rimini)
  • Synlab Med S.r.l. (Comune di Faenza)   
  • Laboratorio Mendel S.r.l. (Comune di Misano Adriatico)
  • Poliambulatorio SABA S.r.l. (Comune di Ravenna)
  • Laboratorio di Analisi NOVALAB S.r.l. (Comune di Novafeltria)

È prevista entro fine maggio l’implementazione dei laboratori privati autorizzati dalla Regione, attualmente 40, con l’autorizzazione ad operare per tutte le strutture valutate positivamente. Ciò per garantire la prosecuzione delle campagne di screening di massa volute dalla Regione.

 

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Commenti

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  1. Scritto da Gianni C.

    Per il prelievo bisogna recarsi a ravenna o faenza? Grazie.

  2. Scritto da Direttore

    Dove vuole se è un privato. Ma deve avere l’impegnativa del suo medico. Oppure ci deve essere un accordo fra la sua azienda e il laboratorio, se è per lavoro. LA REDAZIONE