Maltrattamenti all’asilo. Condannate in via definitiva le due maestre per i fatti di Conselice

La Cassazione ha emesso il giudizio definitivo su quanto accaduto all’asilo nido Mazzanti di Conselice. Le maestre ancora coinvolte nel processo sono state giudicate colpevoli, con il respingimento, ieri in Corte di Cassazione dei ricorsi presentati dalle difese. Ora, Monica Medri, l’allora coordinatrice 54enne di Lavezzola, difesa dagli avvocati Andrea Visani e Guglielmo Gulotta, dovrà scontare 3 anni di carcere, mentre alla collega, l’ausiliaria Aba Nigro, 47 anni di Lugo, difesa  dall’avvocato Raffaele Coletta, è stata inflitta una pena di 1 anno e 6 mesi.

La notizia è riportata oggi da Il Resto del Carlino edizione di Lugo, con un articolo a firma di Andrea Colombari. Le vessazioni contestate alle imputate avevano interessato una cinquantina di bambini tra il settembre del 2006 e il dicembre del 2010 e le indagini erano partite dalla denuncia di un’ex dipendente dell’asilo e da un’ausiliare ancora in servizio. Il 7 dicembre del 2010 c’era stato anche un esposto dell’allora sindaco di Conselice, Maurizio Filippucci.

 

Nell’inchiesta erano finite anche altre due persone, una educatrice 48enne conselicese, Michela Brunetti, che aveva poi scelto di patteggiare un anno e otto mesi e una quarta educatrice, Alba Alberti, 64enne maestra in pensione e referente per il Comune, accusata di aver taciuto situazioni che conosceva. In appello la contestazione di maltrattamenti su fanciulli per omissione era stata però derubricata in omessa denuncia e se la cavò con una multa da 300 euro.

 

Le accuse più pesanti erano state attribuite alla Medri: tirate di capelli, schiaffi, insulti, urla eccessive, trascinamenti dei bambini per le braccia o sollevamenti per i piedi. Accanto a queste, altre non meno gravi come, bimbi costretti a ingoiare il cibo appena rigurgitato, lasciati soli in bagno o nello stanzino dei detersivi, nudi sul pavimento o incustoditi nei lettini o infilati con la testa nel water.