Faenza, norme anti-assembramento: l’amministrazione rafforza i controlli nei pressi degli edifici scolastici

Più informazioni su

Lavoro di sinergia tra la polizia locale dell’Unione della Romagna Faentina e le forze di polizia del territorio per vigilare sul rispetto delle disposizioni anti-Covid in un momento particolarmente delicato sul fronte dell’emergenza sanitaria. Gli agenti della Polizia locale dell’URF hanno difatti messo a punto una serie di servizi nelle vicinanze delle scuole faentina per evitare che si formino capannelli di studenti e genitori, agli ingressi e durante l’uscita, per evitare il favorire dei contagi.

È dunque stato stabilito che ogni giorno, fino a quando lo si riterrà opportuno, un agente, a scopo preventivo, si fermerà nelle immediate vicinanze di alcuni plessi scolastici dove già in passato sono state segnalate situazioni particolari. Le scuole oggetto dei controlli sono: le medie Europa, in via degli Insorti; le Don Milani, in via Corbari; le scuole San Rocco, in via Ravegnana, le Tolosano, tra l’omonimo viale e via Zambrini e le scuole medie Cova-Lanzoni, tra via Manzoni e via Martiri Ungheresi.

L’attività degli agenti, che verrà supportata, nel caso di necessità anche dalla presenza di una pattuglia, è finalizzata alla sorveglianza per contenere gli assembramenti e le soste vietate di veicoli che creano intralcio di fronte o nei pressi dei plessi scolastici, negli orari di ingresso e uscita degli studenti.

“Questi servizi per il controllo del territorio e di corretto comportamento nel rispetto delle norme per contenere la pandemia da Covid, essenziali in questa fase così delicata – spiega l’assessore alla sicurezza e polizia locale Massimo Bosi -, sono stati messi a punto interfacciandoci con i dirigenti degli Istituti comprensivi scolastici e le forze di polizia, la Polizia di Stato e i Carabinieri che contribuiranno nelle attività operative”.

UNIONE DEI COMUNI DELLA ROMAGNA FAENTINA: APPROVATA MOZIONE “PROMUOVERE LO SVILUPPO INTEGRALE IN RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID-19”

Il Consiglio dell’Unione della Romagna Faentina riunitosi in data 29 gennaio 2021 ha approvato a maggioranza un documento che recita:

“Premesso che:

1. Emergenza CoViD-19 – Lo stato di emergenza causato dalla pandemia CoViD-19 ha condotto all’elaborazione, a livello nazionale, regionale e locale, di azioni e interventi per risposte urgenti e immediate in base al costante evolversi della situazione e alle necessità, senza promuovere per il momento l’adozione di una prospettiva di rigenerazione di lungo periodo. Le numerose istanze presentate dai cittadini, dalle parti sociali e dai consiglieri comunali rappresentano tuttavia il segnale di una richiesta di interventi volti non solo all’emergenza ma anche al rilancio;

2. Sviluppo e lavoro – In data 25 gennaio 2017 è stato siglato il Patto per lo Sviluppo, tra l’Unione della Romagna Faentina e i rappresentanti delle associazioni d’impresa, dei sindacati e delle banche locali. Le parti firmatarie si sono impegnate a sostenere un percorso unitario mirato allo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale del comprensorio faentino, alla sostenibilità e all’innovazione sociale. Il fondamento del Patto è la convinzione che solo un impegno coordinato dei soggetti pubblici e privati potrà favorire il rilancio del sistema produttivo, la valorizzazione del territorio, l’innovazione del sistema di welfare, la sicurezza integrata, la semplificazione amministrativa e la promozione della legalità.  Il “Tavolo per lo Sviluppo economico” istituito per il monitoraggio e l’attuazione del Patto, è stato coinvolto nell’avvio di un percorso per indagare le prospettive per il rilancio post CoViD-19. In data 14 dicembre 2020 la Regione Emilia-Romagna ha formalizzato il Patto per il Lavoro e per il Clima, con l’obiettivo di condividere un’unica strategia in grado di: fronteggiare le difficoltà attuali offrendo sostegno all’economia e alla società; generare nuovo sviluppo sostenibile e nuovo lavoro, accompagnando la transizione ecologica; ridurre le fratture economiche e territoriali, declinando lo sviluppo sostenibile nelle sue tre componenti inscindibili: ambientale, sociale ed economica.

3. Strumenti per il rilancio integrato: il Piano Strategico 2030 – Con Delibera di Consiglio dell’Unione n. 22 del 17 luglio 2020 è stato approvato il Piano Strategico 2030 (PS2030) Un territorio senza barriere, senza periferie. Il Piano esprime gli indirizzi per lo sviluppo territoriale sostenibile in una prospettiva di lungo periodo, è il documento che descrive la strategia di cui un territorio si dota per sostenere e rafforzare la coesione territoriale interna, la rappresentatività e competitività del sistema Unione. Il PS2030 non costituisce un punto di arrivo, bensì uno strumento per assumere decisioni in modo dinamico, in funzione dell’evoluzione dei bisogni del territorio e della comunità locale. Esso può essere considerato il “programma di mandato dell’Unione”, dunque il commitment politico rappresenta la chiave del successo. Le azioni che ne discendono vengono applicate mediante Programmi Attuativi approvati dalla Giunta dell’Unione, con il coinvolgimento dei partner pubblici e privati coinvolti nell’implementazione.

Considerato che:

L’Unione della Romagna Faentina rappresenta lo strumento fondamentale di governo, in grado di dare vigore, concretezza ed efficace attuazione alle politiche di sviluppo del territorio e delle comunità, adottando una visione coerente che permetta di uscire dalla crisi attraverso l’adozione di misure coordinate e concrete per un salto di qualità del nostro contesto sociale, economico e comunitario. I fondi relativi al piano europeo di rilancio noto come Next Generation EU, che prevedono per l’Italia una quota rilevante di finanziamenti, rappresentano una concreta occasione di rilancio, purché siano utilizzati non solo in un’ottica emergenziale, quanto piuttosto per promuovere una prospettiva di crescita efficace e strutturale, in grado di innovare realmente il nostro sistema-territorio.

Tutto ciò premesso e considerato, (la mozione) impegna il Presidente e Assessori dell’Unione a quanto segue:

1. Prevedere la costruzione di un piano di azioni trasversali e innovative per il rilancio del territorio, mettendo a fuoco misure strutturali coerenti con gli indirizzi del piano Strategico 2030, nonché i tempi per la loro implementazione, atte a favorire lo sviluppo e non limitate agli interventi, pur necessari, di supporto, ristoro, sostegno.

2. Farsi promotori dell’avvio di un percorso di applicazione del Piano Strategico 2030, interpretandone l’attuazione come un vero e proprio “Piano per il rilancio economico e sociale del territorio”, a rinnovamento dei contenuti del Patto per lo Sviluppo e in adesione ai principi espressi nel Patto per il Lavoro e per il Clima.

3. Stimolare il Tavolo per lo Sviluppo Economico a una convinta e fattiva adesione a tale processo.

4. Favorire in questi percorsi la più ampia concertazione e partecipazione con le parti sociali, le rappresentanze, i territori e i cittadini, anche a partire dagli strumenti attualmente in discussione ovvero previsti nell’immediato futuro: approvazione del PUMS; percorso partecipato per il quadro conoscitivo e la strategia del Piano Urbanistico Generale; bilancio di genere dell’Unione della Romagna Faentina; nuovo Piano di Zona per la salute e il benessere sociale triennio 2021-2023.

5. Fermi restando le competenze e gli ambiti di intervento propri degli Enti Locali, definire l’utilizzo e l’applicazione dei finanziamenti derivanti dal piano Next Generation EU nell’ambito di questo quadro strategico di riferimento.

6. Rafforzare gli strumenti di attuazione, monitoraggio e valutazione del Piano Strategico, a partire dall’organizzazione e dall’attività degli uffici, con articolare attenzione alla realizzazione di un piano di rafforzamento amministrativo e alla costruzione di un sistema di accountability efficace oggettivo.

7. A trasmettere il presente documento a tutti i consiglieri comunali dei comuni dell’unione, con passaggio informativo esplicito nel primo consiglio comunale utile.”

Più informazioni su