A casa di donna Mussolini. Tre bambini ebrei. Un rifugio inatteso. La scelta del bene nel cuore del male. Domenica a Solarolo

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A casa di donna Mussolini è l’opera a quattro mani di Cristina Petit e Alberto Szegö che viene presentata domani domenica 4 febbraio a Solarolo all’Oratorio dell’Annunziata alle ore 17.

IL LIBRO – Lajos è un colto ingegnere ebreo ungherese, trasferito a Roma. Maria è una giovane italiana cattolica, dalle forti passioni sociali e politiche. La loro storia d’amore, che sboccia negli anni Trenta, è già di per sé una sfida al destino, in un Paese in cui il matrimonio tra persone di nazionalità e religioni diverse è complicato. Ancor di più lo è sotto il fascismo: con l’inizio delle persecuzioni contro gli ebrei la loro quotidianità di famiglia borghese e benestante, costruita con impegno a Forlì, si sgretola con impressionante rapidità. Mentre il regime dà un giro di vite dopo l’altro, Lajos perde la cittadinanza, il lavoro, infine rischia di perdere la libertà e la vita ed è costretto a fuggire insieme alla moglie e ai tre figli di cui uno gravemente malato. Nella solidale Romagna, la rete del soccorso li indirizza presso una signora generosa, Edvige Mancini, che abita in una grande casa nel paese di Premilcuore.

Solo che la signora non sa che sono ebrei. E gli Szegö non sanno che il cognome da nubile di quella donna così gentile è Mussolini: è la sorella del Duce e ospita, al piano superiore, anche un comando tedesco. L’esistenza di Lajos e Maria e dei loro bambini si fa, se possibile, ancora più pericolosa e incerta. E la guerra non accenna a finire. Ottant’anni dopo i fatti, a narrare questa storia incredibile su una panchina vicino a casa è uno di quei tre bambini, Alberto Szegö. Dal suo incontro fortuito con Cristina Petit nasceranno un’amicizia sincera e questo racconto vero dal passo di romanzo, che intreccia storia del Novecento e lessico famigliare, tragedia e speranza: un’avventura nel tempo e nella memoria.

CRISTINA PETIT, laureata in letteratura, ha insegnato per oltre vent’anni in vari ordini di scuola. Adesso insegna presso la scuola di scrittura Bottega Finzioni di Bologna. Ha una vasta produzione letteraria tra romanzi per adulti e libri per bambini, alcuni dei quali tradotti all’estero. Ha avuto diversi riconoscimenti tra cui il premio Zanibelli. Vive a Bologna con il marito e tre figli.

ALBERTO SZEGÖ, classe 1933, è un ingegnere civile in pensione che si è occupato per tutta la vita di progettazione di infrastrutture e impianti idroelettrici in Italia e all’estero. Vive a Bologna, ha un figlio e due nipoti che adora. È un giocatore di tennis, bridge e un estimatore di musica classica, in particolare Bach e Wagner.

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