Faenza. Un Teatro al verde propone “Dei nostri eroi più fragili” e “Fole da Osteria”

Questa settimana il programma della rassegna all’aria aperta UN TEATRO AL VERDE alla Casa del Teatro a Faenza, subisce una variazione:

Lunedì 27 luglio sarà di scena lo spettacolo di danza/ teatro Dei nostri eroi più fragili della compagnia Natiscalzi DT rimandato venerdì scorso causa maltempo.

Mentre venerdì 31 luglio sarà protagonista la narrazione con la compagnia Teatro dell’Orsa che presenta lo spettacolo Fole da Osteria in cui la musica accompagna le parole indimenticabili dei racconti di Zavattini, Guareschi, Pederiali e Benni, gustati a piccoli sorsi come il buon vino.

Fole da osteria
Divertente, commovente, scoppiettante. Il clima di convivialità sorprende il pubblico. Le note ballabili di valzer, tanghi, mazurke aprono al buon umore. L’eco di romanze d’opera riaccende passioni perdute.
La musica accompagna le parole indimenticabili dei racconti di Zavattini, Guareschi, Pederiali e Benni, gustati a piccoli sorsi come il buon vino. Chi ricorda le vecchie osterie e le feste sull’aia sa che il tempo si arrende al piacere di stare insieme e raccontarsi la vita. Il Po è un fiume di storie e dalla nebbia appaiono fantasmi, bestie fantastiche, maliziose ostesse capaci sedurci in un solo istante. Un brindisi alla vita, omaggio ai poeti, visionari e sognatori, abitanti di quella pianura sospesa tra gli Appennini e il mare.
Il Teatro dell’Orsa  è una compagnia che da anni ascolta e raccoglie storie, come loro stessi affermano “dalla bocca di testimoni che ne hanno tenuto memoria, dai libri, dai giornali, da ciò che lascia segni. Le parole hanno chiamato la musica, il corpo si è fatto narrante”. Sono artigiani, artisti e quasi sempre autori dei testi che portano in scena.

Cos’è UN TEATRO AL VERDE
Vuole essere il modo di incontrare nuovamente le persone e continua a facilitare la frequentazione al teatro con modalità che danno a tutti i cittadini la possibilità, anche economica, di esserne parte.

Continuiamo quindi con la formula proposta negli ultimi anni: non chiediamo di pagare un biglietto, ma di contribuire in maniera volontaria dopo la visione dello spettacolo, come segnale di consenso e di vicinanza, un regalo, non un obbligo. Da ciascuno secondo le sue possibilità.