Da domani a domenica la Vetrina della giovane danza d’autore a Ravenna nell’ambito di Ammutinamenti

Più informazioni su

Da domani, venerdì 16 settembre e fino al 18 settembre, va in scena a Ravenna, nel cartellone del Festival Ammutinamenti, la Vetrina della giovane danza d’autore®, che festeggia i vent’anni di incessante attività: protagonisti giovani autori e compagnie emergenti, selezionati dai più importanti operatori della danza nazionale che fanno parte della rete Anticorpi XL. L’evento è a cura dell’associazione Cantieri con la direzione artistica di Monica Francia e Selina Bassini.

 

Così la Vetrina nelle parole di Cantieri: “Venti anni ci separano dalla prima edizione della Vetrina della Giovane Danza d’Autore. Questa esperienza è iniziata alla metà degli anni Novanta, quando un gruppo di artisti ravennati avvertì l’urgenza di un rinnovamento culturale del sistema teatrale italiano per sottrarre la danza alla marginalità a cui l’assenza di opportunità per le giovani realtà artistiche la destinava. Il gruppo fondò l’Associazione Cantieri e con pochissime risorse diede avvio nel 1996 alla Vetrina, la prima occasione di incontro fra artisti, operatori del settore e pubblico, per promuovere e supportare i giovani autori della danza contemporanea e di ricerca. Fu un’esperienza innovativa e rivoluzionaria per la scena italiana di quei tempi. Dal 2007 la Vetrina della Giovane Danza d’Autore è la prima azione del Network Anticorpi XL, la rete dedicata alla giovane danza d’autore, che attualmente coinvolge 34 operatori di 15 Regioni. La Vetrina della Giovane Danza D’Autore ha permesso di far emergere la vitalità della danza italiana e dei nuovi autori, che si sono via via affermati sulla scena. La sua funzione è oggi più che mai essenziale e non potrà che crescere con la stessa ostinazione e vitalità mostrate in questi primi venti anni.”

 

Partecipano al ventennale: Arianna Rodeghiero (Lombardia), Olimpia Fortuni (Emilia Romagna), Andrea Costanzo Martini (Piemonte), Francesco Colaleo, Maxime Freixas, Francesca Ugolini/ Cie MF (Campania), Orlando Izzo (Abruzzo), Barbara Berti (Emilia Romagna), Fabio Novembrini, Roberta Racis (Puglia/Sardegna/Veneto), Maria Francesca Guerra (Marche), Sara Pischedda (Sardegna), Collettivo PirateJenny (Lombardia), Francesco Marilungo (Marche), Masako Matsushita (Marche), Mattia Russo, Antonio De Rosa / Kor’sia (Campania), Davide Valrosso (Puglia), Mattia De Virgiliis (Umbria), Alessandro Sollima (Sicilia), Nicola Marrapodi e Roberto Orlacchio (Liguria), Marco Bissoli (Veneto), Ermanno Sbezzo (Emilia Romagna / Sicilia) e Aristide Rontini (Emilia Romagna).

 

Nelle foto, Andrea Costanzo Martini e Arianna Rodighiero 

 

 

Il programma di venerdì 16 settembre

La Vetrina si inaugura con la performance della danzatrice Maria Francesca Guerra (Marche) che presenta Electric Counterpoint (ore 16.30, Piazza Einaudi) dove la musica incalzante e ipnotica trasporta l’immaginario in un’ambientazione metropolitana in cui ritmi e movimenti del micro e del macro cosmo coesistono influenzandosi reciprocamente e creando intrecci ritmici e visivi. Maria Francesca Guerra danzatriceautrice. Si diploma presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi (Teatro-Danza). Continua la sua formazione in Italia e all’estero. Lavora come danzatrice con: DEOSGiovanni Di Cicco, ALDESRoberto Castello, Valeria Bin, Marina Rossi, Takla, Ariella Vidach, Laura Moro, Lische, Serena Marossi. Come mimo-danzatrice e acrobata lavora presso: Teatro Alla Scala, Teatro Carlo Felice, Rof, Aslico. Come autrice realizza: Coreofonia, La Sposa Clown in collaborazione con DEOSGiovanni Di Cicco, Elettric Counterpoint in collaborazione con il musicista Simone Spinaci, Sinfonia per corpo solo.

 

 

Alle ore 17 al Teatro Alighieri, pausa dalla Vetrina, per lo spettacolo Xebeche, il gruppo nanou ravennate doc, evento promosso da Ravenna Manifestazioni.. Per la prima volta, nanou si confronta con la struttura coreografica dell’ottetto attraverso il procedimento rigoroso di una strategia creativa, giocata sulla formalizzazione della figura e del recinto che la perimetra il corpo è forma antropomorfica inevitabilmente in conflitto con il recinto geometrico. Coreografia di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci, suono di Roberto Rettura.

 

Alle ore 18 al Ridotto del Teatro Alighieri, si riprende con gli artisti della Vetrina con la performance dal titolo In between di Arianna Rodeghiero (Lombardia), una sorta di viaggio privato nel tempo, che il pubblico osserva quasi come se fosse invisibile agli occhi del performer, come un voyeur che lo spia dall’esterno. Arianna Rodeghiero (classe 1986). Nel 2009 si laurea in D.A.M.S. Bologna. Successivamente frequenta il corso professionale di danza contemporanea Modem Atelier, della compagnia Zappalà. Danza in diverse compagnie in Italia, tra cui Vi-Kap e compagnia Laudati danza. Al momento lavora con la coreografa Renate Graziadei. Danza nelle sue due produzioni Transition e Ambulo ergo sum, presentati a Berlino presso Uferstudio e Dock11. I suoi lavori, Sonata in 3 movimenti, In Between e Near sono stati presentati nel festival Piccoli idilli, Milano, e presso il teatro Hau2 e laborgras, Berlino.

 

Dalle ore 21 sul palco delle Artificerie Almagià si alternano altri artisti della Vetrina.

Si inizia con Andrea Costanzo Martini (Piemonte) in scena con What Happened in Torino, una sorta di sfida coreografica per permettere al corpo del danzatore di rivelarsi in tutta la sua eccentrica e stravagante unicità piuttosto che guidarlo in percorsi conosciuti e prestabiliti, senza però sacrificare il piacere della composizione, dell’esecuzione esatta e delle fredde decisioni prese dopo aver osservato il materiale. Il testo che accompagna la danza, esuberante e violento, è una manipolazione di originali televendite degli anni 90 condotte da Vanna Marchi e crea uno sfondo su cui i movimenti disegnati dal corpo possono finalmente rivelare i loro significati nascosti.

Andrea Costanzo Martini (classe 1983) studia balletto e danza contemporanea in Italia e Germania. Dopo un breve periodo all’Aalto Staats Theater di Essen si unisce alla Batsheva Dance Company (Israele 2006-2010) e successivamente al Cullberg Ballet (Svezia 2010-2012) e Inbal Pinto D.Company (2012-2014). Nel 2013 ottiene il primo premio per danza e coreografia alla International Solo Dance Competition di Stoccarda e tra il 2014 e il 2016 crea una serie di nuovi lavori tra cui “Tropical-at the end of Words” (2014), “Voglio Voglia” e “Trop” (2015) presentati in diversi festival europei. Francesco Colaleo, Maxime Freixas, Francesca Ugolini/ Cie MF (Campania) sono alla Vetrina per presentare Beviamoci su_No Game, che affronta la difficile tematica della dipendenza dall’alcool come soluzione facile alla vita. Non si tratta di un gioco. Il gesto realistico, teatrale e danzato riconduce nei luoghi della memoria come in quelli della vita reale: dall’alterazione delle percezioni sensoriali alle solitudini interne. Il corpo è espressione deforme della visione. Corpo sapiente alla maniera di Omero e non banalmente ubriaco: «il vino folle, che fa cantare anche l’uomo più saggio e lo fa ridere mollemente, lo costringe a danzare e a tirar fuori parola che sta meglio non detta».

La Compagnie MF è composta da Francesco Colaleo, Maxime Freixas e Francesca Linnea Ugolini, danzatori freelance che collaborano con la Cie Artemis Danza e la Cie Teatro Danza Tiziana Arnaboldi. Nel 2014 Francesco crea ed interpreta, insieme a Maxime, il duetto “Re-Garde”, pièce vincitrice del premio coreografico Outlet, del premio alla scrittura coreografica del festival Cortoindanza, del premio alla coreografia del festival Tobina, e di una residenza nel centro Micadanse (Parigi). L’anno seguente il lavoro viene selezionato alla Vetrina Giovane Danza d’Autore. A seguire Orlando Izzo (Abruzzo) in Vib-Vibrations in body è un’indagine sulle specifiche differenti qualità di movimento nell’urgenza che muove il corpo per esplorare il territorio interno ed esterno. Coordinate di spazio dettagliate, coordinate di tempo dettate dalle capacità articolatorie funzionali, pragmatiche e necessarie. Orlando Izzo (classe 1993), dopo un inizio con la danza classica, perfeziona la tecnica contemporanea con diversi artisti nazionali e internazionali. Dal 2014 lavora nel progetto “Iperrealismi”, idea e regia di Helen Cerina. Ha partecipato all’edizione 2015 di “Nuove Traiettorie XL – percorsi di formazione per giovani autori | azione Network Anticorpi XL coordinata dall’Associazione Cantieri”. Nello stesso anno collabora in “Kyūjo”, performance realizzata e ideata da Annalì Rainoldi. Lavora per Antonello Tudisco in “ACROSS THE BORDER”.

La danzatrice e coreografa Barbara Berti (Emilia-Romagna) presenta I am shape, in a shape doing a shape dove si esplora tra sequenze già formate e improvvisazione, l’interazione giocata tra la danzatrice e il pubblico, un esperimento di sensibilità dove la minima variazione di energia nella stanza potrebbe essere amplificata. Una performance ricca di veloci cambi di atmosfera: lirica, umoristica, di eventi concreti fino alla filosofia. Barbara Berti nata e cresciuta a Bologna è di base a Berlino da qualche anno. Lavora sui propri progetti coreografici e collabora con danzatori e artisti in performance e lavori in Europa come: Judith Seng, Tino Seghal, Gabi Schilling, Angela Schubot. Ha studiato grafica pubblicitaria, continuando col teatro fisico e la danza, con approfondimento nella danza contemporanea, contact improvisation, istant composition, lavori somatici (Body-mind centering) e la meditazione. Nei suoi lavori si interessa alla ricerca sull’empatia cinestetica, alla trasmissione incarnata dell’esperienza fisica e all’ interazione col pubblico. Nel 2014 vince il premio giuria nel festival 100° Berlin con I am a shape, in a shape, doing a shape.

L’intensa giornata si conclude con i danzatori Fabio Novembrini e Roberta Racis (Puglia/Sardegna/Veneto) sul palco con Shelter. Un uomo e una donna approdano esitanti in uno spazio nuovo, insieme scoprono una geografia empatica ed emotiva, costruiscono codici gestuali e comportamentali, si guardano e si lasciano guardare, nel tentativo di lasciare una traccia, si abbandonano e immaginano un rifugio. Fabio Novembrini e Roberta Racis sono due danzatori e performer basati a Roma. All’attività autoriale associano il lavoro di danzatori presso la compagnia del Balletto di Roma diretta da Roberto Casarotto. Nel 2015 nell’ambito di una residenza presso CSC, Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, creano il loro primo lavoro insieme “Shelter”, performato per la prima volta a Feltre per il festival “Dance Raids”.“Shelter” è stato poi performato site specific a Venezia presso il Museo di Punta della Dogana nell’ambito dell’evento “Set Up”.

 

Il Festival è promosso dal Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura con il patrocinio e il contributo della Regione Emilia Romagna e il patrocinio della Provincia di Ravenna, del Dipartimento dello Spettacolo dal Vivo – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, in collaborazione con la Compagnia Portuale. Il Festival è promosso dal Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura con il patrocinio e il contributo della Regione Emilia Romagna e il patrocinio della Provincia di Ravenna, del Dipartimento dello Spettacolo dal Vivo – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, in collaborazione con la Compagnia Portuale, Biblioteca Classense, Mar-Museo d’arte della città, Darsena Pop Up, Naviga in Darsena, Palestra La Torre.

 

Info e prenotazioni 0544 251966 / 320 9552632 / www.festivalammutinamenti.org

 

Più informazioni su