BEST WEEKEND / Tanto teatro da Filumena a Maria Croce, la danza dei cigni e le sfilate di Carnevale

Più informazioni su

Gli appuntamenti del weekend scelti per voi non possono che iniziare da un classico del teatro come “Filumena Marturano” del grande Eduardo De Filippo, che Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses portano sul palco del Teatro Alighieri di Ravenna sabato 10 febbraio  alle ore 21 e domenica 11 febbraio alle ore 15.30. La vicenda è notissima, anche grazie allo straordinario film di De Sica con Loren e Mastroianni. 

Diretto con autorevolezza e fedeltà dalla grande cineasta Liliana Cavani, lo spettacolo si avvale delle belle prove d’attori di Mariangela D’Abbraccio, una ruggente, feroce, decisa Filumena, e Geppy Gleijeses, struggente e smarrito Domenico. Al debutto al Festival dei Due Mondi di Spoleto a luglio 2016 il pubblico ha accolto lo spettacolo con applausi interminabili. Per la critica, siamo di fronte a «una Filumena commovente e monumentale, che la regia tramuta in una grande sceneggiatura tra cinema e teatro di straordinaria attualità».

FILUMENA MARTURANO – TEATRO ALIGHIERI – RAVENNA

Sabato 10 febbraio – Ore 21 / Domenica 11 febbraio – Ore 15.30 / Per informazioni: Ravenna Teatro tel. 0544 36239 – Biglietterie Teatro Alighieri tel. 0544 249244

 

 

Da un classico all’altro. Dal teatro di prosa alla danza. “Il lago dei cigni”, titolo emblematico del balletto ‘sulle punte’, è al Teatro Goldoni di Bagnacavallo grazie alla Compagnia Nazionale Raffaele Paganini, appuntamento speciale di sabato 10 febbraio alle ore 21. Le coreografie dello spettacolo sono di Chiara Di Giulio, mentre la regia è firmata da Luigi Martelletta. Protagonista della meravigliosa storia d’amore è la principessa Odette – trasformata in un cigno dal mago Rothbart – che, tutte le notti a mezzanotte, ritrova insieme alle sue compagne sembianze umane per alcune ore. Incontra così il principe Sigfried che si innamora di lei e promette di liberarla.

Ma al ballo al castello voluto perché il principe potesse scegliere la propria sposa, il mago si presenta vestito da cavaliere con la figlia Odile vestita da cigno nero. Sigfried viene sedotto e dopo averla scelta come sposa si accorge dell’inganno e fugge verso il lago dove Odette e le sue compagne piangono il loro destino. È qui c’è il finale che tutti conoscono. Fortemente legato alla tradizione accademica, Luigi Martelletta propone un lavoro stilisticamente più snello e vivace, alleggerendo certi manierismi del repertorio classico. Non mancheranno però tutte quelle danze e quell’itinerario danzato che molti conoscono e si aspettano: i cigni, la danza spagnola, la danza russa, il valzer, i passi a due, e molto molto altro.

IL LAGO DEI CIGNI – TEATRO GOLDONI – BAGNACAVALLO

Sabato 10 febbraio – Ore 21 / Per informazioni: 0545/64330 e www.accademiaperduta.it

 

 

Dopo due classici, uno spettacolo tutto da scoprire. La Compagnia Umberto Orsini / Teatro di Roma-Teatro Nazionale porta in scena al Teatro Rossini di Lugo sabato 10 febbraio alle 20.30 e domenica 11 febbraio alle 16 “ Copenaghen” di Michael Frayn con Umberto Orsini, Massimo Popolizio e con Giuliana Lojodice. Regia di Mauro Avogadro. A diciotto stagioni dalla rivelazione della prima versione per l’Italia, Orsini, Popolizio che ammiriamo in questi giorni al cinema nell’interpretazione di un surreale e inquietante Mussolini in Sono Tornato e Lojodice ridanno vita e personalità al trio dei protagonisti di Copenaghen, avvincente dramma storico-scientifico.

Torna in scena il formidabile duello verbale, su due fronti bellici contrapposti, fra i fisici Niels Bohr e Werner Heisenberg, alla vigilia del devastante uso della bomba atomica. “Io penso che sarebbe stato un errore imperdonabile – spiega Umberto Orsini – pensare di dar vita a una Compagnia teatrale che porti il mio nome senza pensare all’opportunità di rimettere in scena uno spettacolo come Copenaghen. Nato a Udine nel 1999, recensito dalla totalità della critica in maniera entusiastica, amato da un pubblico sempre numerosissimo, visto come un evento dai teatri delle maggiori città, sorprendente per la costante attualità del tema trattato, che si vorrebbe più di così? E allora, e non so se sarà l’ultima, ancora una volta Copenaghen.”

COPENAGHEN – TEATRO ROSSINI – LUGO

Sabato 10 febbraio – Ore 20.30 / Domenica 11 febbraio – Ore 16.00 / Biglietteria tel. 0545.38542 – info@teatrorossini.it

 

 

Il Teatro Masini di Faenza presenta invece in prima nazionale – domenica 11 febbraio alle ore 21 – Maria Paiato in “Stabat Mater” di Antonio Tarantino per la regia di Giuseppe Marini. Una sorta di Madonna dei bassifondi, turpiloquiante e bestemmiatrice, la Maria Croce, protagonista di Stabat Mater, ragazza madre, ex-prostituta, ma neanche troppo ex, ora stralunata straccivendola cui l’autore impone un’irrefrenabile e farneticante logorrea, un’incontinenza verbale comicamente oscena, fatta di martellanti interiezioni e ripetizioni, tipiche di chi vuole riaffermarsi ri-dicendo e non riesce più a parlare se non stra-parlando.

È il linguaggio della marginalità suburbana, dannata, condannata e dimenticata dalla Storia. È la lingua degli ultimi, dei reietti, degli emarginati, degli scarti della cosiddetta modernità, che non possiedono neanche più una lingua propria (dunque una propria identità) e approdano a una strana, musicalissima e teatralissima pastura linguistica, dove si mescolano il proprio dialetto d’origine (Maria Croce è un’immigrata da un Sud Italia non ben identificato) col dialetto, gli intercalari e le abitudini gergali di una Torino periferica e degradata che Tarantino sa “dipingere” (pittore, prima di diventare drammaturgo) molto bene. 

La parola in Tarantino, soprattutto in Stabat Mater, si fa fisica, estremamente corporea, cruda, viscerale, primordiale, rottamata, sporca e oscena, teatrale e antiteatrale al tempo stesso, e l’organo fonatorio della protagonista diventa ulteriore orifizio per deiettare rabbiosamente (la rabbia e il rancore sono i generatori della comica e disperata vitalità di Maria) il suo turpiloquio verso un ambiente ostile e avverso, dominato dall’ossessione per il sesso, soprattutto quello maschile, e la promiscua fornicazione, vista o immaginata in ogni angolo di strada, in una sorta di città-bordello dove l’altro e gli altri sono tutti pericolosamente o cuppi o puttane; oltre all’approdo razzista nell’inevitabile guerra tra disperati che vede Maria proferire invettive scurrili contro i marocchini e il loro membro fuori misura.

Il marocchino diventa dunque il nemico da combattere e da cacciare – pretesto e simulacro di altre ben più profonde ferite e rancori – da una presunta civiltà di cui si illude di far parte, ma dalla quale è continuamente respinta. Un accidentato e originale percorso linguistico nel quale il comico fa programmaticamente da apripista all’orrore dell’esistere. Una pièce di grande attualità.

STABAT MATER – TEATRO MASINI – FAENZA

Domenica 11 febbraio – Ore 21 / Info: 0546/21306 – www.accademiaperduta.it 

 

 

Infine ricordiamo i tanti appuntamenti del Carnevale 2018 a cui dedichiamo la foto in home page. Troppi gli appuntamenti da ricordare, qui citiamo solo la seconda puntata del Carnevale dei Ragazzi di Ravenna. La seconda sfilata è in programma domenica 11 febbraio alle ore 14.30 a Marina di Ravenna: la festa partirà da Piazzale Mazzini e alla fine della sfilata sarà proclamato il carro o il gruppo mascherato vincitore. Sfileranno in tutto 17 gruppi mascherati in rappresentanza della città di Ravenna, dei Lidi Ravennati, della città di Cervia e delle altre località del territorio ravennate. Al Carnevale dei Ragazzi è legato un concorso fotografico: la foto più bella infatti sarà utilizzata come immagine del Manifesto dell’Edizione 2019 e premiata con la ceramica ricordo del Carnevale. 

CARNEVALE DEI RAGAZZI – MARINA DI RAVENNA

Domenica 11 febbraio – Ore 14.30 – Partenza da Piazzale Mazzini a Marina di Ravenna

 

Più informazioni su