Elezioni. Parla Massimo Medri (centrosinistra) che punta a una Cervia futura verde ed elettrica

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A volte ritornano. Massimo Medri, già Sindaco di Cervia per tre mandati, dal 1988 al 2004, poi a lungo Presidente del Parco del Delta del Po, ci riprova. Dopo aver vinto sul filo di lana le Primarie del Pd e del centrosinistra contro Gianni Grandu si presenta per riconquistare la guida di Cervia, ormai vacante a seguito della gran rinuncia di Luca Coffari. Il 26 maggio se la dovrà vedere con il leghista Dino Cellini, con il pentastellato Pierre Bonaretti e con il rappresentante della sinistra-sinistra Gianluca Gattamorta.

 

Medri è un capitano di lungo corso che dopo tanti anni nel Pci-Pds-Ds-Pd ora si definisce un progressista e un uomo di sinistra senza tessera. Forse proprio per questo è riuscito a mettere insieme una coalizione larga, che va dal Pd al Pri, da Articolo Uno a Italia in Comune passando dai civici di Cervia Ti Amo, di Cervia Domani e di Progetto Cervia. A chi lo attacca sul fatto che rappresenta un film già visto, risponde che l’esperienza è fondamentale in ogni impresa, soprattutto se condita con buone idee e tanta passione. La sua e quella delle persone della sua squadra. E così spera di convincere e vincere se non al primo turno – ipotesi ormai difficile se non impossibile con le dinamiche attuali della politica italiana seppur declinate in sede locale – certamente al ballottaggio del 9 giugno.

 

L’INTERVISTA

Massimo Medri, lei è già stato Sindaco in passato; ha già dichiarato più volte che non si aspettava di dover tornare in campo, poi è accaduto. Com’è questa nuova avventura?

“Nel momento in cui ho preso questa decisione, dopo averci ben riflettuto, sono stato da subito animato da una grande passione e da un grande senso di appartenenza a questa città, quindi c’è da parte mia la voglia di dare una mano e di rendermi utile alla città e ai cittadini, con umiltà ma anche con la consapevolezza che Cervia è una città che si aspetta molto e merita molto.”

La Lega dice, Medri è una minestra riscaldata. Lei cosa risponde?

“Non ho nulla da dire a questo livello. Ognuno risponde per se stesso, per la sua storia, per le idee che ha, per i programmi che propone. Al di là del fatto che sono già stato Sindaco, ho fatto anche molte altre cose e oggi posso mettere a frutto la mia esperienza oltre a tutto il mio amore per questa città. E poi, alla prova dei fatti, vedremo se sarà una minestra nuova o riscaldata.”

 

L’esperienza amministrativa può fare premio anziché puntare su persone che non hanno alcuna esperienza in questo campo?

“In ogni campo non si può fare a meno dell’esperienza, sempre che sia abbinata alla freschezza delle idee e a una squadra di persone motivate, un gruppo di persone diverse per storia ed estrazione, che ovviamente mettono insieme tante cose, competenza, passione, voglia di fare. È un mix che va bene per progettare il futuro della città.”

Dino Cellini e la Lega descrivono una Cervia messa male. Come stanno le cose dal suo punto di vista? Come ha governato il centrosinistra negli ultimi anni?

“Noi ereditiamo una situazione positiva, non ho alcun dubbio che la città sia stata amministrata bene.”

Insomma, Cervia non è allo sbando secondo lei.

“Assolutamente no. Ovviamente anche Cervia, come tante altre città, risente della crisi di questi anni, che ha colpito ovunque. Il fatto di ripensare alla programmazione futura deriva proprio da qui, dalla crisi: occorre guardare lontano. Anche a Cervia, che pure ha tenuto sotto l’urto della crisi, abbiamo avuto delle ripercussioni. Per esempio la crisi del commercio non deriva da una crisi di programmazione a livello locale, quanto piuttosto dalla crisi dei consumi, dal fatto che la gente non ha più tanti soldi da spendere, oppure dalle novità delle vendite online. A questi aspetti di crisi occorre rispondere con una programmazione che guardi avanti, che non pensi solo all’emergenza dell’oggi.”

 

Avere una visione per il futuro, delle idee per la Cervia che verrà, lei dice. Qual è allora l’idea di Cervia di Massimo Medri?

“Bisogna pensare a come Cervia può crescere e io credo che la città lo debba fare partendo dalla sua storia, dalla sua cultura, e in particolare dalle eccellenze ambientali che nessuno ci ha regalato. Queste cose sono il frutto del lavoro e dell’intelligenza dei cervesi ma anche dell’impegno di tutte le giunte che hanno governato Cervia nel corso dei decenni, che hanno preservato questo patrimonio. Bisogna partire da queste eccellenze facendone una risorsa, non solo un bene da difendere e salvaguardare, ma un’opportunità di sviluppo futuro in senso lato. Quindi saline, pineta, verde, insieme al mare naturalmente. Tutto questo deve modellare una città unica, diversa dalle altre del territorio. La pineta in particolare va preservata ma anche rinaturalizzata e inserita a pieno titolo nell’offerta turistica della città.”

Lei ha parlato di grande parco urbano.

“Sì. Occorre creare le condizioni affinché la pineta sia ben fruita e ben collegata alle strutture ricettive, in modo che i cervesi e i turisti la possano vivere e godere. Deve essere a pieno titolo inserita nell’organizzazione urbanistica della città.”

 

Qual è invece il futuro delle saline secondo Medri?

“Io dico sempre che se Spagna o Francia avessero saline come la nostra, punterebbero a valorizzarle di più dal punto di vista turistico. Dobbiamo farlo anche noi. Abbiamo fatto un lavoro straordinario nel 1996 quando le abbiamo salvate dalla chiusura. Abbiamo lanciato il prodotto Sale di Cervia che come brand ora è conosciuto ovunque. Adesso dobbiamo fare il resto. I caselli debbono diventare punti di osservazione per il birdwatching, penso al Museo dell’Acqua all’interno dell’idrovora che è uno dei pochi esempi nel mondo di impianto di circolazione delle acque, penso alla Casa delle Burchielle che è un teatro all’aperto dove è possibile proporre anche ristorazione. Tutto questo a fronte di una nuova concessione dello Stato che deve avere una durata di almeno cinquanta anni.”

Lei ha parlato molto dell’idea di città verde, ecologica, della mobilità elettrica. Che cosa significa?

“Chi arriva prima in questi campi innovativi si afferma a livello internazionale. Noi dobbiamo avere questa ambizione e abbiamo già le condizioni per raggiungere questo risultato. Non basta mettere alcune colonnine per le ricariche delle batterie delle auto. Occorre organizzare la città in questo senso, con quartieri elettrici, creando le condizioni per zone in cui possano accedere solo macchine elettriche. Penso anche a piste ciclabili su tutto il territorio che assorbono energia durante il giorno e si illuminano di notte. Questo significa pensare alla Cervia del futuro, una città elettrica ed ecologia all’avanguardia.”

 

 

Facciamo un passo indietro. C’è chi dice che prima di tutto bisogna risolvere alcuni problemi come la carenza di parcheggi a servizio del lungomare, al punto che Gattamorta propone di abolire la ZTL.

“Penso che dobbiamo trovare delle soluzioni. Bisogna evitare il traffico passivo, elemento negativo in particolare a Milano Marittima. Abbiamo delle aree attrezzabili e delle soluzioni a portata di mano per consentire la sosta, penso alla Colonia Dante, penso all’anti-stadio, quindi penso a soluzioni anche a ridosso del centro. Senza escludere la possibilità di utilizzare il parcheggio scambiatore, creando però le condizioni complessive di cui parlavo prima.”

Uno dei punti nodali da affrontare per far crescere il turismo è quello della carenza infrastrutturale. Quali sono le sue proposte?

“Dico in premessa che questa è una priorità sulla quale tutta la città può unirsi attorno a obiettivi comuni, al di là degli schieramenti politici. Dobbiamo riuscire a ottenere risultati buoni per noi ma che possono andare a vantaggio di tutto il territorio che va da Comacchio a Rimini. Questo bacino turistico è uno dei più importanti d’Europa ma è scarsamente collegato verso nord in particolare, mentre per la parte sud le cose vanno meglio. Sono decenni che non si fanno investimenti strutturali nei collegamenti viari, ferroviari o aerei in quest’area. Il mio è un richiamo anche ai parlamentari europei affinché inseriscano nei loro programmi questo tema dei collegamenti del nostro bacino turistico con il nord Europa e con la parte est del continente. La E55 verso nord è scomparsa dall’agenda di governo e invece bisogna battersi affinché questa diventi una priorità nazionale; accanto c’è l’idea suggestiva che la Romea diventi una strada di parco. E poi occorre investire nella ferrovia, non esiste che ci sia un tratto di costa così importante servito in modo così carente, quando servirebbero treni veloci e la metropolitana di superficie sarebbe la soluzione ideale. E poi c’è il tema del collegamento aeroportuale: Forlì deve diventare lo scalo di riferimento di questa parte della costa, con collegamenti rapidi con il mare, senza escludere la necessità di potenziare anche i collegamenti con Bologna e Rimini.”

 

 

Sicurezza a Cervia. Qual è la ricetta di Massimo Medri?

“Intanto dico che non siamo in emergenza. Il presidio del territorio c’è stato e continua ad esserci e ci ha consentito per esempio di sconfiggere il fenomeno dell’abusivismo commerciale. Vanno però messe sotto controllo e monitorate alcune situazioni che rischiano di diventare pericolose se non si interviene puntualmente, soprattutto nei momenti in cui c’è il massimo afflusso di persone. Vanno create le condizioni per far rispettare le regole che ci sono già, e per prevenire situazioni di degrado. Vanno resi più efficaci i controlli con la presenza più puntuale della Municipale e delle Forze dell’Ordine.”

La sua coalizione vincerà al primo turno o è scontato il ballottaggio? Quali sono le sue aspettative?

“Non azzardo nessun tipo di previsione. Ho fiducia nella coalizione che mi sostiene e nelle persone che sono scese in campo per costruire insieme a me il futuro di questa città, e ho un programma frutto di un ampio confronto con i cittadini. Spero che la mia esperienza insieme alla passione e alla competenza delle persone che sono con me abbiano il sostegno dei cittadini e che quindi il nostro programma possa avere le gambe su cui andare avanti ed essere realizzato.”

 

Teme di più la Lega di Cellini o i Cinque Stelle di Bonaretti per un ipotetico ballottaggio?

“Con loro mi confronto, non li temo. Chi fra noi prevarrà dovrà tenere conto del confronto che si è svolto in questi mesi e se sarà intelligente e lungimirante saprà tenere conto delle idee emerse nel corso di questa campagna elettorale, nei vari campi. È un confronto che fa bene a Cervia.”

A livello programmatico ci sono molti punti in comune fra il suo programma e quello dei Cinque Stelle, soprattutto sulla città ecologica ed elettrica. Pensa che in un eventuale ballottaggio i voti dei Cinque Stelle potrebbero venire a lei piuttosto che andare alla Lega?

“Il fatto che esistano punti in comune per me è un elemento di ricchezza, significa che c’è su alcune cose un’analisi condivisa. Tutto questo fa bene. Se poi questa cosa si tradurrà in voti non lo so. Credo che alla fine sarà avvantaggiato e premiato chi avrà lavorato di più sui contenuti e sui programmi piuttosto che sugli schieramenti.”

 

A cura di P. G. C.

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