Non è colpa degli stranieri se un migrante che delinque si ritrova a piede libero
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L’associazione di volontariato Il Terzo Mondo ODV condanna fermamente e senza mezzi termini l’incendio della pompa di gasolio successo ieri a Ravenna presso il distributore di carburante di piazza Caduti sul Lavoro. Un mossa estremamente rischiosa di un 25enne straniero. È stato un bruttissimo e pericoloso episodio che senza l’occhio divino poteva creare un ecatombe senza precedenti a Ravenna, rendendo complicato l’intervento dei vigili di fuoco e delle forze dell’ordine e di sicurezza pubblica. Con loro mi complimento per la prontezza con la quale sono rispettivamente intervenuti per domare le fiamme e per la messa in sicurezza dell’area.
È stato un gesto folle inaccettabile. La cosa incomprensibile di questa faccenda è che sia stata commessa da un cittadino già noto alle forze dell’ordine e di fatto dalla giustizia. Ed è proprio partendo da quest’ultima certezza rispetto allo sgradevole episodio che vorrei rivolgermi ai ravennati chiedendo loro di non fare di ogni erba un fascio. Non è colpa degli stranieri se un migrante che delinque si ritrova a piede libero.
Quando all’estero delinque un cittadino Italiano, francese oppure un qualsiasi occidentale, non vengono presi di mira tutti gli italiani, i francesi o gli occidentali.
Ravenna non è una giungla, e nemmeno un paradiso. È una cittadina tranquilla la cui sicurezza è garantita dalle numerose persone, donne e uomini delle forze dell’ordine e di sicurezza che tutelano e difendono con professionalità la vita delle persone e dei beni presenti. Questo gravissimo episodio è un caso isolato commesso da un individuo singolo. Un gesto ovviamente da condannare con la massima durezza, affinché simili episodi non accadano mai più.
Prima dell’arrivo dei vigili del fuoco, se non fosse stata la mano di Dio a impedire il propagarsi delle fiamme, chiunque (italiano e straniero, bianco e nero) sarebbe potuto rimanere vittima di questo grave atto.
Un reato è un reato indipendentemente dalla provenienza del cittadino che lo commette. E chi delinque risponde da solo di fronte alla legge. Solo con questo spirito riusciremo a salvaguardare la convivenza, fondamentale per l’integrazione e la crescita di ogni persona, di un popolo o di un’intera nazione.
La tendenza a cercare in ogni circostanza di fare di ogni erba un fascio è populismo. È evitare le proprie responsabilità rifiutandosi di vedere la realtà.
Charles Tchameni Tchienga – Presidente associazione di volontariato Il Terzo Mondo ODV
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Credo che Dio, o la sua mano, non c’entri per nulla nella tragedia evitata. Immagino che qualche volenteroso, anziché riprendere col telefonino, abbia allertato vigili e forze dell’ordine.
Certo che se quel giovanotto fosse stato espulso al suo primo reato, non saremmo qui a parlare di disastro sfiorato.
Cordialmente
Concordo pienamente con questa riflessione. Quanti delinquenti italiani abbiamo noi? Una marea! Per di più anche in posti di comando. Quindi che si fa?
Sottoscrivo in pieno il commento. I delinquenti italiani sono anche e soprattutto in alte sfere e nessuno interviene. Chi ci libererà di loro?
Si si, sarà populismo. Ma se l’avessero rimpatriato dopo il primo reato non avrebbe incendiato il distributore.
Non diciamo corbellerie! L’intervento divino non c’entra assolutamente nulla, ringraziamo piuttosto chi è intervenuto per spegnere le fiamme.
Riprendendo il titolo…. è ovvio che non sia colpa degli stranieri se un migrante che delinque è a piede libero: la colpa è della giustizia che non fa il proprio dovere.
A prescindere dalla nazionalità dell’autore del gesto, è impossibile non chiedersi perché la giustizia italiana lasci a piede libero persone che in passato hanno già commesso reati.
qualche domanda mi sono fatto, perchè un malfattore fa un gesto del genere, che guadagno gli porta? o è fuori come un balcone
poi a mio parere ha fatto gasoglio. la benzina esplode dal filmato che ho visto si è spento da solo