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Bucci (FI): “Boldrini, fuori o dentro dal Comune di Ravenna”

Il parere del consigliere comunle di Forza Italia in merito alla proposta di rimuovere il busto di Arrigo Boldrini dal corridoio del Comune

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Si avvicina il 25 aprile, giorno della liberazione dai regimi nazi-fascisti in Italia, e come sempre avviene il clima che dovrebbe avvicinare il paese ad una festa comune, si arroventa e si trovano elementi per dividere e far discutere.

Di recente l’interrogazione del Consigliere Regionale di Forza Italia Bignami di rimuovere il busto di Arrigo Boldrini dal corridoio antistante il Consiglio Comunale di Ravenna ha riaperto il dibattito su questa scelta e acuito il divario tra le forze politiche di maggioranza ed opposizione. La mia posizione nel merito è ben nota, non avendo partecipato insieme unicamente al consigliere Pietro Martini al minuto di silenzio per commemorare la figura del Comandate Bulow in Consiglio Comunale. A distanza di oltre otto anni da quel gennaio 2008 le posizioni non sono cambiate, ognuno di noi ha le proprie convinzioni ed è giusto che le conservi e le manifesti se lo desidera. La figura di Arrigo Boldrini ha sempre diviso, per una parte è considerato un liberatore della Patria, per altri una figura responsabile nel non aver fermato l’eccidio di Codevigo (Padova), ove trovarono la morte 136 tra uomini e donne, in gran parte provenienti da Ravenna e provincia. Pensare che portare fuori Boldrini dal Comune di Ravenna potrà cambiare le cose e le posizioni mi sembra molto improbabile.
Incrocio il suo busto insieme a quello di Zaccagnini ogni volta che vado in Consiglio Comunale e posso confidare tranquillamente di non aver trovato disagio, così come non lo avrebbero creato le immagini del ventennio scolpite e dipinte in tanti luoghi pubblici rimossi dopo il 25 aprile ’45. Ogni opera d’arte commissionata dal pubblico fa parte di un momento storico e di una scelta politica e andrebbe rispettata come tale. Nel nostro Comune il partito dominante, prima Pci, Pds, Ds ed ora PD, ha governato e deciso dal dopoguerra in poi su gran parte delle scelte e decisioni della nostra città. Hanno la forza ed i numeri per imporre la verità e decidere chi rappresentare e dove esporlo, quindi la battaglia postuma alla rimozione del busto di Boldrini è ora inutile e sarebbe perdente. Importante invece aprire un dibattito per comprendere e capire la nascita della Repubblica Sociale, chi e perché vi aderii e chi invece fece la scelta di aderire alla Resistenza. Fu, prima di essere una lotta per la libertà, una lotta di classe e di generazioni. Senza essere spinti dal pregiudizio o dalla voglia di rivalsa, dopo 70 anni, il 25 aprile dovrebbe essere la festa della conciliazione e di unione; su questo bisogna lavorare. Sarei onorato pertanto se il Presidente Provinciale dell’Anpi Ivano Artioli potesse confrontarsi pubblicamente con me su alcuni temi del periodo più cupo della storia del nostro paese, per un nuovo 25 aprile, lasciando Boldrini dove sta.
Maurizio Bucci (FI)

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