Insegnanti senza contratto alla materna Valbusa di Classe: il Comune disponibile a pagare lo stipendio

Massima disponibilità da parte del Comune di Ravenna a correre in soccorso alla scuola materna statale Tito Valbusa di Classe che, se non cambierà nulla, si ritroverà con una classe senza maestre dal 5 giugno prossimo. L’assessora Ouidad Bakkali ha affermato che, se il problema sono i soldi, il Comune è disposto a metterceli, pur di venire incontro alle esigenze dei suoi piccoli cittadini e delle loro famiglie e far concludere felicemente l’anno scolastico.

La vicenda è stata portata all’attenzione pubblica nella giornata di ieri da una lettera che i genitori, appoggiati da Priorità alla Scuola Ravenna, hanno indirizzato al sindaco Michele de Pascale e all’assessora all’istruzione, Ouidad Bakkali, per metterli a conoscenza della singolare vicenda e chiedere loro di intervenire e risolvere lo spinoso problema.

In pratica, la scuola Valbusa funziona regolarmente con due classi, ma dispone di spazi ristretti e, all’inizio di quest’anno scolastico, per evitare di assembrare i bambini, era stata decisa la creazione di una terza sezione, aperta facendo ricorso all’organico covid, cioè a quegli insegnanti assunti con i contratti temporanei messi a disposizione dal Miur. Contratti che scadono il 5 giugno, in linea con la fine dell’anno scolastico dalla primaria in su, ma non delle materne, che arrivano al 30 giugno.

“I comune si mette a disposizione – ha dichiarato Bakkali -, se possiamo dare una mano e coprire con nostri fondi questa mancanza lo faremo. Noi siamo disponibili, ma è evidente che stiamo coprendo coprendo una mancanza dello Stato. Lo abbiamo già fatto in passato quando le scuole statali non facevano il full time e il Comune pagò il completamento orario. Qui si tratta di una sezione e di tre settimane, faremo quel che sarà necessario”.

Sul fronte della copertura economica dunque il problema sembra destinato a risolversi, ma permane ovviamente una questione tecnica: le insegnanti, seppur pagate, è evidente che non potranno continuare ad insegnare senza un contratto che regolamenti la loro presenza all’interno della scuola.

“Su questo punto – aggiunge Bakkali – non entro, non mi compete. So che il dirigente scolastico a cui ho anticipato la disponibilità del Comune, sta verificando come affrontarlo. C’è un meccanismo ministeriale piuttosto rigido, ma credo si possano trovare delle soluzioni”.

I fondi del Piano Scuola Estate, chiamati in causa dalla lettera agli amministratori ravennati, pare invece non non siano utilizzabili a questo scopo.

A quanto pare, sul territorio ravennate, la situazione della Valbusa è del tutto eccezionale. Il Comune non è a conoscenza di altre scuole con questi problemi.

“Siamo di fronte ad un’eccezionalità – chiude Bakkali -, al termine di un anno educativo complesso come questo e siamo disponibili a fare un atto straordinario per aiutare tutti ad arrivare alla chiusura nel miglior modo possibile. La disponibilità del Comune c’è”.