Caro bolletta e case popolari. Lina Taddei (ACER Ravenna): “Tariffe più che raddoppiate. C’è preoccupazione per i nostri utenti”

Si teme che per "aggirare" gli aumenti, gli assegnatari possano affidarsi a forme alternative e non sicure di riscaldamento, come stufette o bombole del gas

Il rincaro delle utenze domestiche preoccupa i vertici di Acer, Azienda Casa dell’Emilia Romagna, che in Provincia di Ravenna gestisce 4642 abitazioni di edilizia residenziale pubblica (assegnati attraverso una graduatoria, con criteri e punteggi). “Siamo consapevoli che il caro-bollette rischia di mettere in seria difficoltà i nostri utenti e siamo preoccupati” dichiara la Presidente di ACER Ravenna, Lina Taddei. 

Anche chi vive nelle case popolari dovrà affrontare un notevole aumento delle bollette di luce e gas. “Degli oltre 4600 alloggi gestiti da ACER, 1144 sono serviti da centrali termiche, con utenze direttamente intestate all’Azienda Casa – spiega Taddei -. Parliamo di 87 condomini, i cui alloggi sono gestiti in prevalenza da noi. Per ottenere un contratto “vantaggioso”, ogni anno procediamo a fare una convenzione per la fornitura di gas con le centrali di committenza. In passato, anche l’anno scorso, abbiamo potuto accordarci per un prezzo fisso annuale, che ha consentito un notevole risparmio a noi e agli utenti dei 1144 alloggi, ma purtroppo quest’anno non è stato possibile”.

Taddei mette a confronto l’affidamento ottenuto fino al mese di settembre 2022, e quello per l’ultimo trimestre del 2022 e per l’inverno 2023: siamo passati da 45 centesimi a metro/cubo ( a prezzo fisso per la materia prima per un anno), a 108 centesimi al metro/cubo a prezzo variabile , per un consumo stimato di 1.200.000 metri/cubi l’anno. Purtroppo pur cercando l’offerta più vantaggiosa, vi sarà un rincaro di più del doppio, rispetto allo scorso anno”.

Per queste utenze con centrali termiche che servono tutto l’edificio, non ci sono forme di riscaldamento autonome in ciascuno alloggio. È ACER a gestire le bollette, anticipando il pagamento e poi emettendo una rendicontazione sui consumi effettivi a carico degli utenti.
Diverso è per gli altri 3000 alloggi dove ogni nucleo assegnatario ha una propria forma di riscaldamento autonomo, con una propria utenza e un proprio contratto di fornitura. In questi casi il singolo assegnatario sceglie il fornitore di energia a cui affidarsi.
In altri 300 alloggi circa, “sparsi” in condomini “misti” dove ci sono sia appartamenti gestiti da ACER che di proprietari di privati,  vi è un amministratore condominiale “terzo” che gestisce le utenze. Anche in questo caso, ACER non può intervenire nelle condizioni di contratto.

Insomma, nel prossimo inverno, gli aumenti delle utenze colpiranno anche le famiglie “fragili” che vivono nelle case popolari. Al momento soluzioni non ce ne sono: “i vertici di ACER, consapevoli dell’aumento considerevole del costo del gas, hanno puntato su una campagna di sensibilizzazione per aiutare gli assegnatari ad mettere in atto un consumo consapevole delle utenze, per ridurre sprechi e consumi – spiega Taddei – È stato pubblicato un opuscoletto on line con tutte le informazioni utili”.

Taddei prosegue: “come ACER stiamo verificando e mettendo in atto tutte le opzioni possibili per trovare misure di sostegno per le famiglie. Ad esempio, ci siamo fatti parte attiva per un incontro con Hera per stipulare un protocollo di intesa per attivare il Bonus Straordinario Riscaldamento per gli edifici serviti da teleriscaldamento. Nella nostra Provincia sono 2, entrambi nel Comune di Castelbolognese. Grazie al Bonus Ordinario e al Bonus straordinario, 24 nuclei familiari, di cui 18 in appartamenti gestiti da Acer e 8 da Asp Faenza, riceveranno un Bonus, in base all’ISEE, che va da 500 a 700 euro circa”.

“In accordo con singoli Comuni stiamo cercando di individuare le modalità per ridurre i consumi di luce e gas. Ad esempio, in alcuni condomini si sta pensando di limitarne l’utilizzo negli spazi comuni, dove non è indispensabile” continua.

“I nostri assegnatari sono preoccupati – dichiara la presidente ACER -. Ovviamente c’è l’alto rischio che i rincari delle utenze possano interferire sulle morosità per servizi accessori o per il canone di locazione. Ciò che ci preoccupa è che per “aggirare” il problema dell’aumento delle utenze gli assegnatari possano affidarsi a forme alternative e non sicure di riscaldamento, come stufette o bombole del gas. Ecco perché stiamo cercando di diffondere una maggiore consapevolezza, attraverso la campagna informativa, anche per prevenire possibili situazioni di pericolo”.

Parlando di morosità, per il mancato pagamento di canoni di locazione e oneri accessori, la presidente ACER Ravenna spiega che il dato al 31.12.2021 indicava una riduzione di oltre un punto percentuale, rispetto all’anno precedente: da 8,45% si era arrivati a 7,52%. “Il motivo è legato alle forme di sostengo economico da parte di Regione e Comuni, contributi fondamentali, per aiutare le famiglie che hanno necessità” sottolinea  Taddei.

“Diventa quindi di grande importanza il Fondo regionale di sostegno alla locazione, a cui si può presentare domanda fino al 21 ottobre 2022, alle ore 12, compilando un modulo on line, sulla piattaforma regionale  – precisa – . Coloro che non fossero in grado di accedere alla piattaforma, possono rivolgersi a patronati e associazioni di categoria per presentare la domanda. Anche sul sito di ACER c’è una finestra dedicata a questo fondo con informazioni su come compilare la domanda” (https://www.acerravenna.it/mobile/fondoaffitto2022).

“Purtroppo però, non è possibile andare oltre a queste soluzioni, poiché l’aumento dei costi delle utenze sta colpendo anche le Amministrazioni Comunali. L’unica speranza è che vengano fatte scelte diverse a livello nazionale e sovranazionale” prosegue.

Per rispondere all’emergenza bollette si guarda anche all’efficientamento energetico: “in alcuni edifici, dove abbiamo potuto beneficiare del conto termico per lavori di efficientamento energetico, in accordo con i Comuni, nel 2021, abbiamo redistribuito i contributi per coprire la morosità delle utenze. Lo scorso anno, sul distretto Ravenna, Cervia e Russi, abbiamo erogato 59.548 euro per le morosità di 153 nuclei; sulla Bassa Romagna 32.630 euro per 121; e sulla Romagna Faentina 26.093 euro per 55 famiglie. Inoltre, ora stiamo procedendo con manutenzioni importanti su cappotto e infissi in alcuni edifici. Sono interventi in fieri, che andranno a gara nei prossimi mesi”.

Infine, parlando della graduatoria per l’assegnazione degli alloggi ERP nel comune di Ravenna, Taddei spiega che, sebbene sia sempre possibile fare domanda, l’elenco viene aggiornato ogni 6 mesi, inoltre ogni due anni la graduatoria viene verificata, per assicurare che vi sia ancora l’interesse da parte delle persone in lista.

“I numeri degli ultimi anni indicano un trend in continuo aumento delle richieste: al 31/10/2019, nel comune di Ravenna, c’erano in graduatoria 1389 persone mentre al 30/04/22 si è arrivati a 1537. Un numero alto, di famiglie di attesa di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, anche per via della contrazione dell’offerta delle abitazioni in locazione” conclude la presidente di ACER Ravenna. 

Commenti

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  1. Scritto da Elisa

    Siamo tutti nella stessa situazione. In piu’ quelli che non usufruiscono di case popolari hanno a carico tutte le spese dell’immobile il mutuo ecc quindi… qui siamo tutti fragili

  2. Scritto da Aldo

    Anche chi non abita in case popolari oltre alle bollette salate paga affitti alti.