Maltempo e crisi idrica a Roncalceci, il Comitato cittadino chiede un incontro al Prefetto

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Giovanni Tambini, presidente Comitato Cittadino di Roncalceci, denuncia in una nota stampa la situazione della località lambita dal fiume Ronco ma senza le adeguate strutture (o con strutture obsolete) per fronteggiare ondate di maltempo e di pioggia intensa come quelle del 6 febbraio. Scrive Tambini: “La crisi idrica dello scorso venerdì 6 febbraio ha evidenziato criticità nel deflusso delle acque meteoriche in molte località romagnole. Siamo solidali con gli abitanti e gli esercenti di tutte le zone colpite”.

“La pioggia è caduta in modo persistente in una fascia molto ampia – prosegue il presidente del Comitato Cittadino – . Dagli affluenti di destra Reno sino al fiume Marecchia, si sono registrati 100 mm di pioggia cumulata nel giro di 24 ore. L’evento non era atteso ma i cambiamenti climatici in atto, ci impongono di non escludere che una situazione del genere si possa ripetere.

A Roncalceci esiste una criticità poiché la fascia di terreno compresa tra la via Sauro Babini, via Pugliese e il fiume Ronco è chiusa in modo artificiale dall’argine del Lama Superiore, formando un bacino che raccoglie le acque del reticolo idraulico secondario, provenienti dalle zone circostanti. Questa zona di circa 2-3 km quadrati, può far defluire le acque nel Lama Inferiore 1° tratto, tramite un sottopassaggio sotto il Lama Superiore. Ovviamente è fondamentale che il Lama Superiore, che conduce le acque che provengono dalla zona di Filetto fino quasi a Forlì, non sia costretta a tracimare, e che il suo deflusso verso il fiume Ronco, sia regolato in modo corretto”.

“Per regolare il deflusso delle acque del Lama Superiore fino al fiume Ronco – spiega Tambini – esiste una chiusa, formata da quattro saracinesche. Tre di queste sono bloccate da oltre 20 anni e in questa ultima emergenza, l’unica saracinesca in funzione, è stata azionata soltanto dopo le concitate richieste dei cittadini della zona, in forte allarme per una situazione che ha ricordato, troppo dolorosamente, l’allagamento dell’ottobre 1996, quando l’acqua non defluì per ben quattro giorni, in presenza di tutti i corsi d’acqua completamente vuoti. Dal 1996 sono state costruite due grandi idrovore che sollevano l’acqua in eccesso e la confluiscono nel fiume Montone. In questo caso il corretto funzionamento delle idrovore ha consentito di controllare il livello e diminuire i danni, ma anche questi impianti non riescono a opporsi alla forza di una pioggia se dovesse essere più insistente.

La chiusa tra il Lama Superiore e il fiume Ronco, vecchia di 150 anni, giace senza manutenzione e senza controllo. Deve tornare a essere operativa perché è la sola risorsa per evitare irreparabili guai.

Il Comitato Cittadino di Roncalceci si unisce alla richiesta di un gruppo di cittadini per un incontro col Prefetto di Ravenna, per segnalare l’esistenza di questa situazione e sollecitare un intervento”.

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