Ravenna, l’ultimo saluto a Mario Salvagiani sulle note della Cherubini diretta da Riccardo Muti foto

Più informazioni su

Piove e fa freddo a Ravenna in questo venerdì 13 dicembre. Un vento gelido sferza la piazza e il sagrato del Duomo. È come se anche il cielo plumbeo di Ravenna avesse improvvisamente liberato tutte le lacrime per piangere il suo illustre cittadino. Dentro la Cattedrale metropolitana, infatti, la città tributa l’ultimo saluto a Mario Salvagiani, per tutti l’avvocato, per molti l’uomo dei teatri, per chi lo conosceva più da vicino un uomo mite, gentile, buono, generoso. Sono queste le parole con cui viene ricordato nell’orazione funebre. E in queste ore, di Mario Salvagiani sono emerse infatti non solo le doti intellettuali e politiche (lo si è definito, di volta in volta, colto, raffinato, intelligentissimo, capace di visione, uomo di governo, gli si sono giustamente attribuiti enormi meriti per la crescita della cultura a Ravenna, dall’invenzione del Ravenna Festival alla creazione di una moderna cultura teatrale) ma in particolare sono state messe in rilievo anche le grandi doti morali e umane.

Funerali Mario Salvagiani
Funerali Mario Salvagiani
Funerali Mario Salvagiani

L’uomo di chiesa, che negli ultimi tempi è stato vicino a Mario Salvagiani, soprattutto quando egli ha dovuto affrontare la morte di Marisa, la compagna di una vita, parla del suo sorriso, delle sue strette di mano e delle sue carezze. “Lui accoglieva così” dice dal pulpito. “Si è prodigato per gli altri e per la sua città, ha fatto del bene, con l’arte e con la cultura, era una persona buona, semplice, in ricerca.”

A dare l’estremo saluto a Mario Salvagiani in questo pomeriggio di pioggia, il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale, Riccardo Muti e la moglie Cristina Mazzavillani Muti, tutto lo staff di Ravenna Festival con Antonio De Rosa, Franco Masotti e Angelo Nicastro, l’Assessore alla cultura Elsa Signorino, e poi tante personalità della Ravenna che lui ha attraversato con grande eleganza e in cui ha lasciato un segno indelebile. In prima fila anche il fratello Piero Salvagiani.

I più giovani forse non conoscono Mario Salvagiani, perché negli ultimi 20 anni lui si era fatto da parte in punta di piedi, lasciando tutto lo spazio ai giovani, appunto. Ma gli altri sanno che è stato un gigante, una stella che ha brillato certamente alta e più di altre nel cielo di Ravenna. Il suo funerale avrebbe forse meritato da parte della città una cerimonia ancora più solenne, lo diciamo sommessamente. Meritoriamente, il Maestro Riccardo Muti gli ha reso il giusto omaggio dirigendo l’Orchestra Cherubini nel “Notturno” di Giuseppe Martucci in un momento di grande suggestione.

Ci ha sorpreso – e un poco deluso – che nemmeno un applauso abbia salutato per un’ultima volta Mario Salvagiani alla fine della cerimonia. Sarebbe stato giusto tributarglielo, tutti insieme, se lo sarebbe meritato, lui che nella sua vita dedicata tutta all’arte dello spettacolo dal vivo ha regalato a Ravenna e ai ravennati tanta bellezza e suscitato milioni di applausi. 

E allora addio Mario Salvagiani, speriamo che lei possa sentire dove si trova ora l’eco di applausi lontani ma assolutamente affettuosi e sinceri.

Funerali Mario Salvagiani
Funerali Mario Salvagiani
Funerali Mario Salvagiani

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RavennaNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Scritto da armando

    ,,non ero presente per motivi di salute.- L’applauso lo faccio dal mio letto: GRAZIE MARIO !!!!!

  2. Scritto da Susanna

    Molto più bello, più significativo e pregnante di mille applausi, il silenzio composto e sentito che ha regnato durante la cerimonia! Un senso di compostezza, di rispetto e di deferenza per la persona di grande levatura che ci ha lasciato! Un bellissimo pezzo quello dedicato dal Maestro Muti, si percepiva essere un tributo ad un amico!