Conflitto Hamas-Israele. La Casa delle Donne in Piazza del Popolo a Ravenna per la pace e contro ogni violenza foto

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La Casa delle Donne di Ravenna nel pomeriggio di oggi, venerdì 13 ottobre, alle 17.30 è scesa in Piazza del Popolo per un presidio per la pace convocato dopo le drammatiche vicende iniziate con gli attacchi terroristici di Hamas dei giorni scorsi sul territorio israeliano.

Nelle ultime ore l’esposizione della bandiera israeliana sul balcone del Palazzo comunale aveva generato polemiche, tra chi la voleva esposta (il consigliere comunale di Forza Italia, Alberto Ancarani) e chi la considerava un gesto di parte, da superare per promuovere una prospettiva pacifica che prescinde dagli schieramenti (la Casa delle Donne e altre realtà della società civile ravennate).

La bandiera “della discordia” è poi stata rapidamente rimossa e il sindaco, interpellato dalla stampa locale, ne ha giustificato la presenza simbolica per un solo giorno come segno di solidarietà al popolo israeliano, colpito così duramente dai cruentissimi attacchi di Hamas.  Se così fosse, non si capisce però perchè non si sia sentita la necessita di esporre anche quella Palestinese, sempre come gesto di solidarietà per le ferite inferte dalla violentissima reazione militare dell’esercito israeliano.

Alla manifestazione si sono radunate un centinaio di persone. Una portavoce delle femministe e pacifiste ravennati ha affermato: “Condanniamo la violenza di entrambi le parti, niente può giustificarla, ma non si può spiegare l’orrore di questi giorni senza una cognizione del contesto e delle cause profonde di un conflitto che nessuno, a partire dalla comunità internazionale, ha mai voluto davvero affrontare. Tutto questo in violazione dei diritti umani, del diritto internazionale e di decine di Risoluzioni Onu sull’operato di Israele, a cui si è aggiunto nel 2017 un Rapporto dell’ONU e nel 2022 un Rapporto di Amnesty International che certificano la costruzione di un sistema di apartheid nei confronti del popolo palestinese. Per tutto questo Israele non ha mai subito sanzioni e ha continuato a operare nella più totale impunità. Perché finisca la violenza deve finire l’occupazione militare”.

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Commenti

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  1. Scritto da Maurizio Ricci

    “… Se così fosse, non si capisce però perché non si sia sentita la necessita di esporre anche quella Palestinese, sempre come gesto di solidarietà per le ferite inferte dalla violentissima reazione militare dell’esercito israeliano….”
    Attenti, in Redazione….di questi tempi, in Italia, si rischia il posto di lavoro anche solo a pensarle, certe cose – ragionevoli – fuori dall’allineamento obbligatorio ai valori inculcati dall’America….
    E dopotutto, a chi potrebbe interessare la soppressione di duemila formichine (al giorno?), confinate nella cosiddetta Striscia di Gaza? Gli hanno pur detto stamattina: “Se ve ne andate verso SUD, restando sempre sulla linea gialla, non vi spariamo”..se perseverano a voler stare a casa loro e li bombardano…beh, non sarà mica colpa di Israele!: se la saranno cercata

  2. Scritto da nautilus

    Care signore, vi riporto pari pari il primo punto dello statuto di Hamas (si prega di leggere bene): “la Palestina è una patria islamica che non potrà mai essere ceduta a non musulmani e che condurre una guerra santa per sottrarre il controllo della Palestina a Israele è un dovere religioso per i musulmani palestinesi.”
    Non credo ci sia altro da aggiungere.

  3. Scritto da Direttore

    Signor Nautilus, le care signore, come lei le chiama, hanno definito terroristico l’attacco di Hamas. La loro posizione è chiara. Per sradicare Hamas non si può spianare tutta la striscia di Gaza, abitata da oltre due milioni di persone. Anche questo dovrebbe essere chiaro. A meno che non si torni all’antica legge del taglione, occhio per occhio etc… Ma noi ci chiamiamo paesi civili e democratici proprio perché abbiamo superato quella antica legge aberrante. O no? LA REDAZIONE

  4. Scritto da Andrea

    E’ come se lo stato italiano, per sradicare la mafia, ordinasse a tutti i siciliani di lasciare la Sicilia

  5. Scritto da Maurizio Ricci

    @ Nautilus: Non mi pare che nessuno abbia manifestato in favore di HAMAS, organizzazione dai principi per noi un po’ strani. Qua si discute della ragionevolezza, dell’utilità di invadere quella che è una regione-ghetto utilizzando colonne di carri armati preceduti da bombardamenti a tappeto e seguiti da migliaia di soldati con l’intento di eliminare HAMAS. Ma come ottenere questo scopo non è ben chiaro. Potrebbero, come qualcuno da noi ha già fatto, suonare a tutti i campanelli e chiedere “Scusi, lei è un terrorista?”. Oppure potrebbero anche ammazzare tutti, tanto per non sbagliare…..Mi dica lei qual è il limite – richiesto da tutti i Paesi – dell'”INTERVENTO MILITARE PROPORZIONATO”?