Briganti e malfattori nella storia di Romagna, nell’ultimo numero della rivista Romagna arte storia

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Ai “briganti” e ai “malfattori” è dedicato l’ultimo numero della rivista “Romagna arte e storia” (n. 111 del 2018, Ed. Il Ponte Vecchio), da oggi in libreria. Attraverso documenti d’archivio, i saggi qui raccolti ripercorrono la violenza, nelle sue varie espressioni, in Romagna dall’età moderna alla contemporanea. 

I saggi vedono, fra gli altri, come protagonisti Isotta, moglie di Sigismondo Malatesta, signore di Rimini, la quale fa uccidere un consigliere per evitare che questi riveli al marito una sua avventura amorosa (O. Delucca); e poi le violenze perpetrate contro giovani donne nella Romagna estense nel ‘700 da chierici poco inclini all’astinenza sessuale (G. Dalmonte); Ruggero Pascoli, padre del poeta e uomo di fiducia dei principi Torlonia, vittima della violenza politica nell’esacerbato clima post-unitario (R. Boschetti); l’anarchico savignanese Mario Buda, autore di un clamoroso e sanguinoso attentato a New York nel 1920 (G. Conti); gli ex-voto, fatti dipingere da uomini e donne scampati miracolosamente a torture e prigionie, ad attentati e ruberie, come segno tangibile della loro devozione (G. Cerasoli). Il serrato dialogo fra D. Mengozzi e D. Bolognesi ripercorre poi i mutamenti dell’immagine del Romagnolo, da quello brigantesco del Passatore a quello dell’intransigente militante politico, fino a quello del seduttore da spiaggia che accompagna l’irrompere del turismo negli anni ’60 del secolo scorso.

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