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Fulvio Fusella: A proposito del caso ISIA Faenza e dei temi posti dalla CGIL di Ravenna

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Buongiorno, con l’intento di interloquire sugli argomenti posti dalla segreteria CGIL Ravenna, vista l’impossibilità di rispettare le mille parole previste per i commenti web e la complessità dell’argomento, invio a questo indirizzo il mio punto di vista. Suggerisco, in particolare agli esperti di temi sindacali, la consultazione molto attenta della copia originale agli atti, del decreto istitutivo della scuola (DM. 25 gennaio 1979). Potranno notare la differenza “etica” fra i presupposti originari rispetto a ciò che è avvenuto in seguito in particolare dopo l’esordio della riforma AFAM (Legge 508/’99) e alle successive derive “sperimentali-autonome”. 

Faccio notare che l’Organico di ruolo previsto dalle norme originarie (due professori) è stato collocato, da tempo, nei “ruoli a esaurimento” I^ fascia con una posizione di “cattedra” mai identificata e tutt’altro che trasparente. Tutto ciò da parte di varie gestioni MIUR. In questo modo lo stesso MIUR ha demandato al Consiglio Accademico interno – composto in questo caso per la quasi totalità da membri Co.Co.Co – l’utilizzazione con la formula discrezionale dei colleghi statali (!?)…

Diciamo che il suddetto non è proprio un buon esempio di Organo “super partes”, dato che le varie “materie” vengono poi concepite, deliberate, attribuite, da se medesimo…

Regole strane (e indegne). Raggiunta la soglia del quarantesimo anno di servizio, l’uscita del “personale docente di ruolo” – al quale è stata peraltro preclusa la “mobilità ordinaria” – è da tempo obbligatoria. L’uscita dei Co.Co.Co prevede invece una formula “a piacere” senza alcun vincolo temporale…

A proposito di queste “regole” ho posto questi brevi e semplici quesiti che non hanno MAI ottenuto alcuna risposta.

1 – Con quali criteri si è stabilito, “a parità di funzione docente”, che esista una così netta differenza retributiva tra le due posizioni?.. ( es. con 43 anni e 3 mesi di lavoro dipendente gli 81 euro lordi, per “frazione di ora” li ho visti comunque col binocolo! Anche rispetto a neo assunti per le “vie brevi” con ZERO esperienze didattiche).

2 – Come mai all’interno dello stesso comparto di “Alta Formazione” le regole di base siano diverse e derogate rispetto ad Accademie e Conservatori?

3 – Come mai vi sia stata una differenza così netta, tra le due posizioni, in termini di prerequisiti e competenze, per l’accesso all’insegnamento? E alle bizzarre caratteristiche delle “progressioni di carriera” con funzioni direttive?

4 – Come mai l’attestazione delle presenze, tramite “badge”, è prevista esclusivamente per il “Personale dipendente” premesso che i fondi utilizzati sono comunque pubblici? Mi pare anche molto strano che TUTTE le rappresentanze sindacali non si siano mai accorte di queste ANOMALIE DELIRANTI ed ESCLUSIVE che non hanno alcun riscontro nelle altre scuole statali, ma che costituiscono un precedente potenzialmente applicabile a tutti i comparti pubblici.

Tutto ciò non ha NULLA a che fare con una dimensione normale di “civiltà”, a prescindere dalle etichette di appartenenza.

Eccellenza e identità internazionali Faenza le ha avute per anni! – nel “Ballardini”- finché non sono intervenuti tipi diversi di “riformisti”. Ciò non è avvenuto per autoproclamazione o forme di propaganda vuota e fuorviante ma per i valori tangibili ampiamente documentati da quel modello di scuola e confermati dalla sua storia.

Infine noto, soprattutto in questo periodo, a proposito dei fatti e le dinamiche emerse del sistema nel suo insieme, una certa superficialità e approssimazione descrittiva, e un vizio diffuso dello stile “copia incolla” stereotipato. È la solita differenza percettiva che c’è tra il racconto dall’esterno e le esperienze vissute da dentro.

 

Fulvio Fusella

Professore di ruolo I^ Fascia AFAM-MIUR – dal 1994 c/o ISIA Faenza

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