Ravenna Festival. Maryam, la donna dell’incontro fra noi e Islam, nel lavoro delle Albe

Al Teatro Rasi di Ravenna oggi venerdì 6 e domani sabato 7 luglio

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Ravenna Festival propone Ermanna Montanari/Teatro delle Albe in Maryam, la donna dell’incontro al Teatro Rasi, oggi venerdì 6 e domani sabato 7 luglio alle ore 21. Le Albe portano in scena Maryam o Maria, una figura chiave sia per i cristiani che per i musulmani. L’intreccio e lo scambio di culture, l’incontro e il confronto di religioni diverse, la ricerca di un dialogo capace di superare contrasti e incomprensioni sono al centro di questo lavoro. 

Sono temi da sempre cari a Ravenna Festival e al Teatro delle Albe. Il testo è di Luca Doninelli, ideazione e regia di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, musica di Luigi Ceccarelli. Nell’ambito del Festival, Maryam viene presentato per la prima volta a Ravenna.

Si tratta di un lavoro che racconta l’importanza nella cultura islamica della figura di Maria, un ponte tra Cristianesimo, Islam e cultura contemporanea, inserendosi tra quei titoli del repertorio delle Albe in cui centrale è l’alchimia vocale-sonora della figura (protagonista Ermanna Montanari).

Maryam è Maria, la Madre di Gesù nel Corano. Ermanna Montanari – che torna a indagare le potenzialità della voce in un ideale contrappunto intessuto con le musiche di Luigi Ceccarelli – dà voce a Zeinab, Intisar, Douha, tre donne palestinesi che entrano nella Basilica dell’Annunciazione a Nazareth e si rivolgono a Maria, gridano la loro preghiera, condividono con lei il dolore per la morte dei figli e dei fratelli dovuta all’ingiustizia del mondo. Donne che si rivolgono a lei per chiedere consolazione, o per gridare la propria rabbia, per reclamare vendetta, o semplicemente per invocare una risposta al perché della guerra e della violenza, così come accade in tanti santuari musulmani del Medio Oriente e del Maghreb.

Infine, Ermanna Montanari è anche Maryam stessa che appare e condivide, madre tra le madri, il dolore di quelle donne. Un abbraccio che non è consolatorio però; infatti, come spiega Marco Martinelli, insieme a Ermanna Montanari ideatore e regista dello spettacolo, “Maryam non offre né consolazione, né giustificazione. L’autore del testo, Doninelli, da credente, scrive una cosa che potrebbe stupire altri cristiani. A un certo punto Maryam dice che non ha mai perdonato Dio per aver fatto morire suo figlio. Per questo motivo, davanti al dolore inconsolabile delle altre madri, dà loro un abbraccio, un bacio. Sa che possono amarla proprio perché lei non ha tirato giù dalla croce suo figlio. Se l’avesse fatto, non sarebbe altro che una beata, una potente tra le altre, una privilegiata. Così le madri la amano di un amore sconosciuto ai macellai, ai becchini, ai sommi sacerdoti, ai procuratori generali. Maryam offre un amore sconosciuto al potere. Non si tratta di consolazione: è l’abbraccio che tutti ci diamo davanti alla morte”.

Anche l’impianto scenografico dello spettacolo è improntato alla scrittura sacra, in particolare la scrittura coranica è un elemento visivo fondamentale; il testo, grazie alla traduzione di Tahar Lamri, può essere seguito nel suo dipanarsi anche da uno spettatore di lingua araba. Inoltre “la scrittura – è sempre Martinelli a spiegare – diviene quasi un elemento di fascinazione divina: ad esempio, la parola misericordia viene montata come un vero quadro, come un’icona visiva”.

 

Alla recita di sabato 7 luglio seguirà il secondo momento di dialogo, Fare-disfare-rifare, incontro sulla necessità del tradurre con Laura Mariani, Thomas Simpson, Angela Albanese, Franco Nasi e Tahar Lamri. In questa occasione verrà presentata ufficialmente la versione inglese del libro di Laura Mariani dedicato a Ermanna Montanari: Do, undo, do over Ermanna Montanari in Teatro delle Albe (Titivillus 2017).

Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org Biglietto (posto unico non numerato): 15 euro (12 ridotto). ‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari 6 euro. 

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