Presentato all’ospedale di Ravenna il volume “Data mi fu soave medicina” del fotoreporter Giampiero Corelli foto

Si è svolta quest’oggi, lunedì 20 luglio, presso la sala Pavoni dell’ Ospedale di Ravenna, la conferenza stampa di presentazione del volume “Data mi fu soave medicina”, realizzato presso l’Ospedale di Ravenna.

Il volume fotografico “Covid 19 – Ravenna: l’Ospedale, la città, le persone nei giorni dell’emergenza” documenta la condizione di improvviso disagio che ha pervaso la cittadinanza in tutte le sue componenti, e in particolare ha messo a dura prova le condizioni id lavoro e di vita personale del personale ospedaliero, dai medici agli infermieri, dai responsabili amministrativi agli inservienti.

Erano presenti Giampiero Corelli – Fotoreporter e autore del volume, Danilo Montanari – Editore, Ernesto Giuseppe Alfieri – Presidente Fondazione Cassa di Risparmio, il Soprintendente di Ravenna Festival Antonio De Rosa, il direttore medico di presidio ospedaliero di Ravenna Paolo Tarlazzi, la sua collaboratrice Patrizia Baratoni.

Il volume è un’opera fotografica realizzata da Corelli, con la sponsorizzazione della Fondazione e in collaborazione col Presidio Ospedaliero e col patrocinio del Comune di Ravenna, realizzata nel periodo del Covid. Sarà presentato ufficialmente mercoledì 22 alle ore 18, presso l’ingresso storico dell’Ospedale (via Missiroli 10) con un evento che si concluderà con una esibizione del Gruppo da Camera dell’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini”, nell’ambito della Rassegna “La musica senza barriere 2020”.
Inoltre le foto saranno oggetto di una mostra che si terrà presso Palazzo Rasponi delle Teste dal primo al 20 settembre prossimi. Questo grazie al patrocinio del Comune, il cui assessore alla Cultura, Elsa Signorino, non potendo partecipare alla conferenza stampa di stamane ha inviato un suo messaggio in cui, oltre ad esprimere apprezzamento per l’iniziativa, ha ricordato come contibuisca ad evidenziare l’importanza del Sistema Sanitario Nazionale e del diritto alla salute per tutti, sancito dalla Costituzione, soprattutto in momenti difficili come quelli dell’emergenza covid.
Concetto espresso anche da Corelli stesso: “E’ stato un momento difficile, per certi versi buio, e per questo ho voluto ritrarre i professionisti e gli opeatori ospedalieri anche con una candela, come a rappresentare uno spiraglio di luce nel buio”.
L’editore Montanari ha evidenziato come nelle opere di Corelli sussista sempre un aspetto sociale, oltre che artistico, così come De Rosa, il quale ha ricordato la valenza, anche sociale, del fare musica, in particolare da parte dell’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini”: “Un gruppo di giovani molto valido, che, ad esempio, è andata a suonare, sempre in condizioni di sicurezza, per gli anziani ospiti delle case di riposo. La musica è una medicina per l’anima”.
Il presidente della Fondazione Alfieri si è detto soddisfatto di aver accettato l’idea dei realizzare il libro: “A mio parere Corelli è un vero artista, e ho apprezzato questo omaggio al personale sanitario che in quel periodo molto duro si è distinto nell’assistenza del prossimo”.
Il dottor Tarlazzi ha concluso sottolineando come “quest’opera è una testimonianza dei risultati che si sono raggiunti in ospedale, e in città, in un momento difficile. Ne siamo molto orgogliosi e suscita in noi commozione”.