Liberato il rimorchiatore Buccaneer della Micoperi. “Nessun riscatto pagato”

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Dopo quasi quattro mesi di prigionia, sono stati liberati i marinai italiani che erano sequestrati in
Somalia a bordo del rimorchiatore Buccaneer della Micoperi. Lo ha annunciato in tarda serata il ministro
degli esteri Franco Frattini. Il rimorchiatore d’altura Buccaneer era
stato sequestrato da pirati somali lo scorso 11 aprile nel golfo di
Aden con a bordo dieci italiani, cinque
romeni e un croato. Nessuna notizia dei membri non italiani
dell’equipaggio.

Frattini ha espresso il suo "più vivo compiacimento per la positiva
soluzione della vicenda. Alle famiglie una partecipe vicinanza in questo momento di gioia, dopo
mesi di comune attesa e preoccupazione". Frattini ha voluto ringraziare
le autorità del governo di transizione somalo e in particolare il primo
ministro della Somalia, le autorità del Puntland, il Dispositivo
interforze di forze speciali imbarcato sulla San Giorgio e coordinato
in area di operazioni dal Cofs (Comando interforze per le operazioni
delle forze speciali). 

Non si sa se è stato pagato un riscatto. Di certo trova una felice soluzione una vicenda che più volte è sembrata precipitare per la minaccia di uccidere l’equipaggio.

"Non c’è stato blitz e non è stato pagato alcun riscatto. Al momento
convenuto i militari sono saliti a bordo del Buccaneer e hanno preso
possesso della nave" commenta Silvio Bartolotti, general manager
della Micoperi. "La
nave – ha aggiunto – è già in navigazione verso Gibuti, dove dovrebbe
arrivare entro un paio di giorni, scortata da navi militari. I miei
uomini stanno tutti bene e una volta
arrivati a Gibuti valuteranno la situazione, secondo l’umore
psicologico, se proseguire in nave o se rientrare in Italia in aereo.
Io comunque prenderò il primo volo utile per Gibuti, perché voglio
riabbracciare quanto prima i miei uomini".

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