Fiaccolata della pace in piazza San Francesco per le vittime del terrorismo, le parole del sindaco

Matteucci: "Isolare il fondamentalismo, scovare i terroristi internazionali. La Costituzione è la nostra bandiera e la nostra barriera"

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Il discorso del Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci alla fiaccolata che si è svolta venerdì sera in piazza San Francesco per ricordare le vittime del terrorismo. “Siamo qui per ricordare tutte le vittime del terrorismo jiadista e dell’Isis. Sono decine di migliaia. Erano cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, curdi, agnostici”.

 

“Dopo le Torri gemelle.

ANNIKA LINDEN era indonesiana.
CARLOS ALBERTO GARCIA PRESA era spagnolo
ANNE MOFFAT era londinese
HEMANT KOKARE era indiano
KOFI AWOONOR era Kenyota
ELSA CAYAT era francese
FRANCESCO CALDARA era tunisino
AKRAM KHAKREEZWAL era afgano
ARIN SHEIKHMOS era Kuwaitiano
VALERI NEMOV era Russo
WALID CHARARA era Libanese.

Siamo qui per ricordarli.
Io sono qui per dire che Ravenna condanna e rifiuta in modo corale il terrorismo.
Nelle nostre città, a  Ravenna, vogliamo vivere in pace con chi pratica la propria religione in pace.
Vanno individuate e isolate le eventuali frange fanatiche e fondamentaliste, che usano la religione per fare la guerra.
Abbiamo scovato singoli terroristi internazionali che non hanno messo e non metteranno mai radici a casa nostra.

Lo scontro non è fra due civiltà. non è fra occidente e islam
lo scontro è fra diritti universali dell’uomo e fondamentalismo che distrugge i diritti delle persone.
Oggi un sondaggio pubblicato su un quotidiano ci dice che il 77% degli italiani pensa che la violenza sia generata dal fanatismo religioso e solo il 16% da una religione in quanto tale.  Pensavo di peggio dopo certi titoli orrendi di questi giorni.
La battaglia che dobbiamo ingaggiare è quella fra la civiltà universale dei diritti delle persone e la negazione di questa civiltà.
Per vincerla.

La nostra bandiera e la nostra barriera è la Costituzione, con la sua idea di laicità che non è la negazione del valore delle religioni, ma, al contrario, garanzia di libertà e argine al fanatismo.
E anche quando useremo la forza non lo faremo mai come lo fa il nemico che dobbiamo combattere.
Emarginare chi usa la religione per fare la guerra, vincere questa guerra vivendo in pace con tutti quelli che vogliono vivere in pace. perché noi non saremo mai come loro.
 

Siamo qui per ricordare le vittime
Lo faccio con le parole di un sopravvissuto della strage di Parigi, marito di una delle vittime.
“Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio ma non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte…
Volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con occhi diffidenti, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Perso. Stesso giocatore gioca ancora. L’ho vista stamattina mia moglie…Era così bella, come quando è uscita questo venerdì sera, così bella come quando me ne innamorai perdutamente più di 12 anni fa. Certamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma vi assicuro che sarà di breve durata. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che noi ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere a cui voi non avrete mai accesso.
Siamo in due, io e mio figlio, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo raggiungere Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha 17 mesi appena, mangerà la sua pappa come tutti i giorni, poi giocheremo come tutti i giorni e per tutta la sua vita questo piccolo ragazzo vi farà l’affronto di essere felice e libero. Perché no, non avrete neanche il suo odio”.  

 

“Tutta Ravenna abbraccia, prega, applaude, piange queste struggenti parole” ha poi concluso il sindaco.

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