“La scuola ai tempi del coronavirus? Ci adattiamo!” Parla Livia Santini, prof ravennate… 4.0

Come ormai tutti sappiamo, per far fronte all’emergenza Coronavirus dal 24 febbraio fino all’1 marzo è stata disposta – per ordinanza regionale anche in Emilia Romagna – la chiusura di tutte le scuole.

Già ieri la nostra testata aveva dato la notizia degli studenti dello Scientifico di Ravenna invitati a seguire attività didattiche su device elettronici. Ed è sempre di ieri la circolare inviata dal dirigente scolastico del Morigia-Perdisa, il prof. Gennaro Zinno, che invita i ‘suoi’ docenti a proporre agli studenti (con le stesse modalità elettroniche) attività di recupero “al fine di consentire il prosieguo del rapporto didattico in questo periodo di chiusura”, così come si sta facendo in molte altre scuole della provincia.

Ma com’è davvero, vista dall’interno, la situazione della ‘scuola ai tempi del Coronavirus’ nel ravennate?

Abbiamo interrogato in merito Livia Santini, docente di inglese all’Istituto Tecnico Morigia – Perdisa di Ravenna, fondatrice della rassegna letteraria  Rianimazione letteraria e poetessa ravennate: “Alla luce della circolare ricevuta, posso dire che anche prima di questa situazione usavamo i nuovi strumenti di comunicazione,  quindi questo è  un naturale evolversi della cosa. Abbiamo ClassRoom (Classroom è un servizio web gratuito sviluppato da Google per le scuole per semplificare la creazione e la distribuzione di materiale didattico, l’assegnazione e la valutazione di compiti on line, n.d.r.) abbiamo il registro elettronico, ma allo stesso tempo abbiamo anche la chat WhatsApp di classe, o quella con i rappresentanti, quindi è molto più semplice comunicare di quanto non lo fosse anni fa, soprattutto in situazioni come queste. Per tutto lo scorso weekend noi docenti abbiamo immaginato che potesse scattare la chiusura delle scuole, quindi eravamo in una certa misura preparati”.

“Io per esempio – ci spiega la Santini – già da lunedì, comunicando ‘a distanza’ con una mia classe quinta da portare all’esame (visto che la seconda settimana di marzo inizieranno le prove Invalsi, i test al PC a cui gli studenti della quinta superiore devono necessariamente partecipare poiché rappresentano un requisito d’ammissione all’esame di Stato, n.d.r.), ho detto ai ragazzi di riguardare le cose che abbiamo fatto nei giorni scorsi, e consigliato loro di svolgere l’autocorrezione dei vari esercizi assegnati, di guardare le prove degli anni precedenti, eccetera, fornendo loro i link ai siti. Ieri mattina, poi, ho messo sul registro elettronico l’avviso di un’ulteriore possibilità di approfondimento – fruibile tramite il link online di un libro gratuito da scaricare per i ragazzi che fanno grafica e geometri- per sfruttare al meglio, appunto, questo tempo a casa.”

“Le cose – e i supporti didattici – sono cambiate: siamo anche noi, ora, la generazione dei prof 4.0! – esclama la docente. – Certo, io continuo a essere la prof della lezione prevalentemente partecipata, empatica e frontale, ma chiaramente è molto utile anche utilizzare questi strumenti tecnologici, soprattutto per far fronte a emergenze come queste. E anche se speriamo che il 1° marzo si possa tornare tutti a scuola, se dovesse essere prolungato questo periodo di chiusura scolastica ci troveremo in grado, eventualmente, anche di poter fare delle lezioni on-line, come in fondo nel nostro piccolo stiamo già facendo (io, i miei colleghi, e anche in altre scuole del ravennate) con questi mirati suggerimenti di approfondimento e comunicazioni che quotidianamente inviamo ai nostri ragazzi, invitandoli a mettere a frutto anche questo periodo di sospensione”.

In conclusione, per Livia Santini “Classroom, WhatsApp, il registro elettronico… sono risorse di una nuova realtà che va utilizzata al meglio: e con esse anche noi docenti, e l’insegnamento stesso, ci adattiamo a questa nuova situazione emergenziale”.

LIVIA SANTINI

Livia Santini, ravennate classe ’68, è attualmente docente di lingua inglese all’Itg  Morigia-Perdisa. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, in Pedagogia, e Dottore di ricerca in Culture e Letterature dei Paesi di Lingua Inglese, è anche poetessa e traduttrice.

Tante le attività di volontariato che la vedono impegnata in prima linea: è Fondatrice della prima  rassegna letteraria  stabile unica in Europa, Rianimazione letteraria di poesia intensiva, che dal 2015 porta autori, cantanti e artisti presso l’ospedale di Ravenna a favore del sollievo di  degenti, personale ospedaliero e cittadini; è fondatrice di Invasione poetica, che si prefigge il compito di “bonificare”con la poesia e la letteratura le strade delle città; ha ideato e promosso la raccolta fondi per la ricostruzione dell’ambulatorio di Ussita, distrutto dal terremoto e che è  stato  installato e inaugurato nella cittadina marchigiana il 10 dicembre 2018 alla presenza delle Autorità, ha consegnato ai paesi terremotati di Fiastra e Acquacanina un modulo abitativo e una roulotte per le popolazioni rimaste senza casa.

Dal 2008, svolge volontariato culturale per la Onlus Piccoli Grandi Cuori che opera presso l’ospedale S.Orsola di Bologna e per la stessa associazione organizza nella cittadina di Marina Romea la rassegna estiva Un mare di solidarietà attraverso la quale svolge raccolta fondi per l’Associazione. Ha poi ideato  e messo in atto l’adozione della cittadina marittima nei confronti della Onlus e pertanto dal 2016 sono stati apposti due cartelli agli ingressi di Marina Romea che indicano Piccoli Grandi Cuori come benvenuta e adottata della popolazione balneare. Collabora con le associazioni del territorio con grande disponibilità e impegno.

E.B.