La terza giornata di Dante2021: tutti gli appuntamenti della giornata

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Ricchissimo il programma di DANTE2021 per oggi, venerdì 16 settembre: negli Antichi Chiostri Francescani, accanto alla tomba di Dante Alighieri, alle 17 l’incontro con due dei vincitori delle Olimpiadi di italiano 2016 e a seguire la riflessione sul sogno europeo che fu già di Dante, con Stefano Folli e Antonio Patuelli. Alle 21.00 Franco Zabagli illustra le connessioni fra letteratura e cinema, Dante e Fellini, per introdurre il concerto del Nino Rota Ensemble. A conclusione di questa terza giornata di festival, “Dante per voce e figura” lo spettacolo di Mimmo Paladino in Piazza San Francesco alle 22.00.

 

Oggi venerdì 16 settembre gli eventi di DANTE2021 si addentrano nelle terre del sogno: da una parte le aspettative dei giovani vincitori delle Olimpiadi di italiano, cittadini di quell’Europa che Dante immaginò e della quale si fece avvocato; dall’altra la riflessione sul sogno europeo, dalle parole di Dante all’attualissimo dibattito post-Brexit. Ma anche le atmosfere oniriche del cinema di Fellini, rievocate dalle musiche di Rota, e il gioco di immagini e parole destinato ad animare uno dei luoghi danteschi per eccellenza, la piazza della Basilica dove si celebrarono i funerali del Poeta. Ispirazioni e riflessioni che molto devono alla capacità immaginifica e visionaria di Dante, che seppe immaginare degli altrove, dai mondi ultraterreni al futuro politico dell’Italia e dell’Europa.

 

Alle 17 arrivano ai Chiostri Francescani due dei vincitori delle Olimpiadi di italiano 2016 organizzate dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca. Kristi Nika, primo classificato nella sezione senior estero, frequenta il Liceo della Scuola Italiana di Atene e vorrebbe diventare medico; a Ravenna viene per raccontare cosa ha scoperto in Dante e cosa Dante rappresenta per lui, giovane europeo innamorato dell’Italia e della nostra lingua. Al suo fianco uno dei vincitori nella categoria senior Italia: Cristofer Villani del Liceo Classico M. Pagano di Campobasso. Li accompagnerà l’intervento del professor Paolo Corbucci, dirigente del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, nonché coordinatore delle Olimpiadi di italiano.

 

La riflessione sulla dimensione europea prosegue alle 17.30 con il dibattito “Le novelle fronde / di che si vede Europa rivestire” (Paradiso, XII, vv. 47-48). Due i protagonisti che da prospettive diverse fanno i conti con quel verso gonfio di speranza e col senso attuale di quella grande idea che è l’Europa: Stefano Folli – già direttore del “Corriere della sera”, editorialista de “Il Sole 24 Ore” e ora a “Repubblica” – e Antonio Patuelli, Presidente del Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna e dell’Associazione Bancaria Italiana, nonché editorialista del “Quotidiano Nazionale”. Si dice che Dante abbia parlato di tutto: retorica forse, però Dante non solo ha affrontato i temi dell’Uomo, del suo destino, del senso dell’essere, ma ha vissuto pienamente il proprio tempo, la vita politica e le speranze dell’uomo in quanto cittadino. Così ancora una volta Dante è “accanto a noi” e, mentre ancora discutiamo di Europa, crisi ed exit, Dante suggerisce: è una speranza delusa o una prospettiva sempre aperta per cui vale la pena di combattere? Ci saranno “novelle fronde” per l’Europa, o è solo un sogno antico?

 

Alle 21 Franco Zabagli, del Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux di Firenze, studioso particolarmente attento ai rapporti tra letteratura e cinema (ha dedicato attenzione, fra gli altri, a Pier Paolo Pasolini), in “Fellini. Mirabili visioni” illustrerà le poetiche connessioni tra la fantasia onirica e visionaria di Fellini e la tradizione dantesca, fino al progetto mai realizzato del Viaggio di G. Mastorna, vero e proprio metaforico pellegrinaggio nell’Aldilà. Il suo intervento introdurrà il concerto del Nino Rota Ensemble che svela ai Chiostri un mondo, sulle musiche di Rota per i film di Fellini, “Simile a quel che talvolta si sogna” (Purgatorio XI, v. 27). Dante ha parlato a tutti gli artisti, molti lo hanno citato direttamente, altri implicitamente: il cinema di Fellini ha spesso le caratteristiche di un viaggio, con più o meno marcate aperture su un altrove, indefinito, tra sogno e visione, anche se mai denunciato apertamente come ultramondano. Compagno di avventure del grande regista romagnolo è spesso stato Nino Rota, musicista raffinato e capace di cogliere sottili echi traslucidi, talvolta apparentemente popolari e sempre impalpabilmente diafani. Stimolato da un verso dell’XI canto del Paradiso, il Nino Rota Ensemble (Federica Torbidoni al flauto, Diletta Dell’Amore all’oboe, Giannina Guazzaroni e Deberah Vico rispettivamente al violino e al pianoforte) ha preparato una sequenza di musiche di Rota per Fellini: da Le notti di Cabiria a Giulietta degli spiriti, da La strada a Casanova e Otto e mezzo. Si aggiungerà anche un’inedita composizione di Deborah Vico, Giulietta’s Dream.

 

A seguire, alle 22, in Piazza San Francesco (in caso di maltempo all’interno della Basilica), in collaborazione con il Centro Dantesco dei frati minori, Mimmo Paladino offrirà a DANTE2021 e alla città di Ravenna un’originale produzione, uno spettacolo dantesco con proiezioni delle proprie opere create per l’occasione: la parola di Dante incontrerà la creatività contemporanea di un Maestro le cui opere sono collocate in permanenza in alcuni dei principali musei internazionali e che da tempo è impegnato in un’appassionata e approfondita ricerca sulla Commedia. La regia dello spettacolo è affidata a Cesare Accetta (fotografo, light designer e direttore della fotografia in film, tra gli altri, di Mario Martone e Pippi Delbono), mentre le musica di Michelangelo Lupone (co-fondatore e direttore artistico del Centro Ricerche Musicali – CRM di Roma), opportunamente modulata e disposta, creerà gli spazi sonori nei quali si collocheranno da un lato le proiezioni di immagini fantastiche e visionarie – leggere e insieme sapienti – di Paladino che animeranno e dipingeranno la facciata della “Chiesa di Dante”, dall’altro la recitazione di un amico del Festival, Virginio Gazzolo (attore e doppiatore italiano, ha lavorato, fra gli altri, con Roberto Rossellini). Grazie a frammenti danteschi opportunamente collegati, tratti dalle lettere, dalla Commedia e da altre opere, Gazzeni farà emergere la memoria e la figura a tutto tondo del grande poeta: dai primi canti dell’Inferno, attraverso Francesca da Rimini, Ulisse fino alle profezie sull’esilio da parte dell’avo Cacciaguida, all’invettiva «Ahi serva Italia!», per concludere con la Preghiera alla Vergine del XXXIII del Paradiso, si costruirà un tessuto di immagini, voci e sonorità musicali che abbraccerà tutta la piazza e la Chiesa del Francescani: “Dante per voce e figura”.

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