Maltempo e turismo balneare: le proposte della CNA in una lettera a Matteucci e Coffari

L'associazione chiede un tavolo urgente sulla crisi del settore con azioni immediate per promuovere il mese di settembre, attenuare le imposte e la pressione fiscale

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La CNA Turismo provinciale e CNA di Ravenna e Cervia hanno inviato una lettera ai sindaci e agli assessori al turismo dei comuni di Ravenna e Cervia. La lettera contiene, oltre alla sintesi di un’analisi del centro studi CNA Balneatori nazionale sui danni del maltempo sul turismo balneare, alcune proposte per gli Enti Locali del territorio e la richiesta di attivazione di un tavolo di lavoro urgente, prima della fine della parte estiva della stagione e propedeutico al rilancio di azioni turistiche nel mese di settembre.

Ne riportiamo di seguito una sintesi.

“Maltempo Estate 2014. Crisi nelle spiagge e mancati guadagni degli stabil imenti balneari: un danno pesante al PIL provinciale (drastico calo degli investimenti e de ll’occupazione)

• Il turismo estivo rappresenta un fattore importante per il buon andamento dell’economia del nostro territorio

• Il maltempo, con temporali, pioggia e vento forte, ha imperversato in lungo e in largo su tutte le località turistiche della nostra costa

• A giugno: sono stati registrati 5 weekend di cui 4 colpiti dal maltempo (vento, pioggia e temporali) o da avverse condizioni meteo (tra cui anche il ponte del 2 giugno che non è stato dei migliori)

• Luglio: sono stati registrati 4 weekend di cui 3 colpiti dal maltempo

• Agosto: falcidiati i giorni intorno al capodanno dell’estate

• La situazione delle giornate infrasettimanali non è stata assolutamente delle migliori: anzi oltre al prolungamento del maltempo iniziato durante il fine settimana si è registrato anche un consistente abbassamento delle temperature

• Nel corso dei mesi estivi, tra cui luglio notoriamente è il mese che costituisce il perno centrale per il buon andamento turistico, si è consolidata una situazione meteo più prossima a quella riscontrabile nel basso autunno, provocando ingenti danni economico e finanziari ai gestori di stabilimenti balneari e alle varie attività della filiera turistica (alberghi, attività di ristorazione, artigiani, ecc…)

• Tra le strutture degli stabilimenti balneari si stimano meno 45% delle presenze in spiaggia, con un calo drastico degli incassi e della redditività, durante le giornate di pioggia non si è battuto neanche uno scontrino per mancanza quasi totale di turisti sotto gli ombrelloni. È quasi certo che il calo dei guadagni comporterà un decisa diminuzione delle entrate tributarie anche per quanto attiene le imposte dirette (Iva, Irpef, Irpeg,…)

• Gli investimenti di natura strutturale (riqualificazioni, ristrutturazioni, ecc…) sono fermi già da tempo per via dell’incertezza del futuro delle attuali imprese balneari e per via del mancato rinnovo delle concessioni segnato dal recepimento della Direttiva europea sui servizi senza aver escluso il sistema turistico – qual è quello balneare italiano – unico in tutto il panorama continentale, rispondendo con una proroga al 2020 troppo esigua per programmare qualsiasi razionale piano di ammortamento

• Gli investimenti di natura ordinaria e congiunturale si sono bloccati a causa dei mancati incassi dovuti dal maltempo estivo 2014

• Ricordiamo che quella degli stabilimenti è una categoria dove – giornalieri a parte – i turisti stagionali, mensili, quindicinali e settimanali – in tempi di normalità – superano di gran lunga la presenza media di 2/4 giorni che invece oramai caratterizza la permanenza sulle nostre coste dei turisti ospitati in altre strutture ricettive o extra-ricettive

• Più del 70% dei clienti degli stabilimenti balneari è costituita da interi nuclei familiari: il turismo balneare rappresenta l’ossatura socio economica insostituibile per l’intero comparto del turismo costiero nazionale volano fondamentale per tutto il settore ricettivo (alberghi, villaggi turistici, campeggi, ecc…)

• Solo l’offerta diversificata di servizi di spiaggia (ombrellone condiviso, pacchetti dei servizi connessi alla balneazione, sicurezza e tutela ambientale, tariffe stabili) e un’attenta politica di prezzi contenuti hanno premesso di scongiurare una perdita economica maggiore.

Le proposte

A tal proposito vi chiediamo di attivare un tavolo urgente per affrontare lo stato di crisi del settore e individuare anche misure immediate e straordinarie per la categoria, la stagione sta volgendo al termine, ma non è ancora finita. Fra le attività da mettere in campo fin da subito individuiamo alcune azioni:

• realizzare immediatamente, coinvolgendo la Regione Emilia Romagna e gli altri Comuni della costa, con fondi di APT servizi, una campagna promozionale straordinaria per il mese di settembre (web + mezzi tradizionali); periodo già oggi particolarmente ricco di eventi e in grado di attirare turisti. Sollecitando tutte le attività turistiche, stabilimenti balneari e strutt urericettive in primis, a restare aperte e predisporre offerte specifiche, operando per anticipare tendenze che vanno rafforzate nel 2015

• Individuare interventi di attenuazione dell’imposizione fiscale e tributaria di carattere locale riguardante il settore delle imprese turistico balneari

• Attivarsi presso il Ministero del Turismo per verificare se esistono gli estremi per il riconoscimento dello stato di crisi del settore, invitando il Ministro stesso ad un incontro sul territorio

• Sostenere presso il Ministero delle Finanze e la SO GEI le Associazioni di categoria per la revisione gli studi di settore”.

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